Di vero interesse la trasmissione Sfilatino quotidiano condotta dalla
signora Concita De Gregorio con ospite il noto giornalista signor Federico
Fubini che reclamizza un suo libro, uno delle centinaia di migliaia d’inutili
libri che si acquistano e leggendoli ci s’ammala peggio che l'Ebola. L’intervento
del ministero della salute, obbligando fascette sulle copertine d’ammonimento
sulla tossicità del prodotto, non sortirebbe grande effetto su chi è già assuefatto e dipendente. Resta il fatto che in quello studio dove si smercia quotidianamente roba simile, sono seduti degli adolescenti. Per fortuna che a quell'ora gli altri sono a scuola o stanno tornando a casa.
Mi hanno colpito (si fa per dire) soprattutto le
ultime frasi pronunciate dal giornalista con disinvoltura satolla e la
compitezza del buon borghese. Testualmente ha detto che “il benessere non può
essere gratis per tutti” e che laddove c’è una forbice “di 50 per cento di
disoccupati giovani e solo il 12-13 per cento di più anziani, lì è la vera ingiustizia”.
Chissà, forse voleva dire che una media spalmata sulle varie classi d'età sarebbe più giusta. L’ingiustizia non è nel sistema che non sa e non può offrire un lavoro e dignità ad ognuno, bensì tra chi un lavoro da schiavo ce l’ha e chi è costretto a mendicare anche quello. Il benessere può essere gratis
solo per i Fubini e simili iscritti alla cassa pensionistica dei giornalisti
grandi firme, gente che campa benissimo vendendo in
corpo undici sfumature del proprio odio di classe.
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