Se
c’è una cosa che m’irrita quando leggo i giornali è il continuo piagnisteo di
grandi e piccole firme sulle cattive e progressive sorti dell’Italia. Ieri il
direttore del Sole 24ore lacrimava
perché ci sono “ancora troppi negozi che chiudono”. È il mercato, bellezza,
cazzo vuoi?
“Con lo sfruttamento del mercato
mondiale la borghesia ha dato un'impronta cosmopolitica alla produzione e al
consumo di tutti i paesi. Ha tolto di sotto i piedi dell'industria il suo
terreno nazionale, con gran rammarico dei reazionari. Le antichissime industrie
nazionali sono state distrutte, e ancora adesso vengono distrutte ogni giorno.”
Capito
dottor Roberto Napoletano? Lei è un reazionario, non sa adeguarsi al fatto che la
classe sociale della quale difende ogni giorno le ragioni “non può esistere senza rivoluzionare continuamente gli strumenti di
produzione, i rapporti di produzione, dunque tutti i rapporti sociali”.
Se
lei fosse stato un po’ attento, si sarebbe accorto che “Sono decenni ormai che la storia dell'industria e del commercio è
soltanto storia della rivolta delle forze produttive moderne contro i rapporti
moderni della produzione, cioè contro i rapporti di proprietà che costituiscono
le condizioni di esistenza della borghesia e del suo dominio. Basti ricordare
le crisi commerciali che col loro periodico ritorno mettono in forse sempre più
minacciosamente l'esistenza di tutta la società borghese”.
Sono
ormai decenni, dice, ma queste parole sono state scritte nel 1848. E voi
piccoli borghesi non vi siete ancora ben resi conto che “i rapporti borghesi di produzione e di scambio, i rapporti borghesi di
proprietà, la società borghese moderna che ha creato per incanto mezzi di
produzione e di scambio così potenti, rassomiglia al mago che non riesce più a
dominare le potenze degli inferi da lui evocate”.
Succede
a lei quanto capita al sindacato che si duole del cosiddetto Jobs act. Quelli
del sindacato parlano dello Stato e delle istituzioni come di cosa astratta, di
sopra delle parti. Pensavano forse che potesse durare un sistema dove la
forza-lavoro è qualcosa di diverso da una merce, ossia degna di diritti e
tutele? Mai sentito dire che in questo modo, cioè con la nuova legislazione, finalmente “l’azienda diventa
padrona del proprio destino, in termini di allocazione efficiente del capitale
umano”?
Un
salariato, prima di essere un umano, è: ca-pi-ta-le!
Olympe, Quos deus perdere vult, dementat prius:
RispondiElimina“i rapporti borghesi di produzione e di scambio, i rapporti borghesi di proprietà, la società borghese moderna che ha creato per incanto mezzi di produzione e di scambio così potenti, rassomiglia al mago che non riesce più a dominare le potenze degli inferi da lui evocate”.
Insomma hanno messo in moto una reazione a catena "incontrollata", ossia una bomba a fissione nucleare dagli effetti devastanti.
Finora tali processi nucleari a catena sono stati tenuti sotto controllo, come in un comune reattore nucleare per la produzione di energia elettrica, attraverso le GUERRE.
Ma non c’erano, come oggi, quegli Ordigni Nucleari che, invece di controllare, possono innescare una reazione a catena INCONTROLLATA.
Buon anno
Ciao Olympe.
RispondiEliminaMi sono sentito un po spiazzato da questa frase "Pensavano forse che potesse durare un sistema dove la forza-lavoro è qualcosa di diverso da una merce, ossia degna di diritti e tutele?"
Scusami, ma la forza-lavoro in questo sistema, non è per nulla qualcosa di diverso da una merce come tutte le altre, e non credo affatto di sbagliarmi.
E poi chiedo, quest'ultima frase che chiude il post, chi l'ha pronunciata? : “l’azienda diventa padrona del proprio destino, in termini di allocazione efficiente del capitale umano”?.
Ciao Olympe... Franco.
infatti, proprio così. in un sistema sociale capitalistico la forza-lavoro è una merce, dipende dalle circostanze storiche se ai salariati vengono riconosciute più o meno tutele, dipende dalla lotta di classe tra capitale e lavoro.
Eliminaprova a incollare la frase su google e vedrai
ciao Franco
Seminerio è un nemico dell'umanità, e fin lì ci può stare, nessun problema: non stiamo tutti per forza dalla stessa parte e volterrianamente riconosciamo il diritto umano, per chi ne vuole usufruire, ad essere contro l'umanità.
RispondiEliminaIl problema sorge quando si è così disonesti intellettualmente da scrivere che "uno straccio di rete di welfare pare esservi". Quale welfare, quello delle famiglie, Seminerio? La pensione del nonno - quando ce n'è uno, se no sono dolori - spesa per mantenere il nipote disoccupato? I nemici dell'umanità vanno anche bene, a patto che però si mantengano su uno standard intellettuale decente. Prendere per il culo i lettori non è un granché come standard, e non a caso pare sia impossibile replicare all'autore sul suo blog.
e non a caso pare è impossibile replicare all'autore sul suo blog
Eliminanon a caso