lunedì 8 marzo 2021

Ipocrisie



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Io ho una curiosità diversa:
se Giannini, dopo il Covid, ha recuperato gusto e olfatto.


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Giovedì sera su Rai Storia un documentario sull’Iraq, sui rapporti intercorsi per decenni tra l’Iraq e la Francia, tra addm usayn e i presidenti francesi che si sono succeduti fino alla Guerra del Golfo: Georges Pompidou, Valéry Giscard e François Mitterrand. Rapporti così stretti che addm all’Eliseo era di casa, e Parigi il secondo fornitore di armi dopo Mosca. Armi ed equipaggiamenti di tecnologia nettamente superiore rispetto ai sovietici.

Soggiungo di mio: la Francia aveva venduto armi all’Iraq anche durante il regime di Abd ar Rahman Arif, dal 1966 al 1968, ma aumentò le vendite dal 1974, inclusi aerei e missili. Tra il 1977 e il 1987, Parigi ha venduto un totale di 133 caccia Mirage F-1 all’Iraq. Il lotto finale di ventinove aerei fu ordinato nel settembre 1985, con un prezzo di oltre 500 milioni di dollari, parte del quale fu pagato in petrolio greggio. Il 24% del petrolio francese proveniva dall’Iraq.

Riferisco solo di un particolare illustrato dal documentario. Durante la guerra iracheno- iraniana, addm aveva bisogno dei caccia Mirage già ordinati alla Dassault Aviation per attaccare le installazioni petrolifere iraniane [sull’isola di Kharg]. Però quegli aerei non erano ancora pronti. addm chiese dei Super Étendard, per lanciare i famosi missili Exocets AM39 già acquistati dai francesi.

Qui il racconto del documentario è esatto solo nella sostanza. Secondo Wikipedia, ad essere in ritardo non era la fornitura dei Mirage F1, bensì la consegna dei radar AGAVE destinati ai Mirage, già in possesso degli iracheni. In assenza dei radar non potevano utilizzare gli Exocet. Anche questo non è esatto. Gli iracheni avevano usato elicotteri pesanti Super-Frelon e intercettori Mirage F-1 per il lancio degli Exocets, ma nessuno dei due velivoli era efficace quanto il Super Étendard, principale cacciabombardiere della Marina francese.

Nel documentario si dice che i Super Étendard non venivano più prodotti dalla Dassault, pertanto si escogitò di fornire l’aviazione irachena dei Super Étendard in forza all’aereonautica francese. La fonte originale di questa notizia, ripresa dal documentario, è probabilmente il New York Times, ma va rilevato che quest’aereo fu prodotto anche in seguito: nel 1991 lo squadrone di caccia 59 S ha sostituito il suo Étendard IV Ms con il Super-Étendards, che è rimasto in servizio sulle portaerei francesi fino al 2016, quando è stato rimpiazzato con i più recenti Rafale M.

Ad ogni modo la sostanza di questa storia non cambia: il governo francese decise, su richiesta del vice primo ministro iracheno Tariq Aziz, di “affittare” agli iracheni dei Super Étendard in forza alla Marina francese. La faccenda venne a galla e il governo iraniano minacciò di gravi rappresaglie la Francia se questa avesse fornito gli aerei all’Iraq in quel momento in guerra con Teheran. La consegna di quegli aerei rasentava la cobelligeranza.

La consegna degli aerei avvenne in tutta segretezza nel 1983. Partirono dalla Francia con delle insegne camuffate, con piloti francesi muniti di passaporti falsi. Prima tappa l’aeroporto di Cazeaux, poi quello di Solenzara in Corsica, quindi, sorvolando il territorio italiano, raggiunsero la portaerei Clemenceau nel Mediterraneo. Il personale di bordo della portaerei era consegnato in coperta. Gli aerei, una volta riforniti di carburante, decollarono per l’Iraq.


L’Iran venne a conoscenza della consegna di quegli aerei e in seguito ne abbatté anche un paio pilotati da iracheni. Due settimane dopo la consegna degli aerei, in Libano, un camion bomba distrusse un edificio occupato da soldati francesi: bilancio 58 morti. Pagarono con la propria vita la manifestazione di una politica essenzialmente commerciale. Quella stessa politica che ha devastato la Libia nel 2011.

P.S. A proposito di aerei francesi nello spazio aereo italiano, riguardo al pasticciaccio brutto di Ustica, di quel che accadde nel 1980, non spremo mai la verità. Quella sera, secondo plurime testimonianze, ci fu molta attività all’aeroporto militare di Solenzara. Né sapremo che cosa effettivamente recuperò nei fondali l’Istituto di ricerca francese per lo sfruttamento del mare. I resti del Mig-23 sulla Sila potrebbero essere un tassello importante del puzzle, ma anche una classica operazione d’intossicazione.


4 commenti:

  1. Un post confuso, e poi manca un commento su Sanremo, la variante bulgara del virus e lo scandalo della lobby dei fiorai il giorno dell'8 Marzo.

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  2. Temo che sapremo la verità quando sarà ormai inutile, come spesso accade. Nel frattempo godiamoci i bei discorsi rivolti dalle autorità ai familiari delle vittime, ogni volta in minor numero.
    (Peppe)

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