Di
ritorno da un viaggetto avrei cose più interessanti da fare che non scrivere le
mie solite esortazioni contro il Male capitalistico e a favore della Redenzione
dell’umanità se solo abbracciasse il comunismo. Tuttavia il crepuscolo m’intenerisce
il cuore e intristisce il pensiero ed allora eccovi servito l’aperitivo serale.
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L'Institute for Supply Management ha comunicato
che l’indice manifatturiero degli Stati Uniti è sceso a ottobre per il quarto
mese consecutivo, toccando il suo livello più basso in due anni e mezzo. A sua
volta il settore manifatturiero cinese mostra una contrazione per il terzo mese
consecutivo e in Europa la scossetta di ciclo non è assolutamente in grado di
invertire la tendenza alla deflazione, e anzi s’annunciano licenziamenti in
massa nelle maggiori società multinazionali. Tanto per dire: i prezzi delle
azioni della Chevron sono saliti ieri dopo che la società ha annunciato tagli
per 7.000 posti di lavoro.
Il
NASDAQ 100 ha chiuso ieri al suo livello più alto da un decennio e mezzo. Il
Dow Jones Industrial Average è salito oltre l’8 per cento in ottobre, l’Euro
Stoxx 50 di oltre l’11 per cento, il Nikkei è aumentato di oltre il 5 per cento.
Qui, cari signori, non è in causa il liberismo o come cazzo volete chiamare
l’attuale fase del capitale monopolistico. Operano oggi come ieri e come sempre
le contraddizioni del modo di produzione capitalistico.
In
tutto il mondo, i governi e le banche centrali stanno rispondendo al malessere
persistente dell'economia reale tagliando i tassi d’interesse e aumentando il quantitative easing (acquisti di
obbligazioni, spesso vera e propria spazzatura), in attesa che la Federal
Reserve statunitense inizi ad aumentare i tassi di interesse per la prima volta
in nove anni dello zero virgola. Non servirà a nulla e forse peggiorerà la
situazione. Anche dopo aver tagliato i tassi d’interesse per sei volte nel
corso dell'ultimo anno, la banca centrale cinese dovrà necessariamente
escogitare altre misure di “accomodamento” nei prossimi mesi. Perfino uno dei
paesi più indebitati al mondo, ossia l’Italia dei trionfi economici renziani,
ha ormai tassi nettamente negativi. E ciò, palesemente, non può accordarsi con
la realtà delle cose all’infinito.
L'aristocrazia
finanziaria usa la stagnazione economica come leva per ottenere dalle banche
centrali somme illimitate di credito a basso costo, in un’orgia inflattiva di
titoli azionari e di obbligazionari senza alcun rapporto con la realtà. Tale
divergenza tra mercati finanziari ed economia reale riflette la mostruosa e
incontenibile crescita di speculazione e parassitismo finanziario, l’aumento
vertiginoso dei guadagni di una minoranza nel momento stesso in cui si
persevera con il taglio diretto e indiretto del potere d’acquisto dei salari.
Tutto
ciò, come insegna la più crassa esperienza, potrà durare ancora per un po’,
anche per qualche anno, e forse addirittura per dei lustri, ma non potrà durare
molto a lungo e giammai per sempre. Prima o poi ci si dovrà misurare con gli
enormi mutamenti prodotti in questi decenni dallo sviluppo tecnologico e
con la centralizzazione del capitale monopolistico. L’unica cosa che possiamo
fare è raccomandare la nostra anima a Dio, un’operazione non molto diversa dai
vaticini degli economisti.
(La foto qui sopra l'ho ripresa domenica sera davanti al duomo di Torino dal quale stavo uscendo dopo le miei orazioni).
forse addirittura per dei lustri
RispondiEliminanon sarebbe male ( in fondo dobbiamo pur vivere seppur sempre peggio ) ma non credo
nel tempo lungo saremo tutti morti diceva quel tal barone inglese JMK, ripetendo ciò che aveva constatato perfino Matusalemme
EliminaNon mi dire che quel tipo in primo piano è un discendente di Geremia.
RispondiEliminasolo ramo cadetto
Elimina" Dopo le mie orazioni ". La mia ingenuità è tale che potrei anche crederci.
RispondiEliminae la mia franchezza è tale che potrebbe anche essere vero ... ciao
EliminaCara Olympe,
RispondiEliminabeh,che venivi a Torino Domenica,potevi anche annunciarlo,cosi'si pregava insieme.
Caino
ti ringrazio ma in comunione con dio mi piace essere in solitudine
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