domenica 14 febbraio 2021

E lo chiamano lavorare


13 gennaio
(Ansa)
Si è ufficialmente aperta la crisi di Governo con le dimissioni delle due Ministre di Italia Viva.

18 gennaio
(Ansa)
Il Governo ha incassato la fiducia della Cemera.

19 gennaio
(Ansa)
Il Governo ha incassato la fiducia a Palazzo Madama.

Nel suo discorso alla Camera il premier ha utilizzato 5.632 parole per un totale di 32.563 caratteri. Il termine più ricorrente è stato “Paese” (24 volte).
Nel suo intervento al Senato, le parole di Conte sono state 6.682, per un totale di 38.690 caratteri. Quella più usata è stata “Politica” (32 volte), ma anche “Paese” è rimasto in pole con 28 citazioni.

20 gennaio
(Ansa)
Dal 13 al 19 gennaio, il presidente del Consiglio è stato citato circa 710 mila volte, da parte di circa 59 mila “autori unici”, con contenuti che hanno coinvolto (like + commenti + condivisioni) quasi 4.5 milioni di persone. Un volume di conversazioni che ha generato una portata potenziale, “opportunity to be seen” di ben 815.5 miliardi, che si stima aver dato luogo a 40.7 miliardi d’impressioni, al lordo delle duplicazioni.

20, gennaio
(Adnkronos)
Un incontro interlocutorio. Laconiche le valutazioni che emergono sul colloquio al Quirinale tra il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, salito al Colle per riferire al Capo dello Stato le sue valutazioni dopo la due giorni a Camera e Senato conclusasi con l’incasso della fiducia, al di sotto della maggioranza assoluta però a Palazzo Madama. L’incontro è durato poco meno di un’ora, Conte è poi rientrato a Palazzo Chigi.
26 gennaio (Ansa)

Il premier Giuseppe Conte è arrivato a Palazzo Chigi per il Consiglio dei ministri in cui comunicherà alla sua squadra di governo la decisione di andare al Quirinale a rassegnare le dimissioni.

«Il Pd sale al Colle con una posizione molto chiara. Prima di tutto viene l’interesse del Paese: bisogna fare presto e bene». Lo ha detto il capogruppo Pd Graziano Delrio al Tg2. «Conte - ha aggiunto – è assolutamente un punto di equilibrio insostituibile per questa coalizione. Noi miriamo ad allargare la maggioranza perché le sfide che attendono il Paese meritano un governo solido, robusto che arrivi fino a fine legislatura».

28 gennaio
(Ansa)
Sono iniziate le consultazioni del presidente della Repubblica per la formazione del nuovo governo. Il primo colloquio al Quirinale è stato con la presidente del Senato, durato circa mezz’ora. Al termine, Casellati ha scelto di non rilasciare dichiarazioni alla stampa in considerazione della fase delicata per il Paese e per la politica e nel rispetto della prassi istituzionale.
Poi al Colle il presidente della Camera Roberto Fico: “Siamo tutti al lavoro per il bene del Paese”, ha detto al termine del colloquio.

29 gennaio
(Ansa)
A Fico l’incarico esplorativo.

30 Gennaio
(Ansa)
Fico: primo giorno di consultazioni.

31 Gennaio
(Ansa)
Secondo giorno di consultazioni.

1 Febbraio
(Ansa)
Parte a Montecitorio il cantiere sul programma, tappa necessaria lungo la strada per arrivare al Conte ter. Roberto Fico convoca un tavolo tecnico composto dai rappresentanti dei gruppi che ha consultato negli ultimi giorni.

2 Febbraio
(Ansa)
Governo, Roberto Fico al Quirinale da Sergio Mattarella.
L’appello del presidente della Repubblica «a tutte le forze politiche presenti in Parlamento perché conferiscano la fiducia a un governo di alto profilo».

4 Febbraio
(RaiNews)
Mattarella incarica Draghi, che accetta con riserva. Da oggi pomeriggio le consultazioni.

7 Febbraio
(Ansa)
Draghi, finito il primo giro di consultazioni.

8 Febbraio
(Ansa)
Un giorno e mezzo di stacco nella riservatissima villa in Umbria e poi Mario Draghi riprenderà le consultazioni per provare a dare un nuovo governo all’Italia.

9 Febbraio (Agi)

I big da Draghi, via al secondo giro di consultazioni.

12 Febbraio
(Ansa)
Draghi accetta l’incarico da premier, da Mattarella con la lista dei Ministri: i nomi.

13 Febbraio
(Ansa)
Governo Draghi, il giuramento poi il primo Cdm.

14 Febbraio
(Ansa)
Draghi mercoledì 18 in Senato, giovedì alla Camera.

La domenica è sacra e il lunedì s’è impegnati per qualsiasi altra cosa; martedì e mercoledì si rientra a Roma, alla spicciolata che gli assembramenti sono vietati. Mercoledì, sul tardi ovviamente, si va a prendere il caffè a Montecitorio. Giovedì i senatori prenderanno il loro. Quindi si riparte in fretta verso casa, da dove si lavorerà per il Paese fino al martedì successivo.

Nel frattempo, dal 13 gennaio, sono morte più di 10.000 persone con Covid. La campagna vaccinale ha raggiunto i 3 milioni, poco più di 1,3 milioni con le due dosi. Il presidente della regione Veneto dichiara: “Se qui non arrivano i vaccini è perché qualcuno li blocca”. Chi e perché li blocca? Nessuno glielo ha chiesto. Procedendo di questo passo per vaccinare 42 milioni di persone ci vorranno diversi anni, ma promettono che si farà meglio. Sui vaccini il mondo del “libero mercato” registra il più totale e generale fallimento. Basta che riaprano le piste di sci. 

4 commenti:

  1. Ottima cronistoria. Avrei citato anche la caccia ai volonterosi.

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  2. Così vanno le cose nel Paese degli avvocati, dove però l'ultima parola spetta al giudice (a Berlino).
    Il governo ha adesso un baricentro settentrionale ma non penso muterà la difficoltà negli approvvigionamenti dei vaccini: gli USA stanno facendo incetta per recuperare il tempo perduto, ci viene imposto il ritrovato di seconda scelta, quello di Astra Zenica. Probabilmente la questione passerà in secondo piano nelle prossime settimane, saremo presi dai dibattiti su fiscalità e sovvenzioni.
    (Peppe)

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