martedì 12 ottobre 2021

A chi fa agio la violenza neofascista?

 

Circola insistente la chiacchiera che il governo dovrebbe con proprio decreto sciogliere Forza Nuova. Una misura che sarebbe erroneo e pericoloso fosse assunta dal governo e non invece dal Parlamento. Comunque tale provvedimento non arriverà, per il motivo principale che dirò verso la fine. E se anche arrivasse, sarebbe tardivo. Quanto in ritardo? Di molti decenni.

C’è qualcosa (molto) che non va nel modo in cui è stata trasmessa la memoria del fascismo. Gran parte della responsabilità è da ascrivere a chi ha distribuito per decenni brevetti di antifascismo e anche ad altri che, pur potendolo fare, non hanno mai mosso un dito per sciogliere il MSI, più volte determinante coi suoi voti o la sua astensione per imbastire governi.

Non ci accorgiamo che da quasi trent’anni, salvo brevi parentesi, è la destra e l’estrema destra che guidano la partita in Italia? Quest’ultima rivendica un ancoraggio storico col fascismo e non cerca di mimetizzarsi (come invece fa FdI), ma agisce a volto scoperto, sia in campo politico e sia per strada. Non ricordiamo che il 25 aprile 2018 a Milano mille fascisti accompagnati dai vertici di Forza Nuova e CasaPound, hanno marciato per ricordare la Repubblica di Salò?

L’assalto alla sede nazionale della GCIL di Roma? Nel dicembre 2016, con l’appoggio di Forza Nuova, un intero quartiere della periferia est di Roma è insorto al grido di “non vogliamo negri”, per sfrattare una famiglia marocchina che occupava legalmente case popolari. Il 21 gennaio 2017, la Lega e Fratelli d’Italia hanno manifestato a Roma contro l’apertura da parte del Comune di un centro di accoglienza per migranti. Tre giorni dopo, Forza Nuova, CasaPound e il gruppo Roma ai Romani hanno impedito a una famiglia di egiziani di stabilirsi – legalmente – in una casa popolare. L’elenco è lungo. Non passa settimana senza notizie di aggressioni, linciaggi, manifestazioni a braccia tese, bandiere naziste e ritratti del puzzone.

Vero è che in Europa è assente una vera politica comune per la gestione dei flussi migratori e l’accoglienza dei profughi, e questo non è senza conseguenze. La cosiddetta sinistra, i cattolici e tutto l’ambiente di buoni samaritani non hanno altro da proporre di accogliere tutto e tutti. Chiaro che l’estrema destra e la destra ci vanno a nozze.

Sul fatto specifico, ossia la strumentalizzazione fascista delle manifestazioni contro il green pass, è stata quella violenza una buona occasione per aggrapparsi a qualcosa, per rimettere in carreggiata la protesta sociale, sventolando lo spaventapasseri di una rinascita del consenso verso il fascismo presso larghi strati sociali. La gente è scesa in piazza e niente fa tremare il potere più della piazza quando si arrabbia. Ecco perché c’è e ci sarà interesse a mantenere viva la violenza neofascista.

La precarietà e la povertà sono la fonte primaria dove attinge il neofascismo. Sia quello che veste in tailleur e sia quello delle teste rasate. Agitare lo spauracchio del fascismo serve a spaventare e tenere lontane le persone dalla protesta e dalla piazza. Per contrastare il populismo e le tentazioni neofasciste c’è bisogno di politiche economiche diverse, di occupazione e salari decenti, di maggiore giustizia sociale perché quella attuale è molto vicina allo zero.

8 commenti:

  1. Dal G8 di Genova in poi, ogni piazza è stata delegittimata sempre allo stesso modo...
    Li terranno lì, pronti a essere usati ala bisogna

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  2. come mai i lavoratori non si vogliono vaccinare? li ricatti e non si vaccinano, come mai? Li minacci e si fanno sospendere, come mai? Diventa uno sciopero generale vero così. Ma se vanno in piazza compaiono i fascisti ad assaltare il sindacato... Strano.

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  3. Grande responsabilità della sedicente sinistra al governo di acquiescenza alle scelte del governo. Incapacità di intuire la sofferenza e l'insofferenza che questa misura assurda e autoritaria ha creato in molte persone, soprattutto dopo un periodo così lungo di limitazioni senza senso.
    Questo ha causato l'abbandono a se stessa della gente che voleva scendere in piazza, gente che spesso era alla prima manifestazione (ne conosco un paio). Che quindi hanno finito, in alcuni casi, per diventare strumenti inconsapevoli per chi ha intuito le potenzialità delle proteste e sta provando ad utilizzarle e strumentalizzarle: FN e simili.
    Per fortuna non dappertutto, da quanto leggo a Trieste c'erano in campo anche i portuali, ben organizzati, i fascisti sono stati allontanati.

    Poi sul come mai siano comparsi i fascisti vale sempre la teoria che si rifà alla lezione di Kossiga sull'infiltrare le piazze. Prova potrebbe esserne che anche a Roma l'assalto alla sede CGIL ha trovato scarsa e tradiva resistenza, poco più in là gonfiavano con entusiasmo di botte gente che aveva provato a ragionare con i poliziotti.

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    1. Il fascista carico di daspo lo ha detto dal palco: andiamo alla sede della CGIL. Poi c'è andato, a piedi. Chi conosce Roma sa che ci vuole tempo, ed è pure in salita. Miracolosamente, quando è arrivato non ha trovato la polizia.

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    2. erano andati tutti a farsi il green pass in farmacia

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  4. sabato sarò in piazza con un cartello doppio. su un lato: ignoranza+credulità+paura=odio e violenza, sull'altro: fascismo braccio armato del kapitale

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    1. Cioè, un lato rivolto a Landini e l'altro ai questurini? Occhio a non invertirli, perché quelli menano.

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    2. questurini fa rima con scelbini

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