sabato 30 luglio 2016

Decaduti da ogni diritto alla considerazione umana




Nel 2015 in Italia i morti sono stati 653 mila (+54 mila). Il tasso di mortalità, pari al 10,7 per mille, è il più alto tra quelli misurati dal secondo dopoguerra in poi.

Il picco – ci racconta l’Istat – è in parte dovuto a “effetti strutturali connessi all’invecchiamento e in parte al posticipo delle morti non avvenute nel biennio 2013-2014, più favorevole per la sopravvivenza”. Che cosa significa esattamente l’espressione “effetti strutturali connessi all’invecchiamento”? Che gli anziani (75-95 anni) hanno più probabilità di morire, com’è fin troppo ovvio. C’è anche chi chiama in causa un presunto “effetto virale” poiché la popolazione si sarebbe vaccinata di meno contro l’influenza. Mezze verità e molte balle.

Su questa faccenda non si è più scritto dal febbraio scorso e l’Istat non ha aggiornato le tabelle statistiche sulla mortalità, sono ferme al 2014! Né si conoscono dati per il primo semestre del 2016. Si può ricavare l’impressione che su questo tema vi sia reticenza, salvo scoprire che ora anche ufficialmente si prende atto che la cosiddetta speranza di vita si è ridotta (lo sarà sempre più).

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La crisi e le contraddizioni sistemiche del capitalismo sono fatte pagare a vasti strati della popolazione, soprattutto a quelli maggiormente sofferenti dal punto di vista economico, vale a dire a quegli strati che includono persone anziane o che perdono il lavoro, disoccupati e precari.

Non va dimenticato, a titolo d’esempio, come nel 2016 la CIGS per i lavoratori delle imprese in procedura concorsuale non venga più riconosciuta, e ciò per effetto della specifica disposizione contenuta nella legge n. 92/2012.

Così come ogni altro aspetto di questo stato di cose tirannico, anche la previdenza ha assunto il ruolo di un sofisticato gioco di premi e punizioni, dosato e calcolato per ogni insieme sociale (classe e categoria).

Solo della gentaglia poteva inventarsi, altro esempio, di legare l’età pensionabile alle aspettative di vita, peraltro ben sapendo delle significative differenze tra le diverse fattispecie lavorative, laddove gli addetti ai lavori più logoranti in media vivono assai meno di tutti gli altri. Trascurando peraltro il fatto che dopo oltre quattro decenni (e spesso ben prima) qualsiasi lavoro diventa logorante.

Gentaglia che non ha nemmeno idea di che cosa sia il lavoro, ennesima prova è il fatto di un noto esponente politico che ieri l’altro dichiarava di essere all’oscuro esistano lavoratori precoci che hanno iniziato il lavoro a 14-15 anni d’età. Questa élite direzionale tecnico-politica è nemica dell’umanità e dove essere dichiarata decaduta da ogni diritto alla considerazione umana.

Non dobbiamo poi dimenticare che la buona riuscita di queste operazioni riposa sul ruolo svolto dai media. Infatti non è casuale che la razionalità, riflesso della dimensione tecnologica e mediatica, viva la sua stagione infelice, come possiamo constatare ogni giorno.




6 commenti:

  1. "..di un sofisticato gioco di premi e punizioni, dosato e calcolato.."

    ed è proprio così

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  2. Beh, a fare statistiche alla bell'e meglio, da queste parti le morti per tumori causati da tralicci elettrici, pesticidi e veleni vari usati per trattamenti a orti e frutteti, hanno picchi da Guinness dei primati e non vale l'età, qui si nasce coi tumori, quindi non contino balle e questo è ciò che accade sotto i nostri occhi, il resto fa da corollario, certo è che le cure costano un botto e fatti i conti della serva chi ne farà le spese? Vecchi e poveracci ridotti a stipendi da fame da lorsignori con freddezza e precisione chirurgica, chi ha da morì morirà triste, ma vero.

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  3. Chi "semina" poi "raccoglie" , e giorno verra' che saranno fatti i conti anche con i prostituti del sistema massmerditico .
    .
    ws

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  4. "Questa élite direzionale tecnico-politica è nemica dell’umanità e dove essere dichiarata decaduta da ogni diritto alla considerazione umana." La (giustamente) famosa arringa di Robespierre. Con le loro ideologie e le loro azioni si mettono da sé al di fuori del consesso umano. Sono loro stessi ad autoescludersi dall'umanità.

    Si può pensare quel che si vuole del filosofo televisivo Diego Fusaro, ma l'altro giorno gli è scappato di rompere un tabù innominabile. Come mai nelle stragi e negli ammazzamenti ormai quotidiani ci vanno di mezzo sempre e solo gente comune e poveracci? Come mai "il terrore" non prende mai di mira qualche capo in testa?

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    1. conosco abbastanza bene i discorsi pronunciati da robespierre, ma non sapevo che avesse pronunciato una frase del genere. fusaro lo tengo sempre a debita distanza, ad ogni modo non è detto che possa scappargli qualcosa di sensato.

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    2. avrei qualcosa da dire su fusaro, sarà per un'altra volta

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