giovedì 21 luglio 2016

Nessuno piange Abdallah Issa


Si è venuta a costituire in Occidente una società con tratti orwelliani. Ce ne siamo accorti ma facciamo finta di nulla. La guerra si chiama pace, l’emergenza è la normalità, la sottomissione al potere è spacciata per libertà. Quando si vuole imporre una legge dapprima si crea “il problema”, se ne discute a lungo sui media, si fanno trapelare delle “soluzioni”, e infine i governi varano l’atteso provvedimento legislativo che risponde al “problema”.

Piangiamo i morti di Parigi e di Nizza, almeno per qualche giorno, ma ciò che succede periodicamente in Francia è pane quotidiano in Siria, in Iraq e altrove. Quei morti non li piange nessuno, in Occidente. Chi ha mai pianto per le vittime irachene e siriane delle orde salafite e wahabite? I fatti parlano chiaro: non è l'Occidente laico e progressista che difende qui e ora la libertà e la dignità umana.


Trovatemi sulla stampa italiana ­– men che mai in prima pagina – la notizia dei raid aerei statunitense e francese che hanno ucciso domenica 20 civili (a Manbij, vicino Aleppo) e poi lunedì altri 120 al confine tra Siria e Turchia (a Tukhar Kabir, tra cui  molti bambini). Oppure la notizia che i “ribelli moderati” (si chiamano così i terroristi del movimento Nour al-Din al-Zenki riforniti di armi dagli Usa) hanno decapitato un ragazzino di 13 anni, Abdallah Issa.

3 commenti:

  1. La rapida rimozione va di pari passo con l'effetto TV ampiamente approfondito (Baudrillard, Foucalt etc.).
    Si continua a piangere solo quando viene compromesso l'interesse personale,cinismo d'antan: è la finanziarizzazione dell'uomo,Mammona ha vinto.
    Ora ,anche sul web, è il momento dei politologi della domenica scatenati su Erdogan,fino a ieri non sapevono neppure dove fosse la Turchia,al pari dell'islam.C'è qualcuno che intruppa persino i persiani tra gli arabi. Studiare, studiare.

    lr

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  2. Evidente che neppure la morte rende pari, se non erro i morti di Dakka non hanno ricevuto le stesse onoranze di quelli di Nizza e Parigi, altro che Orwell, Huxley mixato e riproposto in cover, merci, Madame, tousjours.

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