venerdì 19 dicembre 2014

Ce lo chiede anche Babbo Natale



La pubblicità è l’arma ideologica più potente in mano al capitale, dichiara nel suo linguaggio universale che il privilegio di pochi può essere alla portata di tutti. Questa illusione è la base di quella che enfaticamente chiamano libertà, e il motivo della competizione che ci mette gli uni contro gli altri in una corsa frenetica verso la felicità costellata di spazzatura firmata, surrogati di cibo e rate da pagare.

La felicità è nel consumo. Il paese più libero e felice del pianeta, con il cinque per cento della popolazione mondiale, consuma la metà dei sedativi, degli ansiolitici e delle altre droghe chimiche vendute legalmente nel mondo, e oltre la metà delle droghe proibite, quelle vendute illegalmente. Secondo la rivista The Lancet, negli ultimi decenni l’«obesità severa» è cresciuta del 50% fra la popolazione giovane dei paesi più sviluppati.

Tranquilli, c’è la pastiglia per il colesterolo, quella per l’ipertensione, per la circolazione, quelle dimagranti, per la buona digestione, la dolce evacuazione e anche quella per superare in surplace l’ansia da prestazione. E se siete contrai a questi miracoli della farmacologia, in alternativa il mercato offre omeopatia, l’iridologia e ogni altro tipo di mercanzia basata sullo stesso principio attivo della religione: l’ignoranza.



Questa mia non è un’invettiva contro il consumismo, tantomeno una petizione a favore di quella che chiamano decrescita. È solo un richiamo al fatto che l’unica realtà che conosciamo è costituita di apparenza, di stimoli incessanti al possesso e al consumo, di sogni impossibili e desideri inappagati. Non servono i microchip sotto pelle, la nostra coscienza è di poveri che vorrebbero viveri come nei film se la spassano i ricchi (di quelli veri sappiamo poco o nulla).

Ci chiedono di consumare più spazzatura per garantire i loro profitti, di riempire la nostra vita di cose false non potendola vivere di rapporti autentici. Ci chiedono soprattutto di sprecare, ma molti non hanno nemmeno il necessario. Perfino la preparazione del cibo è diventata una gara televisiva a chi è più scemo. Viviamo e comunichiamo secondo i modelli della demenza spettacolare.

Se un’esigua minoranza d’individui detiene il novanta per cento della ricchezza è chiaro che ciò è possibile solo entro determinate condizioni economiche e sociali. Perché tali condizioni si mantengano sostanzialmente inalterate è necessario, oltre che porre in essere dei mezzi di deterrenza per i renitenti, sviluppare una classe di sfruttati che per educazione, tradizione, abitudine, riconosca come leggi naturali ovvie le esigenze di questo modo di produzione e distribuzione della ricchezza.


Di modo che diventi automatico credere che nell’epoca dei computer e dei gps non si riesca a pianificare quanto pane e latte, benzina e antibiotici, televisori e siringhe, c’è bisogno in un anno per soddisfare i consumi. È razionale la speculazione con i futures e invece pianificare significa ritornare all’epoca della miseria. È diventato irragionevole voler respirare aria decente, bere potabile, avere del pane lievitato naturalmente, essere sobri il sabato sera.

Nell’epoca della robotica non possiamo lavorare tutti e molto meno, resta “normale” lavorare con lo stesso orario di un secolo fa, con il rischio sempre presente di restare senza un lavoro. Non perché ciò serve a mantenere alti i profitti di pochi parassiti (questa è una chiacchiera dei soliti comunisti), ma perché lo chiede il mercato e l’Europa, l’impone la concorrenza e la globalizzazione, perché sono sacri i principi di efficienza e di produttività, perché se ne dicono convinti gli editorialisti, il blog di Semiserio, e perché non bisogna deludere le statistiche.

17 commenti:

  1. Fuori di dubbio è una buona strenna di Natale servita accanto alla colazione per un buon inizio di giornata. Tutto vero.
    Come modesto corollario si potrebbe aggiungere che ricchi e poveri (ci si riferisce alla categoria nostrana) oltre a 'subire' un deficit di consapevolezza non sanno stare in solitudine. Gli inquinamenti di ogni tipo sono ormai pervasivi e la solitudine con se stessi, anche per poco, spaventa.
    A bientot

    lr

    PS L'immagine di Ernesto con la coke, seppur veritiera, è alquanto maliziosa,non del tutto demolitoria, forse un piccolo sasso nella scarpa che dava noia.

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    1. la foto è ironica, ovviamente. il Che non cessa di essere ciò che è stato per aver bevuta una coca o anche una cassa intera. saluti

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  2. TRICKLE-DOWN, Olympe, è un altro bel termine usato in politica negli Stati Uniti, per indicare l'idea che, dagli sgravi fiscali o altri benefici economici forniti dal governo alle imprese ed ai ricchi, potranno beneficiare anche i membri più poveri della società. E’ un’emozione che serve a svuotare pian piano il cervello, proiettando l’immagine di un qualcosa di bello che scende mellifluamente(come una barretta famosa di cioccolato). In realtà l’immagine più appropriata è quella del cagnolino accucciato accanto al tavolo da pranzo che attende pazientemente che il PADRONE gli butti qualcosa.
    Ciao

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  3. Cara Olympe,
    allora un tempo Cuba era il bordello degli iuessei.
    L'IMPOSSIBILITA' di costruire il socialismo in un solo paese,come disse nonno Lenin,poco a poco lo ha rifetto diventare un bordello un ppo' caotico,dove della revolucion rimangono le scritte...
    Ora sembrerebbe giusta una riconversione adeguata ai tempi ,ovvero una ristrutturazione del mercato ,che faccia diventare Cuba un bordello globalizzato..sai le leggi inflessibili e universali lo impongono..
    Sui giornali gia' vedo culi di donne fasciati a stelle e striscie...magari si potranno vedere qualche culo fasciato dal tricolore a breve..

    caino

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  4. Farmacologia, omeopatia, iridologia ecc., basati sullo stesso principio attivo della religione: l'ignoranza! Ah, ah, ah, Olympe, ma come ti vengono queste idee?

