Per
instaurare un regime dittatoriale vi sono principalmente due modi: il golpe,
ossia il colpo di Stato, oppure le elezioni politiche. In quest’ultimo caso,
perché la cosa funzioni senza sorprese, è necessario varare una nuova legge
elettorale: fecero così i fascisti e poi i nazisti.
I
fascisti nel 1923 fecero scrivere la nuova legge elettorale, che garantiva la
maggioranza assoluta dei seggi con il 25 per cento dei voti, da un economista
versato per l’agronomia, certo Giacomo Acerbo, sottosegretario alla presidenza
del consiglio. Non fu certamente la sua mano a scrivere la legge che porterà il
suo nome, e tra i suoi suggeritori vi fu l’allora presidente della camera, tale
Enrico De Nicola, già presidente della giunta elettorale, il quale durante la
discussione e l’approvazione del provvedimento consentì alle squadre fasciste
di “assistere” dai palchi dell’aula alle relative operazioni. Non per
intimorire e minacciare, ma anche loro per suggerire.
Alle
elezioni politiche del maggio 1924, De Nicola accetta di candidarsi a Napoli nel listone
fascista, per poi rinunciare al seggio e dedicarsi all’attività professionale
di avvocato (i pronostici davano il fascismo per passeggero). Il regime non si scordò di lui e nel 1929 lo nomina senatore. Fu
molto amico di Croce e già questo fatto non può deporre a favore di un galantuomo.
Enrico
De Nicola, nato il diciotto brumaio 1877, fu monarchico, sempre. Perciò
fu scelto ed eletto poi come primo Presidente della repubblica, sia pure
provvisorio e per pochi mesi. E se questo fatto vi sembra paradossale, quelli
che seguirono nella storia repubblicana non lo furono meno. Fino ad oggi,
domani, sempre.
Io che sono solo un vecchio stolido, bastian contrario fin dall'asilo infantile, sempre timoroso delle istituzioni dello Stato, in fondo in fondo, sento una forma di ammirazione verso tutti i Fouchè del mondo, passati e presenti, grandi e piccoli.
RispondiEliminaA proposito di Fouchè...anche io che sono un vecchio stolido; convengo quindi che per Fouchè si possa nutrire una certo tipo di " ammirazione",e la convinzione che uno sbirro resta sempre uno sbirro sotto qualsiasi regime.
RispondiEliminaQuello che non capisco è cosa c'entri Fouchè con De Nicola che era un politico.
caino
Siamo tutti politici. Specialmente chi - come Fouchè - è stato deputato e ministro, capace di stare in groppa al Potere, per trent'anni, durante il periodo storico concitato della Convenzione, del Direttorio, del Consolato, dell'Impero fino alla restaurazione. [ https://it.wikipedia.org/wiki/Joseph_Fouch%C3%A9 ].
EliminaPost di sapore geriatrico.
EliminaButtata lì:anche sotto il profilo commerciale al clan Acerbo(ditta Marenghi)non è andata male con la fornitura di attrezzature militari(tende,coperture per aerei,ecc.ecc.); ci sta, un piccolo aiuto alla Patria.
Vecchio,per quanto posso.
In quattro,stabilire chi dà le carte.
lei è una persona disturbata
EliminaPrestigiatori :
RispondiEliminahttp://www.beppegrillo.it/2016/07/i_morti_sul_lavoro_aumentano_ma_non_vengono_riconosciuti.html
Camusso...dove sei..?
ciao.g