giovedì 11 dicembre 2025

Prevalgono le dimensioni

 

Lunedì, sul quotidiano statunitense Politco, Trump ha offerto questa autovalutazione, confezionata come opinione comune: “Sono considerato una persona molto intelligente”. Per la sua eccentricità e il suo narcisismo sconfinato non rientra per nulla negli schemi consolidati dell’establishment americano, ma a volte ci vuole un pazzo per imporre la ragione. Ad esempio, nel caso di una guerra che costa innumerevoli vite e non può essere conclusa senza compromessi territoriali.

Come businessman, a differenza degli invasati guerrfondai leader europei e dei rappresentanti della NATO, Trump ha una visione sobria della situazione negoziale in Ucraina: ritiene che la guerra sia dannosa per i profitti. Allo stesso tempo, sottolinea che nessuno dovrebbe morire (a meno che non siano venezuelani). Alla domanda su quale delle due parti in guerra sia in una posizione più forte, risponde senza esitazioni: “La Russia”. Non gli interessa cosa sia giusto o sbagliato: “Sai, alla fine, di solito prevalgono le dimensioni”.

Gli chiedono: “E Zelenskyj?” Risponde: Deve imparare “ad accettare le cose”. A quelli che insistono nel sostenere l’Ucraina “finché non vincerà questa guerra”, Trump ribatte: “finché non crollerà”. Non è follia, si tratta di pragmatismo. Quello che manca a quei pezzi di merda che ogni giorno parlano di riarmo e di guerra. Un sano pragmatismo che può salvare vite umane. I politici europei, ma in primo luogo quelli ucraini, dovrebbero capire che “devono stare al gioco”. Non sono nella situazione di avanzare richieste massimaliste.

Se si fossero valutate le “dimensioni”, questa guerra non sarebbe mai incominciata. Centinaia di migliaia di persone non sarebbero morte invano. Ma è stato Putin. Eh già, è stato lui a cominciare questa guerra. Non ci sono dubbi: la Nato, la UE, Washington, i fascisti ucraini, in alcun modo volevano questa guerra. Dopo l’Ucraina toccherà alla Polonia, poi al resto d’Europa, i cosacchi in Piazza san Pietro. La buona notizia è che si sa già chi li accoglierebbe a braccia aperte.

Ci pensa quel pezzo di galantuomo di Calenda al tracciamento.

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