L’Unione europea è stata la risposta
alla Seconda guerra mondiale. Poi si è creduto, dopo la fine della guerra
fredda, che tutto andasse bene nel mondo! Ma si constata oggi che il mondo del
XXI secolo non è meno pericoloso di quello del XX. (Wolfgang Schäuble) (*).
Sessanta
anni fa gli inglesi – intervenendo nel canale di Suez, con israeliani e
francesi – facevano l'amara scoperta, sotto la pressione americana e sovietica,
che non erano più una grande potenza. Ora faranno l’amara scoperta – soprattutto
a loro spese – che nel XXI secolo, con la cosiddetta globalizzazione, non si può
prescindere dal quadro europeo.
Inutile
lambiccarsi su: Europa sì-Europa no. Possiamo discutere all’infinito se questa
Europa ci piace o no, su tutti i difetti e le contraddizioni che la caratterizzano.
E però fuori dal quadro europeo nessun paese europeo va da nessuna parte.
Quelli
che fomentano le paure dell’oggi, gli spacciatori di paura, preparano le guerre
di domani. Non bisogna dar retta a sporcaccioni come Soros, la UE è un fatto
irreversibile. Se così non fosse sarebbe la nostra rovina, molto più del ciclo
liberista. Quanto ai Salvini e Meloni, possono cavalcare tutte le ragioni e i
motivi contro questa porca Unione europea, sparare ad alzo zero contro i “vincoli
europei”.
E
tuttavia è grazie all’Europa che siamo usciti dal pantano della prima
repubblica e posto un freno alle cricche che per decenni si sono alimentate
alla mangiatoia della spesa pubblica e del capitalismo di Stato (altra
questione è come sia stato svenduto il patrimonio statale e privatizzato anche
ciò che invece doveva rimanere pubblico). Queste forze, eredi della vecchia
destra, sono espressione del compromesso sociale basato sulla spesa pubblica e
il parassitismo di cui pagheremo pegno chissà ancora per quanto.
Sappiamo
bene quale sia il carattere di questa UE, la convergenza dei grandi gruppi economici,
e anche chi ha pagato il prezzo della “ristrutturazione europea”, ossia
anzitutto i salariati. E però il pericolo più grave in questo momento sono i nazionalismi.
Il nazionalismo – come ideologia – è stato responsabile delle tragedie del
Novecento. Ce ne siamo dimenticati troppo presto.
(*)
Sta in Jamais sans l'Europe!, libro
intervista dei ministri Wolfgang Schäuble e Michel Sapin, con prefazione di
Angela Merkel. Non tradotto in italiano.