Le grandi potenze hanno sempre lottato
per la supremazia, e quando non hanno avuto ragione l’una dell’altra si sono
spartite il mondo.
Accade anche dopo la seconda grande
carneficina industriale: l’Urss e gli Usa si spartirono l’Europa e il resto in
proprie sfere d’ingerenza.
Ognuno dei due sistemi riteneva di
aver messo il dito nella piaga dell’altro; ognuno credeva di aver raggiunto per
sé l’equilibrio e la felicità perfetta.
Nessuno, nell’ambito del
capitalismo realizzato e in quello del socialismo vantato, poteva
realisticamente sperare che quell’ordine di cose potesse essere mutato.
Nel novembre 1989, ad un funzionario
di un paese di frontiera del socialismo sognato scappò di dire in televisione
che chiunque poteva liberamente oltrepassare il muro che dava accesso al bengodi
capitalista.
Da quel momento il mondo non fu
più lo stesso. Il capitalismo ebbe a credere che la sua vittoria fosse
definitiva. Fu un’illusione di pochi anni.
Giunse la crisi con una coda lunga
come s’era mai vista. Molti dicono di saperne le cause e vaticinano il rimedio,
ma la guarigione non viene. Il sistema è messo in questione e le sue strutture
sociali non sono più le stesse.
Quale che sia il punto di vista da
cui consideriamo il problema, la tesi e il suo contrario, una cosa è certa: siamo
troppo impegnati negli acquisti, ora natalizi e in saldo poi, per potercene
curare.
Da parte mia, lo dico senza
rimpianto, ho speso migliaia di giorni tentando di argomentare ciò che solo il
tempo potrà incaricarsi di confermare o smentire.
Tuttavia il tempo, come la fede, è
illusione. Un mito che rende la vita sopportabile. La morte conosce bene questa
piccola verità e perciò se ne frega del tempo. Opportunamente Gioachino Belli
ebbe a scrivere che la morte sta nascosta negli orologi.
Non sono niente.
RispondiEliminaNon sarò mai niente.
Non posso voler essere niente.
A parte ciò, ho in me tutti i sogni del mondo.
(Fernando Pessoa)
Auguri e a presto, g
Ho perso la fiducia nella Storia da bambino.
RispondiEliminaUna mia zia, piuttosto furba e attenta alle cose, avendo io affermato che i Romani avevano fatto questo e i Greci quest’altro, mi disse :
< Ma ti te ghe credito a ste robe qua ? >
Ma sì – replicai io – perché i è bravi i professori.
< Sa ti quel che i fa dentro dai San Martin ? (nel palazzo dove stavano i nobili, subito al di là del Soligo).
Mi nol so.
< Allora no ti sa quel che fa dentro dai San Martino e te vol saver quel che i fasìa 1000 anni fa a 1000 chilometri de distanza ?>
(Andrea Zanzotto)
lr
Bellissimo post Olympe. Caducità e Casualità sono l’essenza della Vita, che deve essere vissuta ”SENZA RIMPIANTI”. Avere uno scopo e provare a realizzarlo in un breve arco di tempo, sapendo però che gli accadimenti sono una somma di eventi casuali, determinati dall'alternanza di lunghi periodi di stasi, repentini cambiamenti, ed eventi a volte catastrofici, come le guerre o impatti di giganteschi meteoriti. E’ questione di fortuna.
RispondiEliminaCiao
... Avere uno scopo e provare a realizzarlo in un breve arco di tempo ...
RispondiEliminacome a dire che per dare un senso a questa vita che un senso non ce l'ha .. è bene inventarsi uno scopo (un senso che abbia più senso possibile) per dare significato alla "vita" (vita = tempo che ci separa dalla morte). Tanto pe' canta pe' fa quarcosa.