Ai più non importerà nulla, presi come siamo dalle nostre piccole beghe domestiche. Ed è inutile chiedere ai grandi democratici e liberali che popolano i quartieri televisivi che cosa ne pensino. Si tratta dell’oligarchia statunitense (che esista, non c’è più alcun dubbio), la quale sta seguendo le orme dei suoi nuovi modelli di riferimento, i signori della guerra del Corno d’Africa, che da anni si danno alla pirateria.
Il fatto: mercoledì, militari statunitensi, calandosi dagli elicotteri come in un film d’azione a basso costo, sono saliti a bordo e hanno sequestrato una petroliera in navigazione vicino alla costa venezuelana. Secondo quanto riportato dai media statunitensi, la petroliera è la Skipper, carica di 1,1 milioni di barili di petrolio che dal Venezuela era diretta a Cuba. Il Procuratore Generale degli Stati Uniti, Pam Bondi, ha spiegato che la nave era sulla lista delle sanzioni statunitensi perché in precedenza aveva trasportato petrolio sanzionato dall’Iran e dal Venezuela.
Uno dei circa 200 Stati esistenti nel mondo decide di irrogare sanzioni economiche a destra e a manca, come gli pare e piace, quindi di sequestrare beni e, in questo caso, una petroliera. Tutto normale e giustificato dalle parti dei patrioti della libertà e dei diritti umani. Sono fascisti, ma loro ancora questo non lo sanno.
Il Venezuela, che ha bisogno dei proventi del petrolio per finanziare le importazioni di cibo e medicinali, ha protestato contro l’attacco statunitense alla petroliera. Il Ministero degli Esteri di Caracas lo ha definito “una rapina sfacciata e un atto di pirateria internazionale”. Questo è giuridicamente corretto: il diritto internazionale garantisce la libertà di navigazione in alto mare. Le sanzioni statunitensi, come quelle contro il petrolio iraniano o venezuelano, non si applicano comunque lì.
Ma quelle delle autorità venezuelane sono parole al vento, non servono a nulla. Washington capisce solo il linguaggio della forza. La Storia degli Stati Uniti è una storia di genocidio, di persecuzioni, soprusi e atti di violenza contro chi non può difendersi. Ora assistiamo a una ripresa ufficiale della Dottrina Monroe, con un “addendum Trump” che va definendosi (Trump ha annunciato che “succederanno altre cose”).
Anche l’UE, i cui Paesi possono vantare una storia invidiabile di crimini contro l’umanità (Spagna, Germania, Francia, Italia, Belgio, Portogallo, eccetera) sta discutendo il sequestro di petroliere che trasportano petrolio straniero, russo, nel Mar Baltico, sebbene sia ancora un po’ titubante nella pratica. Ci provassero.
L’attacco alla petroliera e il suo successivo sequestro sono avvenuti lo stesso giorno dell’assegnazione del Premio Nobel per la Pace alla golpista venezuelana Machado, che sostiene apertamente il rovesciamento del presidente Nicolás Maduro attraverso un’invasione statunitense.
Si prevedono ulteriori attacchi alle petroliere che trasportano petrolio venezuelano; l’agenzia Reuters ha riferito che oltre 30 navi sono state considerate “a rischio”. Tuttavia, la società statunitense Chevron rimane attiva in Venezuela, organizzando l’esportazione di petrolio venezuelano verso gli Stati Uniti per profitti sostanziali. Sarà inoltre interessante vedere se la coraggiosa amministrazione Trump oserà sequestrare le petroliere dirette in Cina, destinazione della maggior parte delle esportazioni di petrolio venezuelano.
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