Tutti avvertiamo il timore della
morte, specie quando per malattia ed età ci si avvicina alla fine. Inutile
farsi illusioni, il nostro corpo già tra i cinquanta e i sessanta non è più lo
stesso, e sappiamo bene che negli anni che seguono la relativa statistica
diventa inesorabile. È giusto darsi il cambio, cedere il passo, con la
soddisfazione di una vita spesa bene o al meglio di quanto s’è potuto. L’unico
rimpianto, per quanto mi riguarda, sarà per i rari e autentici affetti che
lascio, non altro.
Almeno questi sono gli
intendimenti di adesso, poi se avrò la fortuna o la sventura (dipende) di
arrivare all’età senile, spero di non cadere nel pozzo profondo della patetica
religiosa. Di conservare abbastanza lucidità per non mettermi a rovistare
nell’immondizia delle certezze consolanti, di non adombrare il dubbio di Dio e
dell’ignoto come succede a quel poveraccio di Eugenio Scalfari.
La prima parte del suo editoriale
di oggi è dedicata a cantare le lodi di Benigni, la sua lettura e
interpretazione dei comandamenti mosaici. Ne ho ascoltata la riproposizione di
due minuti su radiotre. Vorrei solo ricordare una cosa che riguarda uno di quei
cosiddetti comandamenti, vale a dire quello che recita, secondo le diverse
versioni, così: Non avere altri dèi di fronte a me.
È proprio tale comandamento la
fonte delle moltissime “stragi terribili e orribili che l'uomo ha compiuto e
ancora compie”, per dirla con Scalfari, in nome dell’esclusività. Nelle
religioni antiche si concepivano le altre religioni in modo del tutto diverso
da come concepite nell’ebraismo e, conseguentemente, nel cristianesimo e nel
maomettanesimo.
L’intolleranza religiosa, in
generale, trae origine dal monoteismo (il cristianesimo, a dire il vero, non è
un monoteismo, ma non sottilizziamo), dal fatto che queste religioni
stabiliscono in premessa e in modo perentorio di essere le “vere” religioni, il
loro Dio di essere l’unico vero, e dunque di saper distinguere tra “vero” e
“falso” e tra “giusto” e “ingiusto”.
Le religioni sono un grumo d’idee
oscurantiste e minacciose che tracciano, fin nel minuto dettaglio, i percorsi
obbligati della vita di ognuno, che inibiscono la nostra volontà e condannano
le nostre passioni e la gioia di vivere. Chiaro che non vi è nulla di più
pericoloso dell’ideologia religiosa quando essa si fa norma sociale stringente
e severa, con tanto di tariffario delle pene e dei dolori per i trasgressori.
Alla luce della razionalità
moderna, le religioni non possono sfuggire al ridicolo, e perciò declina il
dominio delle false apparenze religiose tradizionali. E però da un lato sono
sostituite da altri surrogati della religione, e dall’altro lato nei paesi
islamici persistono e anzi incrudiscono nel fanatismo, complice il
sottosviluppo e l’imperialismo occidentale, le classi dirigenti locali.
Gran parte della storia
disumanizzata degli uomini dipende dalle idee ch’essi si sono fatti non solo
del presente ma anche in merito alle stravaganti ipotesi del dopo (una cura
maniacale dei monoteismi). E però le idee non piovono dal cielo, e possono
produrre danno anche le illusioni della scienza degli specialisti, tanto per dire
che non necessariamente le idee producono disastri perché arretrate. Dovremmo
piuttosto chiederci se queste idee non dipendano soprattutto dall’ordine
assurdo delle cose, quello stesso che imbastisce quotidianamente la nostra
sopravvivenza. Se non sia il caso, visto che ci troviamo a passare di qui, di
battersi per cambiare finalmente e in radice questo stato di cose. Solo la
morte è ineluttabile (e le tasse).
Benegni al posto di Benigni è voluto, o è un errore?
RispondiEliminama, non so
Elimina"Bisogna dire a dio che la prossima volta spieghi meglio i 10 comandamenti a Mosè, così non sarà necessario spender due milioni di euro perchè lo faccia benigni" Beppe grillo. ciao gianni
RispondiEliminabisogna dire agli elettori di grillo che gli spieghino meglio cosa deve fare così non saranno buttati otto milioni di voti
EliminaIl corpo non è più lo stesso.
RispondiEliminaLa biologia racconta che il nostro totale ricambio cellulare avverrebbe mediamente molte volte nella vita perciò non siamo mai gli stessi,fisiologicamente parlando. Al traguardo dei sessanta arriva la Senilità alla Svevo surrogata con altre sinonimìe geriatriche di rappezzo apotropaico: diversamente giovane, maturo, anziano, quarta età, ecc. Ritorniamo alle corrette definizioni omeriche: vecchi. Si diventa vecchi, augurandoci il colpetto risolutorio al riparo di una possibile disperazione, la nemesi della sofferenza non piace a nessuno anche se retributiva.
Pur pensando di non dormire con madonna e rosario in cornice a capo del letto con la foto di padre pio sul comodino come supporto di melatonina, attribuire ai soli 'plagiati' miliardi di metafisici tutte le storture del mondo può risultare eccessivo oltrechè umanamente ingiusto. Anche Koestler fa dire al suo giudice 'La verità è ciò che è utile al genere umano, la menzogna ciò che gli è dannoso’.
C'è qualcuno che ha detto che il cristianesimo è la via più lunga per tornare al paganesimo; essere pagani,credere che le nostre vite abbiano un valore proprio per il loro carattere finito è la lezione dei greci.
Il tema è un poco più importante per ridurlo a Benigni o a Grillo.
E anche che non esiste una "democrazia" del web,semmai solo un luogo per una piu" moderna "agora".
RispondiEliminaCosI come la consapevolezza non giunge a "gratis",ma abbisogna di sacrifici ,mentre per fortuna avolte la storia umana ha delle improvvise accellerazioni,che ci possono portare dentro un fosso,o svoltare..siamo solo agli inizi di un lungo percorso...
caino
L'uomo non vive d'altro che di religione o d'illusioni.
RispondiEliminaGiacomo Leopardi
ciao Olympe
l'illusione della permanenza è il mito che rende la vita sopportabile
EliminaPer vedere la prima puntata mi sono inchiodata alla sedia sapendo che se ne sarebbe parlato e devo dire che è stato molto difficile arrivare alla fine Ha trattato i Dieci Comandamenti con la stessa enfasi celebrativa che ha usato per la Costituzione , insomma , come dire , se la prossima volta si mette a decantare la storia dei Tre porcellini proverà per il lupo lo stesso innamoramento che ha provato per Mosè
RispondiElimina:)
EliminaBeh, mi ricordo in non so quale trasmissione TV la rubrica "Gassmann legge ..." al posto dei puntini poteva essere la lista della spesa o la ricetta per il ragù o altre cose. Con grande autoironia Gassma prendeva in giro se stesso e dava alla lista della spesa la stessa enfasi e lo stesso pathos del monologo dell'amleto.
EliminaIl peccato è che Benigni (che peraltro continuo ad apprezzare) rischi di fare la stessa cosa, però involontariamente.
non si tratta di volontà o meno, ma di posizione di classe. è la sua coscienza ad esserne determinata nelle forme false in cui può determinarsi una coscienza borghese. ne parlerò oggi, senza citare benigni e perciò in generale.
Elimina