Nessun paese sta facendo progressi così rapidi nella transizione energetica come la Gran Bretagna, con l’eliminazione graduale del carbone e delle altre fonti energetiche fossili. Il 26 dicembre, più della metà dell’elettricità tra la Cornovaglia e le Highlands scozzesi è stata generata utilizzando l’energia eolica. Secondo i dati del fornitore di elettricità Drax, si è raggiunto il picco del 50,67%.
Lo scorso dicembre, i parchi eolici del paese avevano già stabilito un record per la quantità di elettricità prodotta con 17,3 gigawatt. Ad aprile 2020 era stato raggiunto un picco per l’energia solare! Per settimane tra aprile e giugno, con condizioni meteorologiche favorevoli, non è stato utilizzato carbone per generare elettricità e in maggio è stata utilizzata più energia rinnovabile che in precedenza.
La capacità delle turbine eoliche offshore sarà quadruplicata a 40 gigawatt entro il 2030: gli enormi parchi al largo della costa rappresentano già circa la metà della capacità totale. Impatto ambientale e paesaggistico ridotto al minimo. L’energia eolica e solare attualmente costituisce il 29% del mix elettrico britannico. L’anno precedente era del 23%.
Dei dieci più grandi parchi eolici offshore del mondo, otto si trovano in acque britanniche, gli altri due al largo delle coste del Mare del Nord, sono dei Paesi Bassi e della Germania. Il più grande è Hornsea, al largo della costa dello Yorkshire. Il Mare del Nord, grazie alle acque poco profonde, è diventato l’area eolica offshore meglio sviluppata, rappresentando quasi il 70% della capacità offshore cumulativa installata al mondo (*).
L’eliminazione graduale totale della produzione di energia a carbone in Inghilterra, Scozia e Galles è prevista entro un decennio. I combustibili fossili, principalmente il gas, continuano a svolgere un ruolo importante. In media il gas ha rappresentato il 36% dei consumi nel 2020, e tuttavia si tratta di dieci punti percentuali in meno rispetto al 2019.
Nell’estate del 2019, il governo ha stabilito zero emissioni nette entro il 2050 da fonti fossili. Da anni le energie rinnovabili giocano un ruolo sempre più importante nel mix energetico dell’isola, e però non c’è solo l’eolico.
L’energia nucleare è un altro importante pilastro del mix energetico britannico. Ha coperto il 17 per cento del fabbisogno dell’anno scorso, ma sei punti percentuali in meno rispetto a cinque anni prima. Gran parte delle centrali degli anni 1960 e ‘70 stanno raggiungendo il traguardo del loro impiego. Saranno chiuse al più tardi entro il 2030.
Ora immaginiamoci il “tavolo della trattativa” italiana per formare il nuovo governo. Il tira e molla sui nomi e le poltrone, ma si è detto che si punta a stilare un programma scritto. Possiamo pensare che sarà scritta o pronunciata una sola frase sulla transizione energetica, considerati gli impegni climatici presi dall’Italia, messa nero su bianco una sola cifra o una data verosimile sulla questione cruciale del futuro energetico di questo rilassato paese? E del resto, nella penisola dei famosi si è svolto alcun tipo di dibattito politico pubblico su temi come questo?
Qualcosa si sta muovendo anche da noi, ma a progettare e investire sono britannici e danesi. Dopo anni di ricorsi e carte bollate (al solito), l’impianto eolico di Taranto non è stato ancora completato. Senza contare le enormi ricadute positive per il sistema industriale del nostro paese che potrebbe avere un massiccio investimento e procedure burocratiche snelle in questo settore. Un altro treno che si sta perdendo? Intanto anche la Francia sta lavorando sull’eolico galleggiante, ma attraverso progetti e industrie francesi.
(*) Sono state messe a punto tecnologie per impianti galleggianti in acque profonde, con costi sostenibili.
mi occupo di eolico offshore professionalmente da diversi anni e ho lavorato su alcuni dei progetti che ha citato. la sua esposizione è corretta e addirittura sottovaluta l'importanza che in GB si da al settore in ottica di riconversione di settori industriali (petrolio prima di tutto) e (ri)sviluppo delle filiere industriali associate che non son poche.
