sabato 13 marzo 2021

Vero che è una guerra, quella dei vaccini

 

Fanno esplodere le "bombe", poi dicono "tranquilli".

Domenica scorsa, sulla scorta di un articolo de Il Sole 24 Ore, piazzato in una pagina interna, senza grande rilievo e dal tono filo-atlantista, scrivevo un post (che non ha ricevuto nemmeno un commento) sulla notizia del blocco che gli Stati Uniti operano verso l’esportazione dei vaccini. A questa notizia giornalistica è seguito il silenzio o quasi.

Più vaccini significa meno morti; meno vaccini, altre migliaia di morti in più. Oltre agli effetti economici e sociali, che si riverbereranno per molto tempo e che sperimentiamo tutti, ma in diversa misura.

I circuiti borsistici non sembrano nemmeno accorgersi di ciò che sta accadendo da un anno e più, perché a differenza dei “sostegni” alle imprese e alle persone, che giungono scarsi e con molti ritardi, possono contare su migliaia di miliardi che le banche centrali pompano in quello stesso circuito ad alimentare il lucro di pochi.

E ciò vale anche per altre reti parassitarie, sia chiaro.

Vero che è una guerra, ma l’Europa l’ha persa. L’umanesimo astratto delle nostre democrazie è stato messo alla prova, ricusato dagli interessi prevalenti. La grande alleanza atlantica si mostra per quello che essa è effettivamente. Niente si presta al gioco delle alleanze meglio dei rapporti di potenza. Inoltre e una volta di più l’asciutta performance del “libero mercato” mostra quale sia la netta differenza tra metterlo e prenderlo in quel posto.

Pongo infine, retoricamente, una domanda: che cosa sarebbe successo, quale baccano avrebbero scatenato i media europei e italiani, se a bloccare l’esportazione di centinaia di milioni di dosi (di ciò si tratta) di un vaccino tanto importante per la campagna vaccinale europea in corso, fosse stato un paese, cito a caso, come la Russia, oppure la Cina?


10 commenti:

  1. Completiamo la domanda: come mai il vaccino russo, che ha visto la luce nell'estate scorsa, è stato accompagnato da sorrisini di commiserazione per mesi e mesi, e a nessuno, in Europa, è venuto in mente di sottoporlo a sperimentazione, mentre nel frattempo i vaccini americani, parimenti pronti, aspettavano lo svolgersi delle elezioni USA per manifestarsi? Mi pare che come minimo si sono persi 6 mesi, e le vittime europee del ritardo vanno addebitate in primis a querule signore che poggiano il vizzo deretano a Bruxelles, e ai loro fan.

    RispondiElimina
  2. Purtroppo nessuno può permettersi di scrivere cose così nei media main stream.
    E il popolo bue si beve qualunque cosa venga detta loro. Oppure vive di complotti altrettanto fantasiosi.
    La verità fa male... Lo so.... Cantava una.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. conosco una persona di 87 anni, colostomizzato, cardiopatico con fibrillazione atriale cronica, tre volte alla settimana IN OSPEDALE per dialisi, non è stato ancora vaccinato dopo due mesi e mezzo dall'inizio ufficiale della campagna vaccinale.

      Elimina
  3. Forse ho già fatto in altri termini la domanda, nel caso la ripeto.
    Soberana?
    Pensa che incrinerà qualche equilibrio, svolgerà qualche ruolo, o sarà ininfluente?

    RispondiElimina
  4. "Ci vorrà molto tempo, la pressione di eventi e circostanze oggettive, per guarire dalle profonde ferite del passato e del miserabile presente, per far emergere nuove generazioni che sappiano distinguere e cogliere criticamente tra ciò che era valido da ciò che non lo era e non poteva esserlo, recuperando un alto livello di coscienza politica con la consapevole assimilazione della critica marxiana e la vasta esperienza storica della lotta di classe "


    Analisi sintetica ,impietosa, ma vera... siamo in guerra, ma nessuno se ne accorge

    caino

    RispondiElimina
  5. è tardi.
    sentire Draghi che NON scusa i ritardi fa quasi pena, ma si rivolge agli italiani.
    Usa e uk il vaccino lo trovano, lo fanno, lo fanno fare, lo controllano, gli altri si lamentino.
    Così russia.
    Così cina. Ecc.
    In usa e uk fanno vaccinazione di massa e per fare questo si prendono rischi (specie in uk sembra una sperimentazione di massa), per farlo chiudono gli accessi al paese. Il pericolo varianti è alto se fai vaccinazione di massa con circolazione elevata. Per questo limitano o comunque posticipano la campagna di altri paese troppo rischiosi da questo punto di vista. Perché l'origine del virus non è ancora chiara e non sembra, a questo punto, vista la diffusione, sia stata in Cina. Sicuramente hanno migliori informazioni loro. In ogni caso non completare la propria vaccinazione di massa e al contempo realizzarla in paesi di rischio massimo, rischia di produrre ancora più morti. Un paese che chiude tutte le scuole ma non le chiese non è credibile, per fare solo un esempio.
    Se il vantaggio che si cerca è economico-commerciale si otterrebbe senz'altro di più oliando un cts a favore di chiusure intermittenti/indiscriminate/ipocrite e, al solito, la stampa.

    RispondiElimina