Elvis, come tutti sappiamo, era un alieno che ora è tornato sul suo pianeta natale. Paul McCartney è morto ed è stato sostituito da un sosia. Quanto a Mozart, se è realmente esistito, è morto avvelenato dal suo rivale di lunga data, Antonio Salieri.
L’ipotesi omicidiaria è stata messa per iscritto nel breve dramma da Aleksandr Puškin, Mozart e Salieri, che ha ispirato l’opera teatrale Amadeus di Peter Shaffer, su cui Miloš Forman ha poi basato il suo omonimo film, che ha vinto otto Oscar nel 1985.
Ho appena visto la prima puntata di Amadeus, la nuova serie televisiva ispirata a Mozart adulto. La puntata inizia con un anziano Salieri che tenta il suicidio gettandosi da una finestra. La vedova di Mozart, Constanze, si reca da lui e Salieri confessa il suo crimine: ha cercato di distruggere la reputazione del suo odiato avversario, arrivando persino a ucciderlo.
La scenografia è di buon livello, dunque di un livello irraggiungibile dagli attuali registi e scenografi italiani. La regia è dell’inglese Julian Farino, noto, si legge su Wikipedia, per aver diretto altre serie televisive. Già nella prima puntata, si è concesso una licenza poetica: Salieri si masturba a scena aperta e si pulisce con i fogli dello spartito. Povero Antonio.
Paragonare la serie al capolavoro di Forman sarebbe un esercizio inutile. La famosa risata acuta e infantile dell’attore statunitense Tom Hulce è stata sostituita dal linguaggio volgare del talentuoso Will Sharpe. Anche in tal caso un dettaglio da segnalare, che riguarda la fisionomica dell’interprete di Mozart: è un asiatico, figlio di una giapponese e di un inglese. Penso abbia preso tutto dal nonno paterno. Mozart ne sarebbe entusiasta.
Non so se vedrò la seconda puntata e poi anche le altre tre.
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