lunedì 29 gennaio 2018

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Alienazione e controllo sociale convergono a tal punto e in tutte le loro varianti che c’è da restare ammirati. E tuttavia per comprare e incanalare il consenso non bastano mance contrattuali e sondaggi taroccati (gli altri non sono pubblici). In tal senso vanno intese le sempre più decise perorazioni rivolte agli astensionisti (non solo perorazioni, siamo già arrivati agli insulti e di giorno in giorno si rincarerà la dose). Il ricatto è sempre quello, collaudatissimo da decenni: votiamo il meno peggio, così da evitare il Babau di turno. Da un alto (alto) punto di vista, il gioco è più sottile (gli endorsement giunti a B. non sono casuali, evidentemente).

Dopo la molletta al naso di montalleniana memoria, ora alle narici vogliono farci mettere l’anello e lo smartphone al collo. State tranquilli, le alternative suggerite non sono Potere al popolo e CasaPound, apparentemente agli antipodi. Tra parentesi entrambe le liste raccoglierebbe i nostalgici del Novecento e, coalizzate, forse otterrebbero il tre per cento, valido per qualche seggio, testimoniando in tal modo e una volta di più la fine di ogni contrapposizione reale, che è una delle tendenze fondamentali dell’ideologia da un quarantennio in qua, il punto zero della politica.

«Se oggi qualcuno è in grado di recuperare milioni di dati sui profili individuali di ciascuno di noi, visto che già solo con uno smartphone in tasca tutti li produciamo abbondantemente, perché mai darsi la pena di avere una fede politica?», scrive Renato Curcio. E soggiunge: «In Italia è stata applicata un’evidente trasformazione del sistema politico in un sistema di gestione degli elettori. La Piattaforma Rousseau è diventata oggetto di studi in molte università in Europa, sono in contatto con alcuni ricercatori che sono incuriositi dal fatto che in Italia non ci sia alcuna consapevolezza di ciò, nonostante sia evidente. Anche per stessa dichiarazione della piattaforma: se si leggono i documenti, è chiaramente scritto che Rousseau è una piattaforma di profilazione delle persone che aderiscono, o che cascano in questo tipo di cattura di quello che è un potenziale elettorato, né di destra né di sinistra. Vale a dire un elettorato gestito sulla base dei propri dati: cosa pensi, e vediamo come lo possiamo combinare rispetto a un intervento elettorale che faccia ottenere quel risultato che interessa ai partiti elettorali, cioè andare al governo».

Su quest’ultimo punto non sono completamente d’accordo: ciò che in realtà interessa è gestire un segmento importante del processo di legittimazione del sistema, che poi per il governo un compromesso si trova sempre (evitando che ci sia un vincitore netto e previo giuramento di fedeltà alla UE).

Del resto è ciò che succede anche in Germania, come rilevavo in un post del 25 settembre dal titolo eloquente: "Elezioni tedesche: non cambia nulla". In Francia, invece, si sono dovuti inventare, in tutta fretta, Macron, altrimenti avrebbero vinto i fascisti (assai contrari a Bruxelles).

13 commenti:

  1. Potere al popolo... nosferatu era un dilettante in confronto

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    1. è in atto una vera e propria campagna contro l'astensionismo, che si farà sempre più serrata, altro che non gliene frega un cazzo. alle politiche debbono contenerlo entro il 30-35 per cento circa altrimenti va a puttane la legittimazione del sistema. l'Italia non è gli Usa. finché alle politiche vota il 70% possono stare tranquilli, non c'è allarme per il formarsi strutturale di un'opposizione interna (per quanto al momento silente e passiva)
      40 anni fa avevano il Pci come catalizzatore e stabilizzatore, oggi il M5S. Oggi Di Maio sarà a Londra e ieri sera ha dichiarato, fingendo di buttarla lì per caso, che parla con gli "ambasciatori" (certamente non quelli della Nigeria e Camerun) . Un tempo mandavano Napolitano & C. negli Usa ...

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    2. "Ambasciatori" e "portatori di interesse": non dimentichiamo i nostri benefattori, moderni cristi in croce.
      I volenterosi apritori della "scatola di tonno istituzionale" oggi completamente inscatolati.

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    3. Gent.ma,
      avrei una domanda da porle: secondo lei, se anche l'astensione raggiungesse percentuali più alte del 35/40% (utopia), gli eletti si sentirebbero non legittimati dal sistema?
      Io ho forti dubbi al riguardo, in teoria, se facessi il politico di "professione", due domande me le sarei poste anche con la percentuale di astensione avuta nelle ultime tornate elettorali, senza considerare la crescita avuta dai c.d. movimenti dell'anti-politica negli ultimi anni.
      Saluti.
      AG

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    4. non si tratta dei singoli, ma di legittimare il sistema
      saluti

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    5. Si e intendo proprio questo, per "loro" il sistema sarebbe legittimo anche se andasse a votare solo il 30% dell'elettorato.
      AG

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    6. Noto che il mio commento non viene pubblicato. Ma perché signora Olympe?

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    7. ?? non mi risulta, me lo rimandi per cortesia

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    8. magari usi un nickname, vi sono dei commenti anonimi che vanno direttamente nelle spam

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    9. D'accordo. Altre volte è stato tranquillamente pubblicato però.

      G.M.

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    10. le ho detto che non mi risulta pervenuto, le ho chiesto cortesemente di rispedirmelo, che cos'altro posso fare?

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  2. Buongiorno cara Olympe,
    personalmente pendolo ancora tra esercitare diritto/dovere scegliendo meno peggio e astenermi.
    ...comunque...sicuramente ha già visto "Giacomo Mancini jr. e il seggio di Schrödinger"
    Non so come si possa continuare

    Un abbraccio
    M.T.

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