Se si cercano notizie di giornata sul Corriere della Sera per quanto riguarda Fukushima è fatica sprecata. Si compensa con altro. Per esempio con questo articolo. Titolo: Nimby, gli italiani si scoprono anti-rinnovabili. Cazzo, pensavamo che fossero in stragrande maggioranza contro il nucleare e ora invece ci dicono il contrario, e cioè che anche le centrali a biomasse sono sotto accusa:
«E a pensare che sono nate da un'idea di Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica, che da sempre è un fervente sostenitore delle centrali a biomasse, perché producono energia da materiali di origine organica senza aumentare l'anidride carbonica presente nell'aria».
Ma ‘sto Nimby cos’è? Sono, come dice l’articolista, gli “effetti perversi provocati dalla cultura”, una cultura particolare s’intende, diciamo un atteggiamento. Infatti Nimby è un acronimo, naturalmente di un’espressione americana (not in my back yard, «non nel mio giardino»). E chi lo sostiene ‘sto fatto? L'Osservatorio Nimby, il termometro delle contestazioni ambientali in Italia, “promosso dall'istituto di ricerca Aris”. Perbacco.
Mi è venuta la curiosità di sapere di quale istituto di ricerca si tratta. L’Aris è un'associazione no profit che “progetta e realizza studi, ricerche e iniziative di divulgazione nei settori ambiente ed energia, infrastrutture e trasporti, industria e servizi”. E gestisce il progetto Nimby Forum® , il quale “consiste in un Osservatorio Media Permanente che monitora il fenomeno delle contestazioni territoriali ambientali in Italia attraverso un'analisi approfondita dei media nazionali”. Insomma, un’iniziativa per monitorare giornali e Tv per via delle contestazioni ambientali.
Ma ‘sto Nimby cos’è? Sono, come dice l’articolista, gli “effetti perversi provocati dalla cultura”, una cultura particolare s’intende, diciamo un atteggiamento. Infatti Nimby è un acronimo, naturalmente di un’espressione americana (not in my back yard, «non nel mio giardino»). E chi lo sostiene ‘sto fatto? L'Osservatorio Nimby, il termometro delle contestazioni ambientali in Italia, “promosso dall'istituto di ricerca Aris”. Perbacco.
Mi è venuta la curiosità di sapere di quale istituto di ricerca si tratta. L’Aris è un'associazione no profit che “progetta e realizza studi, ricerche e iniziative di divulgazione nei settori ambiente ed energia, infrastrutture e trasporti, industria e servizi”. E gestisce il progetto Nimby Forum® , il quale “consiste in un Osservatorio Media Permanente che monitora il fenomeno delle contestazioni territoriali ambientali in Italia attraverso un'analisi approfondita dei media nazionali”. Insomma, un’iniziativa per monitorare giornali e Tv per via delle contestazioni ambientali.
E veniamo al presidente dell’associazione no-profit, Alessandro Beulcke. Egli è anche e ovviamente il “presidente del NimbyForum®, comunicatore, si occupa di cultura della comunicazione, del dialogo e della partecipazione in ambito territoriale. Inizia la sua attività professionale nel 1990 in Von Klier Associati, società di Corporate Image del Gruppo Olivetti. Nel 1997 entra nella società di relazioni pubbliche PDC, di cui diventa l'anno successivo Responsabile Sviluppo e Partner. Nel 2002, fonda Allea di cui è attualmente Presidente. Nel 2004 crea il progetto Nimby Forum®, oggi il più accreditato think tank nazionale negli ambiti di ricerca. È Presidente di ARIS, l'organizzazione che gestisce Nimby Forum®, il Festival dell'Energia e altri progetti di divulgazione”.
Non sono specificati titoli accademici, ma veniamo a sapere che Beulke organizza il festival dell’energia. Come quello che si è tenuto nel 2010 a Lecce, “in collaborazione con il Corriere della Sera, Assoelettrica e Federutility. L'evento ha visto anche la partecipazione di George De Loach, sindaco della città di Waynesboro (Georgia, Sud degli Stati Uniti), che ospiterà una delle prossime centrali nucleari americane. Una sessione era dedicata al nucleare e intitolata "Vincere la paura con la ragione?".
Dichiara il presidente Beulcke: “nel 1987 gli italiani sono andati a votare sul nucleare, che di fatto non era nemmeno partito. Dopo più di vent’anni si è tornati a parlare di nucleare ma, dall’approvazione del ddl che ne sanciva il ritorno, non è successo quasi nulla. E questo mentre è emersa con sempre maggiore evidenza la carenza di informazione diffusa al riguardo. Solo in questi giorni abbiamo assistito a una campagna informativa a cura del Forum Nucleare, ma è l’unica iniziativa di rilievo, e c’è ancora molto da fare”.
Ed è anche, come detto, presidente di Allea (comunicazioni e relazioni istituzionali recita l’intestazione del sito). Su internet viene fuori che Allea è una srl di pubbliche relazioni e marketing – Via Benedetto Marcello, 2 - 20124 Milano, il cui sito aziendale è: www.allea.net – www.nimbyforum. net. Si occupa di “Sviluppare e consolidare la reputazione e l'immagine dei clienti, creare le condizioni per favorire consenso e partecipazione verso iniziative e progetti, sviluppare network relazionali tra gli stakeholder, elaborare e realizzare strategie di comunicazione efficaci”. Possiede anche un blog, dove c’è un’intervista con il sindaco di Firenze, Rienzi.
Ecco, mi sono tolto lo sfizio di sapere a quale “istituto di ricerca” si riferisce l’articolo del Corriere.
Nessun commento:
Posta un commento