lunedì 16 novembre 2015

Se non abbiamo prenotato per Capodanno


Passano le ore e i giorni e quanto è successo a Parigi ci sgomenta più di quando sono arrivate le prime notizie. Perché quelle notizie erano incredibili, fuori dalla realtà. Quanto fuori della realtà, e di quale realtà stiamo parlando? Quando sentiamo parlare di stragi, attentati e bombardamenti in Afghanistan, in Iraq, Libia, Siria, eccetera, quale percezione abbiamo di quella realtà? È davvero improprio chiedersi quale differenza sostanziale vi sia tra sganciare bombe e mitragliare città dal cielo e gli spari dei fanatici dementi di sabato scorso?

Insistevo, nel 2011, a proposito della Libia, nel dire della follia di partecipare, in modo decisivo, alla distruzione della società di maggior successo in Africa, del paese con il più alto indice di sviluppo umano nel continente. E poi ancora la Francia che intervene in Siria in appoggio dei cosiddetti “ribelli” contro Assad. Centinaia di migliaia di vittime, un paese distrutto, annientato, e tutto ciò è avvenuto nel gioco politico delle superpotenze, anzitutto nel gioco della potenza dominante (*). Siamo sicuri che di questa situazione non vi siano altri responsabili oltre a quei fanatici dementi di sabato scorso?



Che cosa sappiamo realmente di ciò che è avvenuto e continua a succedere in Siria? I media, sempre così solerti nell’inseguire ogni nequizia, a proporci il plastico delle efferatezze quotidiane, invece per quanto riguarda i massacri e gli stupri, le torture, gli effetti dei bombardamenti avvenuti in Siria hanno mantenuto un profilo che definire basso è ridicolo eufemismo. Il regime di Assad non è democratico, ci viene ricordato, mentre invece a Riyad e a Kuwait City c’è maggiore democrazia?

Di ciò che accade altrove siamo tenuti all’oscuro, di ciò che realmente muove le guerre e il terrorismo sappiamo troppo poco. Quanti di noi, tanto per dire, hanno letto un libro sull’argomento? Quanti di noi sanno realmente chi sono, per esempio, i curdi e quanti sono e dove e in quali condizioni vivono? Chi li perseguita e perché combattono contro l'Is? Pensiamo realmente che Abdullah Öcalan, che trionfalmente D’Alema ha fatto in modo di consegnare alle galere turche, sia percepito dai curdi come un personaggio diverso da come noi consideriamo un nostro Mazzini o Garibaldi?

E francamente non ce ne importa nulla, e non fosse per i profughi mostreremo ancora meno interesse. Siamo indulgenti con noi stessi, come sempre. E angosciati per ciò che inopinatamente succede a Parigi, ma solo per qualche settimana se non abbiamo prenotato lì per Capodanno.

(*) Quella stessa potenza che per garantire la continuità del proprio dominio ha creato in ogni modo una frattura tra la Russia e il resto d’Europa, una permanente e potenziale situazione di conflitto armato.



8 commenti:

  1. La vicenda di Ocalan è stata una delle maggiori vigliaccate commesse dai governi italiani di centrosinistra e una totale prova di asservimento ai diktat Nato (agli USA prima ancora che alla Turchia).
    Per il resto: staremo a vedere come e se saranno capaci di "ricostruire" la Siria.

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    1. buongiorno caro, suggerisco di leggere l'articolo di oggi, ma anche quello di ieri, di Alberto Negri sul Sole 24 ore. dice cose molto meglio informate delle mie. vale la pena formarsi un'opinione con questo raro analista

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    2. l'articolo ora si può leggere in rete:

      http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-11-16/le-ambiguita-erdogan-081326.shtml?uuid=ACHSXzaB

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  2. E' quello che ho pensato anch'io guardando le immagini di Parigi e gli innumerevoli TG. Siamo indulgenti con noi stessi e il dolore degli altri non ci interessa. Tra finire ammazzato dall'ISIS o finire ammazzato in un bombardamento USA o chi per esso, in fondo, quale differenza c'è?
    La differenza è questa: nella nostra percezione noi, le nostre vite, i nostri svaghi quotidiani, sono il centro di tutto. Il resto è umanità di serie B.

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  3. Grazie per il tuo commento e per la segnalazione dell'articolo del Sole24.
    Fa quasi vomitare pensare ora dove i mass-media porteranno l'opinione con chissà quali altri conseguenze.
    Io ingenuamente sto dalla parte di Gino Strada che scrive che le guerre le decidono i ricchi potenti e poi ci mandano i figli dei poveri.
    Un abbraccio
    Roberto

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  4. Dei sette cadaveri stesi a terra (che raggiungemmo di corsa) siamo mille uccisori
    Archiloco
    sto guardando la diretta da Saint Denis
    Saluti Ale

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