Dove sono sparite le armi, pacifica
produttiva Italia che non importi al mondo?
Nella schiava bonaccia che giustifica
oggi la ristrettezza come ieri il benessere - dal profondo
al ridicolo - e nella più perfetta solitudine -
j’accuse! No, calma, non il Governo, o il Latifondo,
j’accuse! No, calma, non il Governo, o il Latifondo,
o i Monopoli - ma solo i loro drudi,
gl’intellettuali italiani, tutti,
anche coloro che giustamente si giudicano
anche coloro che giustamente si giudicano
miei forti amici. Saranno stati questi i più brutti
anni della loro vita: PER AVERE ACCETTATO
UNA REALTÀ CHE NON C’ERA. I frutti
di questa connivenza, di questo ideale peculato,
sono che la realtà reale ora non ha poeti.
(Io? Io sono inaridito e superato.)
(Io? Io sono inaridito e superato.)
[...]
Tornano, e nessuno li ferma. Non nascondono
le armi – che stringono senza dolore né gioia –
e nessuno li guarda, come accecato dal pudore
per quell’osceno brillare di mitra, quel passo d’avvoltoi,
che scendono al loro oscuro dovere, nella luce del sole.
[...]
Vorrei vedere chi ha il coraggio di dirgli
che l’ideale che arde segreto nei loro occhi
è finito, appartiene ad altro tempo, che i figli
dei loro fratelli da anni ormai non lottano
più, e la storia crudelmente nuova,
ha dato altri ideali, li ha quietamente corrotti ...
Toccheranno, rozzi come barbari poveri,
le nuove cose che in questi due decenni l’uomo
crudele si è dato, cose inette a commuovere
chi cerca giustizia ...
Ma facciamo festa, prendiamo le bottiglie
del buon vino della Cooperativa...
A sempre nuove vittorie, e nuove Bastiglie!
Il Refosco, il Bacò ... Evviva, Evviva!
Salute, vecchio! Forza, compagno!
E tanti auguri alla bella comitiva!
E tanti auguri alla bella comitiva!
Viene da oltre le vigne, da oltre lo stagno
delle Fonde, il sole: dalle tombe vuote,
dalle lapidi bianche, dal tempo lontano.
Ma adesso che violenti, assurdi, con ignote
voci di emigranti, sono qua,
impiccati a lampioni, straziati da garrote,
impiccati a lampioni, straziati da garrote,
chi, alla nuova lotta, li guiderà?
[...]
Quelli di voi che possiedono un cuore
votato alla maledetta lucidità,
vadano nei laboratori, nelle scuole,
vadano nei laboratori, nelle scuole,
a ricordare che nulla in questi anni ha
mutato la qualità del conoscere, eterno pretesto,
forma utile e dolce del Potere, NON MAI VERITÀ.
[...]
vadano, tanto per cominciare, dai Crespi, dagli Agnelli,
dai Valletta, dai potenti delle Società
che hanno portato l’Europa sulle rive del Po:
che hanno portato l’Europa sulle rive del Po:
è giunta per ognuno di loro l’ora che non ha
proporzione con quanto ebbe e quanto odiò.
Coloro poi che hanno sottratto al bene comune
capitale prezioso, e che nessuna legge può
punire, ebbene, andate, legateli con la fune
dei massacri. In fondo a Piazzale Loreto
ci sono ancora, riverniciate, alcune
pompe di benzina, rosse nel quieto
solicello della primavera che riviene
col suo destino: è ora di rifarne un sepolcreto.
[...]
Pier Paolo Pasolini, Vittoria, in Poesia in forma di rosa (1964), (il maiuscolo è nel testo).
La migliore è la Ballata delle madri
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