giovedì 6 agosto 2015

Sacrifici minimi


Per arrivare a Conegliano, sia per la statale da Treviso, la famigerata Pontebbana, sia per la non meno trafficata provinciale di Montebelluna per chi proviene da Bassano o da Vicenza, c’è da attraversare il Ponte della Priula, laddove le due strade si congiungono. Qualche chilometro più avanti c’è il paesotto di Sussegana, noto alle cronache nazionali perché vi ha sede uno degli stabilimenti della Elettrolux e non già per le apparizioni di Bianca di Collalto e relativo castello distrutto nel 1917-‘18.

L’antica Zoppas, poi Zanussi e ora la svedese Elettrrolux, fabbrica di elettrodomestici (“produzione bianca”), dopo le vicende recenti e reiterate connesse alla minaccia di chiusura (sono sempre in ballo 250 esuberi), torna in questi giorni alla ribalta. Ora la multinazionale, il “gigante del freddo”, produce a ritmi sostenuti, tanto è vero che i suoi 1.100 dipendenti sono passati dal contratto di solidarietà di 6 ore a 8 ore, e anzi fanno gli straordinari e lavorando 6 ore anche il sabato. Tutto ciò sarebbe merito non degli operai ma del nuovo modello di frigorifero, il Cairo.



Vi sarebbe anche da dire che alcune settimane fa l’azienda si è trovata costretta a sospendere il turno della mattina nella linea produttiva numero 3, con la messa in solidarietà degli addetti, a causa di alcune problemi nel reparto della schiumatura dei cassoni, quelli dei frigo Cairo. Quisquilie.

L’azienda ha pensato bene, invece di riattivare le linee di produzione che lavorano a ritmo ridotto, di chiedere ai lavoratori di lavorare anche 15 agosto, cioè in un sabato festivo. I lavoratori, ingrati e fannulloni, hanno risposto picche in massa. Questo articolo del Corriere la racconta a modo suo, in modo che non si capisca bene di ciò che si tratta. Ebbene, il salario per quel giorno è fissato a circa 68 euro, dunque con una maggiorazione, ma minore degli altri sabati non festivi!

Scrivono quelli della Tribuna di Treviso che l’azienda sta facendo “pressing per convincere i dubbiosi a non mancare l’opportunità di intascare 70 euro, con un sacrificio che definiscono minimo”.

Inoltre i sindacati, mai contenti, chiedono all’azienda di assumere altri operai, quelli cosiddetti interinali. Manco per il cazzo. E ora la stampa nazionale si diverte con il linciaggio.

Qui dunque abbiamo un esempio di che cos’è la dittatura del capitale e della borghesia quale sua espressione di classe. In breve ora dico che cos’è la democrazia: far lavorare in catena i padroni e i loro lacchè 50 ore alla settimana, compreso ferragosto. Eh no, direbbero i padroni e i loro servi, questa non è democrazia ma dittatura del proletariato. Concettualmente non c’è nulla di più falso, nondimeno sarebbe auspicabile far lavorare un "minimo" anche questa gentaglia.


P.S.: chissà, magari un giorno scrivo un post su che cosa s’intende per “dittatura del proletariato”, un concetto che gli idioti di ogni gradazione hanno buon gioco d’interpretare e spacciare per una sorta di regime di Pol Pot.

16 commenti:

  1. Immaginando un giorno...

    Penso che il contrappasso più educativo sarebbe quello di lasciarli senza reddito e senza lavoro, stato in cui condannano gran parte dell'umanità.

    Si potrebbe poi sempre dire, tanto per togliersi una soddisfazione, che è colpa loro perchè non han voglia di lavorare e nemmeno la capacità non avendo fatto un cazzo per generazioni. E probabilmente non si direbbe nemmeno una bugia. g

    RispondiElimina
    Risposte
    1. no, le bugie non bisogna dirle e tu stai dicendo una grande verità.
      però in tal modo tu metti in pericolo questa cazzo di società, mi diventi un sovversivo. ti prego, cerca di moderarti, di rendere compatibili le tue parole con i modi graziati e democratici dei padroni del mondo.

      Elimina
    2. mmh...che bella parola...sovversivo

      da treccani:
      Sconvolgere, turbare profondamente, spec. in senso politico: s. l’ordine costituito; s. gli ordinamenti, le leggi, le istituzioni di uno stato, e per estens. s. una nazione, uno stato, sconvolgerli, distruggerli per sostituirvi con metodi rivoluzionarî istituzioni fondate su principî del tutto diversi; anche in senso non politico: costumi che sovvertono la famiglia; idee che sovvertono la morale.

