A Giordano Guerri non è andata a fagiolo una valutazione storica espressa dal presidente
Mattarella a proposito del fascismo, e così di seguito lo rimbrotta:
… è
sbagliato anche sostenere che il fascismo
non ebbe alcuni meriti, in mezzo alle odiose volontà di dominio e di conquista,
esaltazione della violenza, retorica bellicistica, sopraffazione e
autoritarismo, supremazia razziale. E qui tocca al povero storico l'elenco
solito dei discorsi da bar, ma dimostrati da centinaia di studi: la
scolarizzazione massiccia, la frenesia di opere pubbliche, la bonifica delle
paludi, la lotta alla tubercolosi, l'avvio della previdenza sociale, un
rinnovato orgoglio di sentirsi italiani, l'avere portato il popolo a
partecipare alla vita sociale, sia pure a proprio vantaggio e con metodi
inaccettabili.
A riguardo delle “centinaia
di studi”, forse vale la pena ricordare, tra gli altri, il libro di Ernesto
Rossi, I padroni del vapore. Basta e
avanza questa lettura per scoprire i reali meriti del fascismo.
Il rimbrotto di Guerri si può parafrasare anche a
questo modo:
… è sbagliato anche sostenere che il nazismo non ebbe alcuni meriti, in mezzo alle odiose volontà di
dominio e di conquista, esaltazione della violenza, retorica bellicistica,
sopraffazione e autoritarismo, supremazia razziale. E qui tocca
al povero storico l'elenco solito dei discorsi da bar, ma dimostrati da
centinaia di studi: il superamento della crisi economica dei primi anni Trenta,
la creazione di milioni di posti di lavoro, la realizzazione di molte opere
pubbliche, dalle autostrade ai villaggi vacanze per i lavoratori, la previdenza
sociale, un rinnovato orgoglio di sentirsi tedeschi. Peccato per le leggi
razziali, e anche per la guerra (che comunque all’inizio prometteva bene).
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