Ci sono tante forme di violenza. C’è anche quella mediatica. I padroni del mondo con i mass media hanno preso il controllo dei pensieri delle persone e governano attraverso la menzogna. La più grande menzogna è chiamare democrazia questo sistema. Un esempio concreto: non si può essere democratici senza essere antifascisti. Chi può sostenere che a governare sono degli antifascisti?
È già molto sintomatico che dobbiamo costantemente spiegare che per essere democratici bisogna essere antifascisti. Eppure l’ascesa del nuovo fascismo e il suo arrivo al potere, un fatto che pochi decenni addietro sarebbe parso inaudito, non ha prodotto la preoccupazione che meritava. Anzi, siamo di fronte a una generale autocensura pubblica.
Che tempi sono questi in cui bisogna spiegare le cose più ovvie? Il fascismo non è solo un’ideologia, oggi è mascherato da populismo reazionario e un certo libertarismo. Tra i giovani essere neofascisti è visto come un atteggiamento anti-establishment. È una tendenza globale.
I media mainstream spesso rappresentato l’ordine democratico non come lotta contro il risorgente fascismo, ma contro l’azione di piccoli gruppi di sinistra dei centri sociali che a volte si comportano in modo violento, incendiando cassonetti della spazzatura e cose simili.
Il problema fondamentale è che abbiamo a che fare con una generazione precaria e frustrata, bombardata da messaggi reazionari ben congegnati. Dunque, i giovani non sono il problema; sono il sintomo di altro.

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