Vi
pare che dei personaggi che predispongono ordigni bellici in grado di
annientare totalmente ogni forma di vita sul pianeta non siano da annoverare
tra i folli più pericolosi? Eppure sono in gran parte eletti da noi, si
presentano come rappresentanti dei nostri interessi e ci lusingano promettendoci
lavoro e benessere, ci rassicurano con parole come democrazia e libertà.
Le
tragedie del Novecento sono state dimenticate e quelle di questo primo scorcio
del nuovo millennio abilmente manipolate. La guerra alimenta se stessa e i
profitti di pochi, alle armi si risponde con altre armi, e la morte non ha mai
restituito nessuno. Le classi dirigenti responsabili della guerra attuale non
hanno altro da proporci che altre bombe e altri morti, e una società largamente
totalitaria e cibernetizzata.
È
evidente l’assenza di un grande movimento internazionale contro la guerra – contro
ogni guerra – e per la pace. “Pacifista” è diventato perfino un termine insultante.
Finita la cosiddetta guerra fredda hanno proclamato conclusa l’epoca delle
ideologie. Una balla colossale: la coscienza individuale può diventare
coscienza soltanto realizzandosi nelle forme ideologiche dell’ambiente sociale.
Di
ciò hanno approfittato le burocrazie regnanti, imponendo la loro ideologia, condizione
indispensabile per servire le esigenze fondamentali del grande capitale. Un
preciso progetto, cioè quello di organizzare la nostra sopravvivenza e
impedirci che possiamo davvero decidere della nostra vita e progettare il
nostro futuro. Siamo feticci compatibili, esecutori automatici di ordini, ossia
merce senza coscienza il cui comportamento è ritualizzato in funzione
riproduttiva dei rapporti sociali considerati “normali”.
Ognuno
di noi può valutare come la violenza definisce il carattere intrinseco e
storicamente determinato dei rapporti sociali. Ecco perché la cosiddetta follia
non è una malattia individuale, ma una condizione sociale normale: è la
somatizzazione di rapporti alienati secondo specificazioni di classe, di
strato, di gruppo, di etnia, di religione. E dunque siamo tutti in qualche modo
abitanti dell’universo della follia, di quella stessa che uccide alla cieca nelle
metropoli e di quella che risponde con le bombe “intelligenti”.
Pertanto,
se è urgente un movimento internazionale contro la guerra e per la pace, esso
di per sé non è sufficiente se non è accompagnato da una nuova prospettiva globale
di radicale cambiamento che deve
avere come primo obiettivo da un lato la lotta contro i linguaggi deliranti del
controllo sociale, e dall’altro pratiche sociali in rapporto antagonistico assoluto con l’intera società borghese. Per
capirci bene: non si tratta di intervenire su certe scelte politiche, né della
conquista di quote crescenti di potere politico. Questa è un’illusione che
serve a mantenere intatte le cose e su cui lucrano le politiche di mediazione.
Questo post dovrebbe essere stampato e affisso su tutti i muri del pianeta .
RispondiEliminatroppa colla. ciao
EliminaSeguiranno altre bombe e altre bombe sganciate dall'occidente...io ho trovato interessante e di semplice comprensione questo articolo se volete leggerlo:
RispondiEliminahttp://www.limesonline.com/parigi-il-branco-di-lupi-lo-stato-islamico-e-quello-che-possiamo-fare/87990?refresh_ce
Un caro saluto
Roberto
I nodi non sono ancora venuti al pettine con tutte le loro deflagranti conseguenze. Le guerre sono ancora regionali e vedono coinvolti i primi attori in modo parziale. Per ora. Per come la vedo io, i Pil devono crollare di dieci punti per nazione. Allora vedremo realmente (non noi personalmente, visto che siamo solo all'inizio di questo processo) se ci sarà la possibilità di un rivolgimento per cambiare strutturalmente la società. Mi pare che le guerre non siano mai state impedite, al massimo fermate quando già avevano prodotto i loro bei disastri. E gli esseri umani, a riguardo, paiono intrinsecamente dotati della capacità di aprire gli occhi quando gli piomba una bomba sul tavolo di casa, non prima. Anche perché storditi e intruppati da una propaganda continua e sistematica che fa appello alla pancia e all'irrazionale, al patriottismo nelle sue varie forme e che ha gioco facile nei confronti delle analisi lucide e scientifiche. Brutto a dirsi, ma i giovani di Parigi, come quelli di Charlie Hebdo, così come tutti i siriani e gli iracheni morti ammazzati sono morti funzionali alla propaganda del grande capitale. E nulla più. W l'ottimismo.
RispondiEliminadove ci stanno portando?
RispondiEliminail gregge ( noi) sara' portato al macello , o per" amore" o per" forza "; e analizzando il 1914 e il 1939 credo più la prima ( basta l' opportuna "narrazione").
Daltronde alla fin fine di cosa stiamo a discutere? E gia' stato dimostrato due volte che solo una "grande guerra" permette di "sgonfiare" una " grande bolla" senza provocare "rivoluzioni" nell' "ovile"..
Ma il rinvio che vediamo ( 8 anni di "crisi" ormai) fa sempre più grande sia la "bolla" che la "guerra" ,una cosa che , visto il continuo procrastinare dell' "evento", terrorizza piu' i pastori che "sanno" ,che il gregge beota .
sto guardando Hollande in tv: sembra un altro
RispondiEliminapure uno sciapo come lui sono riusciti a far ringalluzzire
dici così perché non l'hai visto in sella alla moto quando scappa dall'eliseo per andare dall'amante
EliminaLe amanti ringazzulliscono quanto gli attentati terroristici, ça va sans dire!
EliminaLei è l'ossigeno per il mio intelletto, riesce ad addolcire l'amarezza per la mancanza del blog di Castaldi, grazie al quale la scoprii o scorso anno. Voglio solo ringraziarla
RispondiEliminaLuigi manca a tutti.
Eliminanon perché io sia sempre d'accordo con ciò che scrive – che noia essere sempre concordi – ma per quel suo modo non scontato di dire le cose.
grazie a Lei per l'attenzione