giovedì 4 febbraio 2021

Siamo pronti a morire

 

Un tempo, che i non più giovani possono ricordare, oltre alle bombe di Stato messe dai fascisti, abbiamo temuto seriamente che una giunta militare potesse nottetempo prendere il potere, mentre oggi c’è una giunta con la mascherina chirurgica.

Potevamo credere allora che avrebbero decretato uno stato di emergenza permanente, proibendoci di uscire di casa o di spostarci di un paio di isolati per mesi? No, nessuno avrebbe creduto possibile una cosa del genere.

La giunta con la mascherina l’ha fatto più volte: c’è la pandemia, il lockdown (che magiche parole) lo fanno in tutta Europa e peggio ancora in Cina e altrove. Beh, allora è tutto normale.

La nomenclatura dei professori (cazzo, tutti docenti!) pensa solo alla propria notorietà e decide ormai su ogni cosa. Galli Massimo stronca l’eventualità che Capua Ilaria possa diventare ministro: “non è adatta”.

Sono specializzati in allarmismo, vedono il Paese come un vasto ospedale. In un ospedale non ci sono teatri, cinema, bar e ristoranti, persone vere, ma solo malati, reali o potenziali, anche solo immaginari, comunque contagiosi.

Le varianti sono preoccupanti perché si diffondono di più e potrebbero assumere una forma più virulenta, con il rischio di provocare casi più gravi. Che cosa accadrà? L’incertezza fa paura ed è su quella che giocano da un anno.

Irresponsabile, non vedi quanti morti ogni dì? In Germania l’ufficio di statistica la pensa diversamente, e così chi non è andato completamente fuori di testa e si prende la briga di documentare. 


Qui si rischia l’arresto solo a pensarlo. E poi i numeri parlano chiaro: un cazzo!


Non esiste nient’altro, tutto il ragionamento ruota attorno al letto d’ospedale, la macchina per la rianimazione ha sostituito quella per spinare la birra (dopo le 18). Che si sia malati o no, viviamo tutti nel tendone d’attesa di un ospedale covid.

La nostra unica possibilità è il vaccino, dicono. A questa velocità non saremo più spettatori di Star Wars, ma vivremo in Star Wars quando saranno ultimate le vaccinazioni. Quante morti per questa lentezza?

Non dobbiamo più parlare di un’epidemia ma di una nuova malattia. E questa nuova malattia non finirà qui. Arriveremo al punto, esasperati, annientati, che saremo pronti a morire per poter vivere.


2 commenti:

  1. "Arriveremo al punto, esasperati, annientati, che saremo pronti a morire per poter vivere", inquietante. Non colgo il senso della frase dove si cita Star Wars ... buona giornata. GS

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