Come ho scritto più volte, gli Stati Uniti sono un postaccio, uno dei paesi più
illiberali dell’Occidente. Forse più dell’Italia, che, come sappiamo, è un
paese fascista, di un fascismo in camicia bianca. Come e forse più che da noi
comandano le oligarchie e spadroneggiano gli apparati, non ultimi quelli delle
varie polizie. Sono più di mille all’anno gli uccisi dalla polizia.
Il
razzismo, naturalmente, esiste (segregazione nel Sud e discriminazione nel Nord)
ed è una componente in molti delitti della polizia (*). I neri sono uccisi
della polizia in un numero sproporzionato in rapporto alla loro quota di
popolazione. Tuttavia i fatti dimostrano che le violenze della polizia e
l'omicidio non colpiscono solo i neri o le minoranze, ma interessano persone di
tutte le etnie, in particolare le fasce più povere e più vulnerabili del
proletariato e del sottoproletariato. A riprova che oltre al problema del
razzismo, in una società molto violenta come gli Usa, ha un impatto notevole la
dinamica classista.
Secondo
il Guardian, fino al 9 luglio sono 571
le persone che sono state uccise quest’anno dalla polizia negli Stati Uniti,
tra i quali 88 ispanici e 138 afro-americani, ma quasi la metà, 281 persone, erano
bianchi. Lo scorso anno le persone uccise dalla polizia sono state 1.146, di
cui la maggior parte, 586, bianche.
Pertanto
buttarla semplicemente sul razzismo serve a nascondere la reale natura di quel
sistema e distrarre l'attenzione da questioni fondamentali che riguardano la
società di classe, dalla profonda crisi sociale ed economica, dalla scandalosa crescita
della disuguaglianze, e perfino per occultare i segni di una ripresa della
lotta di classe e di un ampio processo di radicalizzazione politica (ma da noi
le notizie degli scioperi di massa, quadruplicati quest’anno, non arrivano).
(*)
Solo 50anni fa è stato eletto il primo senatore afro-amenricano, Edward Brooke del
Massachusetts. Nella libera America kennediana di fatto i neri non votavano e
non avevano rappresentanti eletti. Le forze di polizia in tutto il paese erano
quasi esclusivamente composte da bianchi, e matrimoni misti tra bianchi e neri
erano praticamente sconosciuti (tranne che in un celebre film per la propaganda all’estero).
Che si poteva pretender da un paese fondato da massoni radicalchic con preclusioni a sfondo razzista, nato con e sulla violenta repressione dei nativi e poi su quella dei neri importati come schiavi dall'élite europea di ogni nazionalità e dagli arabi, gli stessi che ora ci invadono coi migranti? Il razzismo persisterà sempre, perché sempre ci saranno oligarchie di vari colori politici che vorranno imporsi ad ogni costo sugli strati più deboli ed indifesi, l' America è uno shitty wasp country con un finto nero per caso come presidente uscente, e con l'ipotesi di una wasp lady ancora più classista e cinica, ed un miliardario folle che non si sa dove vada a parare, poi entrano in gioco i petroldollari sauditi coi quali si sta finanziando la corsa alla presidenza......una guerra civile alle porte, non solo per loro, che, se Atene piange, Sparta non ride.
RispondiEliminaConsiglio di leggere questo:
RispondiEliminahttp://inthesetimes.com/working/entry/17505/police_and_poor_people
....e quando la maggioranza da silenziosa passerà ,attraverso le disuguaglianze razziste,a quella indignata-incazzata si ridefinirà come maggioranza rumorosa,molto rumorosa.
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