      Aria fresca, aria nuova:
      "principi del tutto diversi"
      ...mi piace...mi piace

      Elimina
  2. Che i funghi siano pericolosi,lo so da tempo,ma se nemmeno piu'a parole d'estate sotto il solleone,ci si possa incazzare,allora vuol dire che stiamo raggiungendo il massimo della democrazia possibile.
    Tutti a lavura'banda di pelandroni per il Re e per la Patriae stasera tutti a sorseggiare un buon sorbetto al limone sotto un fico..e a proposito di Putin ,ma non era l'amico di Berlusconi?
    Che stia tornando di moda il Partito Russo Italiano,questa volta pero'sostenuto dalla borghesuccia del Nord Est,insieme alle avangurdie proletarie del Bergamasco?
    Bah,ha ragione Malvino.

    caino

    RispondiElimina
  3. Mi metto in attesa allora, del suo futuro post sulla "dittatura del proletariato".
    P.S: leggo spesso questo interessante blog.

    RispondiElimina
  4. Poichė coloro che accettano di lavorare a ferragosto sono, nel contesto del post, i lacchė (o servi) del padrone, mi pare che la proposta democratica e quella di Electrolux divergano solo nella partecipazione del padrone al lavoro alla catena di montaggio. Capisco che si tratti di differenza importante dal punto di vista simbolico, ma l'esiguità numerica dei padroni la rende economicamente poco significativa. C'è poi il rischio reale che i lacchè facciano il loro mestiere, sgravando il padrone dei lavori pesanti. A questo punto, la Democrazia assomiglierebbe al Capitalismo in modo impressionante, fatto peraltro non nuovo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. non ti sfuggono le sfumature, tranne una e non è secondaria

      Elimina
  5. In assenza di post nuovi ,mi sono permesso di girovagare,per i tuoi preferiti.
    Girovaga di qua,girovaga di la',mi sono imbattutto in alcuni interventi del convegno di Chianciano,ove ho sentito alcuni interventi.
    Mi e' piaciuto quello di Fragiacomo,anche perche'parla di distopie,tema trattato recentemente anche su questo Blog,poi piu'in generale quello della costituzione di una nuova sinistra.
    Mettiamola cosi',tutto molto interessante e condivisibile,ma resta per me un punto dirimente..bisogna o meno partecipare alle elezioni nel caso si costituisse un nuovo soggetto politico,?
    Su questo punto io sono per il no,sono per lavorare nella societa',date le premesse che invece sono chiarissime.
    In questo senso ,oggi per esempio ,ho letto il Manifesto e ti devo dire che su questo punto non e'chiaro proprio per niente..
    Prendila come una riflessione da ombrellone..

    caino

    RispondiElimina
    Risposte
    1. adesso un nuovo post c'è. tu intanto apri l'ombrellone. ciao

      Elimina
  6. "chissà, magari un giorno scrivo un post su che cosa s’intende per “dittatura del proletariato” "

    non c'è fretta e non sarebbe forse neanche opportuno. In fondo quella di chiarire i termini che si usano ( "capitalismo", "socialismo", "dittatura del proletariato") è un'esigenza borghese. In ogni caso, nell'attesa della rivelazione finale, si potrebbe chiedere a Stakanov cosa ha significato storicamente la "dittatura del proletariato".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. più che un'esigenza borghese è inutile chiarirli a un cretino

      Elimina
    2. dunque, per lei, sono tutti cretini.

      Elimina
    3. sì, ma lei, con il suo blog, si rivolge per forza ad una pluralità di persone. Quanti, tra queste persone a cui idealmente si rivolge, non conoscono cosa lei intenda per "dittatura del proletariato" formano a loro volta una pluralità. Io penso che lei dovrebbe, se proprio non vuole ( come sarebbe opportuno ) chiarire anticipatamente il significato che lei attribuisce alla "dittatura del proletariato; dicevo dovrebbe, quanto meno, avvertire che autori diversi hanno dato, nella storia, interpretazioni diverse. Altrimenti compie un'azione culturale molto scorretta. In questo senso spero che, nella prossima rivelazione che tutti attendiamo con trepidazione, ci sia spazio almeno per la disputa tra Lenin e Rosa Luxenburg sul significato da attribuire a tale formula. Quanto sopra vale a prescindere dal fatto che lei mi consideri un cretino. Giudizio, del resto, perfettamente ricambiato.

      Elimina
  7. mi metto in lista anche io cara Olympe....non vedo l'ora

    RispondiElimina