RispondiEliminagas e nucleare saranno necessari per stabilizzare la rete ancora per molti anni ma il nucleare zoppica parecchio e non vedo nuovi impianti negli anni a venire. la francia si muove in ritardi ma con forza.
in italia nessuno parla di politica energetica da almeno 40 anni; si parla di trasformazione energetica ma il focus son i lavori di ristrutturazione edilizia (a vantaggio di chi mi pare evidente), non una politica volta a soddisfare il fabbisogno energetico nazionale in modo sicuro e sostenibile. da qualche mese si parla di qualche progetto, quello di taranto obiettivamente è pochissima cosa, gli altri sono già oggi obsoleti, alla luce del fatto che entreranno in esecuzione nel migliore dei casi fra 10-15 anni.
sarò lieto di discutere con lei della materia in caso lo desideri.
Non ho particolari competenze specifiche nel settore. La ringrazio del contributo che oltre a confermare quanto da me scritto aggiunge ulteriori interessanti elementi di informazione.
EliminaScusa se cambio argomento. Il post qui sopra è interessante, mi piace, ma non sono abituato a mettere i "mi piace". Invece vorrei, come periodicamente faccio, tornare sul buon Mantellini, che secondo me è un personaggio emblematico, uno che gira tenendo in mano uno specchio per rimirarsi, anche quando attraversa una strada, per cui ogni tanto rischia di far conoscenza con un tram. Nella fattispecie, la bellezza che Mantellini si autoriconosce e che contempla nello specchio è la conoscenza dell'impatto delle tecnologie sulla società d'oggi. Pensa di sapere anche di altro, ma questo è proprio il suo cavallo di battaglia. Allora, se io leggo il paragrafo seguente: "Diventeremo adulti quando comprenderemo che le nostre identità digitali non sono differenti da quelle analogiche e che richiedono un rispetto e un’attenzione che il giornalismo spesso non sembra essere in grado di riservare loro. È una frase rivelatrice di un’immobilità alla quale non sappiamo rinunciare: il mondo cambia in fretta, aggiunge complessità e valore, contemporaneamente aggiunge opacità e nuove difficoltà. Potremo provare a stargli dietro, con tutta l’intelligenza che riusciremo a dedicargli: in alternativa potremo rimanere fermi come sassi, avendo come unico punto cardinale un vecchio riferimento a Totò". Se io leggo, dicevo, questo paragrafo, penso che il Nostro abbia solo moraleggiato. In più (e siamo al come lo dice) costringe anche me a rimanere fermo come un sasso, perchè se cammino mi pesto sicuramente le palle.
RispondiEliminaè narciso, ma nei social c'è di tutto e di molto peggio. Io cmq sto con il Principe.
EliminaNon tutti sono entusiasti per l'eolico, che non è per nulla una soluzione così neutra, l'impatto ambientale non è sempre così basso.
RispondiEliminaNelle isole greche sono in atto progetti devastanti di enormi parchi eolici in zone montuose.
Tralasciando le considerazioni di conservazione degli ambienti, molto spesso quasi unici un generatore eolico costruito su una montagna genera in realtà uno sconvolgimento del suolo per un'area pari a diversi ettari, alla quale va aggiunto l'utilizzo del suolo per le strade di servizio. Il tutto costruito con mezzi le cui emissioni non vengono calcolate, spesso, nel bilancio energetico. Così come non vengono calcolati i costi di smaltimento e ripristino, quando (e se) avverrà.
Non so se frequenta l'ambiente facebook, le consiglio di cercare le pagine del movimento dell'isola di Tinos, fra le altre. Le situazioni di abuso da parte dell'autorità ricordano molto l'occupazione militare in atto in Val Susa. (anche lì nel progetto iniziale il bilancio ambientale era positivo, mentre adesso si è rivelato disastroso, ma si va avanti lo stesso)
hp scritto di parchi eolici marini. l'impatto paesaggistico è praticamente nullo, lo scrivo pure nel post. i progetti tengono conto anche dell'impatto sulla fauna marina, sulla pesca, sul transito di navi, ecc.
EliminaEmanuele Filiberto?
RispondiElimina:-D
Elimina"non tutti sono entusiasti per l'eolico"
RispondiElimina...ma finché tutti sono entusiasti per la lavatrice qualche sforzo - anche di immaginazione - va fatto.
eh, le vecchie lavandaie non si vogliono arrendere
EliminaUn contributo: https://www.rinnovabili.it/energia/politiche-energetiche/rinnovabili-ue-sorpasso-fossili-mix-elettrico/
RispondiEliminahttps://www.rinnovabili.it/energia/eolico/eolico-uk-record-generazione/
Dimenticavo di segnalare questo: https://www.infobuildenergia.it/?post_type=post&p=117025
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