    Ciao, Franco.

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    1. La farmacologia basata sull'ignoranza?
      Non mi pare che Olympe abbia scritto questo.
      Certo, infine i farmaci anche più sperimentati sono sostanze che possono avere effetti collaterali imprevisti soprattutto sui lunghi tempi, e, purtroppo, imprevedibili per le conoscenze che abbiamo - questa è una ignoranza che i farmacologi hanno ben presente.
      C'è altra ignoranza, molto meno nobile, che è usata dal sistema consumistico dei farmaci da parte di una industria che si arricchisce mediante farmaci tanto costosi quanto, nei casi migliori, inutili: un sistema, questo, che si poggia sull'ignoranza dei medici e/o sulla loro adesione ad un sistema di consumo fortemente sostenuto ambientalmente con i mass media e attuato capillarmente sui medici da parte dei propagandisti delle industrie farmaceutiche, quelli che vediamo a volte nelle sale di attesa - i medici vengono studiati e catalogati per arrivare a "mettere nella penna" con cui scrivono le ricette i farmaci propagandati sulla base di spesso discutibili "studi sperimentali" - gli scandali sui casi di comparaggio, poi, cioè di prescrizione di farmaci da parte dei medici dietro compenso in danaro o altri beni, e la difficile repressione di questo fenomeno di corruzione non possono comunque cambiare l'attuale sistema - questo, sì, dunque, basato anche sull'ignoranza, ma altra cosa è la farmacologia: da essa sono nati farmaci decisivi nella cura di malattie prima incurabili.

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  5. Ci avviciniamo a periodi dell'anno piuttosto misterici (l'Inverno e la voglia che il Sole torni ad illuminare la Terra) e quindi anche ad una blogger profonda e colta come Olympe giungono delle velleità di onniscienza. Noi non possiamo e non potremo mai calcolare la pianificazione del consumo perché dovremmo imporla. Quest'attacco alla libertà umana del presente post è il solito attacco di chi ben sa che solo un Partito (composto da onniscienti DEI) può imporre il giusto consumo a sette miliardi di individui. Questa idea è già stata battuta in breccia dalla Storia. Come lo sarà il Capitalismo, per fortuna. E i sette miliardi di individui continueranno a farsi la propria curva del consumo in modo individuale e personale. Distruggendo qualunque forma di dittatura. Nazista, comunista e capitalista.

    http://vonmises.it/2012/09/18/la-pianificazione-centrale-non-sa-calcolare/

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    1. meglio dunque imporre la povertà e lo sfruttamento, il saccheggio delle risorse e la sovrapproduzione, le crisi e tutto ciò che consegue. mi pare che la posizione che lei segnala sia reazionaria in ogni stagione e non solo al solstizio d'inverno.

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    2. Evidentemente, il sig. Massimo Ribaudo, non se la deve passare poi tanto male!

      E' il primo pensiero che mi è venuto in mente, dopo aver letto il suo commento, pieno di saccenza e di reazionarismo.

      Saluti

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    3. Procediamo per semplificazioni ed opposizioni di estremi, vedo. Come quand'ero alle scuole medie. Il livello è quello.
      Affermare che è impossibile conoscere la curva del consumo e della produzione universale per gli esseri umani . dire che non sei dio, e che dio non esiste - non equivale ad affermare che si vuole impoverire ed opprimere gli esseri umani. Vi sono altre strade per lottare contro oppressione e povertà (E non sono quelle della Chiesa e del comunismo marxista-leninista). Ma intraprenderle è un lavoro duro. Meglio scrivere sui blog.

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    4. "E i sette miliardi di individui continueranno a farsi la propria curva del consumo in modo individuale e personale"
      Una propria curva in una circonferenza che contiene prodotti determinati, la cui frequente nocività e diffusa inutilità, dettata dal prevalere del valore di scambio sul valore d'uso è, ahimè, manifesta.
      Il modo individuale e personale attiene di più allo spessore del portafogli che alla sfera dei bisogni o dei desideri.

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  6. "Noi non possiamo e non potremo mai calcolare la pianificazione del consumo perché dovremmo imporla."

    Nell'era di internet e della produzione just in time mi sembra un' affermazione non veritiera.
    Invece di votare delle comparse, nemmeno tanto piacevoli a vedersi, io voglio votare cosa produrre, come produrre, dove produrre e come distribuire. Il che non rappresenta assolutamente una pianificazione centrale imposta, ma un processo collettivo di condivisione.
    Ciao gianni

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    1. Scoprirai con dispiacere che voteranno quasi tutti per lo champagne. Saluti.

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    2. Sì, infatti per molti anni il grido delle piazze è stato champagne/molotov!

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  7. GIA',GIA ...Von Mises ,papino di Milton Friedman e dei Chicago Boys...come se non avessero combinato un mare di guai...e poi il signore di cui sopra,parla di superamento del Capitalismo,mantendo la sua legge fondamentale...
    In merito alla profezia del crollo dell'Urss ,altri lo avevano previsto,A partire da Lenin stesso..quello che e' crollato non e' stato il comunismo,ma il Capitalismo di Stato,in una logica di scontro tra potenze imperialiste..
    Lasciamoli pure con le loro paure...lo sanno bene,ohh che lo sanno...per questo si aggrappano aloo Stalinismo,mistificando...

    caino

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