Si
è venuta a costituire in Occidente una società con tratti orwelliani. Ce ne
siamo accorti ma facciamo finta di nulla. La guerra si chiama pace, l’emergenza
è la normalità, la sottomissione al potere è spacciata per libertà. Quando si
vuole imporre una legge dapprima si crea “il problema”, se ne discute a lungo
sui media, si fanno trapelare delle “soluzioni”, e infine i governi varano l’atteso
provvedimento legislativo che risponde al “problema”.
Piangiamo
i morti di Parigi e di Nizza, almeno per qualche giorno, ma ciò che succede periodicamente
in Francia è pane quotidiano in Siria, in Iraq e altrove. Quei morti non li
piange nessuno, in Occidente. Chi ha mai pianto per le vittime irachene e
siriane delle orde salafite e wahabite? I fatti parlano chiaro: non è
l'Occidente laico e progressista che difende qui e ora la libertà e la dignità
umana.
Trovatemi
sulla stampa italiana – men che mai in prima pagina – la notizia dei raid
aerei statunitense e francese che hanno ucciso domenica 20 civili (a Manbij,
vicino Aleppo) e poi lunedì altri 120 al confine tra Siria e Turchia (a Tukhar
Kabir, tra cui molti bambini).
Oppure la notizia che i “ribelli moderati” (si chiamano così i terroristi del
movimento Nour al-Din al-Zenki riforniti di armi dagli Usa) hanno decapitato un
ragazzino di 13 anni, Abdallah Issa.
La rapida rimozione va di pari passo con l'effetto TV ampiamente approfondito (Baudrillard, Foucalt etc.).
RispondiEliminaSi continua a piangere solo quando viene compromesso l'interesse personale,cinismo d'antan: è la finanziarizzazione dell'uomo,Mammona ha vinto.
Ora ,anche sul web, è il momento dei politologi della domenica scatenati su Erdogan,fino a ieri non sapevono neppure dove fosse la Turchia,al pari dell'islam.C'è qualcuno che intruppa persino i persiani tra gli arabi. Studiare, studiare.
lr
s'è intruppato nella tastiera un ... Foucalt
EliminaEvidente che neppure la morte rende pari, se non erro i morti di Dakka non hanno ricevuto le stesse onoranze di quelli di Nizza e Parigi, altro che Orwell, Huxley mixato e riproposto in cover, merci, Madame, tousjours.
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