giovedì 21 gennaio 2021

Niente di nuovo

 

Se c’è chi pensa che con la nuova amministrazione i rapporti tra Usa e Cina cambieranno in meglio, probabilmente si sbaglia. Lo conferma l’ex presidente della Fed, Janet Yellen, come segretaria al Tesoro con il sostegno bipartisan (coadiuvata come vicesegretario da Adewale Adeyemo, afroamericano nato in Nigeria e presidente della Fondazione Obama: i favori vanno ricambiati), la quale martedì nella sua audizione in videoconferenza davanti alla Commissione Finanze del Senato, durata tre ore ma in parte secretata, ha ribadito non solo che l’aggressiva politica trumpiana nei confronti della Cina proseguirà, ma che anzi s’inasprirà, e non solo nei confronti di Pechino, ma anche, per esempio, nei confronti delle criptovalute e della relativa bolla, diventando queste valute un comodo capro espiatorio per colpire la hot money asiatica.

Yellen ha definito la Cina “il nostro più importante concorrente strategico”, il che sta nell’evidenza delle cose da decenni. Ha poi chiarito esplicitamente che l’amministrazione Biden continuerà e persino intensificherà le misure di guerra economica avviate sotto Trump. Ha dichiarato al comitato che Biden avrebbe impiegato “ogni mezzo a disposizione per contrastare le politiche economiche e commerciali distorsive, ingiuste e illegali della Cina”, per quanto riguarda la sottoquotazione delle società americane, le barriere commerciali, i sussidi statali alle società e il furto della proprietà intellettuale. Insomma, la solita pragmatica propaganda delle audizioni pubbliche.

Yellen ha anche adottato un tono aggressivo per quanto riguarda le relazioni commerciali globali. Si è concentrata sulla questione del dollaro in relazione ad altre valute, dicendo che il suo valore e quello delle altre valute dovrebbero essere determinati dal mercato: “Il targeting intenzionale dei tassi di cambio per ottenere un vantaggio commerciale è inaccettabile”, aggiungendo che “si opporrà a qualsiasi tentativo da parte di paesi stranieri di manipolare artificialmente il cambio delle valute per ottenere un vantaggio ingiusto nel commercio”.

Insomma, devono essere gli Usa a decidere il tasso di cambio in nome e per conto del “mercato”.

Il fulcro dell’audizione di Yellen è stata la promozione del pacchetto di stimoli da 1,9 trilioni: “con i tassi di interesse ai minimi storici, la cosa più intelligente che possiamo fare è agire in grande”. Il debito pubblico degli Stati Uniti è ora oltre la soglia dei 20.000 miliardi, che nel novembre 2017 la stessa Yellen dichiarava così preoccupante da “tenerci svegli la notte”, e il suo rapporto supera il 100% del prodotto interno lordo. I tassi d’interesse potrebbero eventualmente aumentare, ha detto, ma “in questo momento la nostra sfida è riportare l’America al lavoro e sconfiggere la pandemia”.

Molto bene nelle dichiarazioni, ma la Yellen sa bene che le misure di stimolo forniranno solo un modesto sostegno ai lavoratori americani e alle piccole imprese. In realtà, come tutte le precedenti misure di questo tipo, la gran parte delle risorse sono destinate a incrementare ulteriormente i profitti delle grandi società e di Wall Street. Il flusso di denaro nel sistema finanziario ha avuto un balzo del 24% nel 2020, il più grande aumento annuo nei 150 anni per i quali ci sono dati disponibili.

Un articolo del Financial Times ha rilevato l’ovvio, ossia che uno degli effetti più gravi delle misure di stimolo statunitensi (dunque del debito) potrebbe essere il loro impatto sul mercato dei titoli di Stato, che costituisce la base dei prezzi delle attività finanziarie in tutto il mondo.

Infatti, gli indici di Wall Street a livelli record sono in gran parte effetto dei tassi bassissimi derivanti dall’iniezione di trilioni di dollari nel sistema finanziario da parte della Fed. Il rialzo dei tassi diventerebbe un problema serio, e quello sui buoni del Tesoro a 10 anni è salito a più dell’1% per la prima volta da un anno, apparentemente un tasso che si mantiene ancora sostanzialmente basso (rispetto al 2017-18), ma che tende a salire e che per la borsa assume un significato ben diverso rispetto al passato.

Per quanto riguarda personalmente la Yellen, la segretaria al Tesoro dovrà astenersi dalle deliberazioni che coinvolgono le banche e le società di Wall Street dalle quali ha ricevuto un totale di oltre 7 milioni di dollari per consulenze e conferenze nell’ultimo biennio.

Troppo venale questa gente per essere indipendente e credibile. Tuttavia il gregge vota e paga, a volte invade il Congresso, ma poi in definitiva non succede niente di nuovo.


5 commenti:

  1. 1. Nell’attuale regime capitalistico si sviluppa un sempre crescente contrasto fra le forze produttive ed i rapporti di produzione, dando origine all’antitesi di interessi ed alla lotta di classe tra il proletariato e la borghesia dominante.

    2. Gli attuali rapporti di produzione sono protetti dal potere dello Stato borghese, che, fondato sul sistema rappresentativo della democrazia, costituisce l’organo per la difesa degli interessi della classe capitalistica.

    3. Il proletariato non può infrangere né modificare il sistema dei rapporti capitalistici di produzione da cui deriva il suo sfruttamento, senza l’abbattimento violento del potere borghese.

    4. L’organo indispensabile della lotta rivoluzionaria del proletariato è il partito politico di classe. Il Partito Comunista, riunendo in sé la parte più avanzata e cosciente del proletariato, unifica gli sforzi delle masse lavoratrici, volgendosi dalle lotte per gli interessi di gruppi e per risultanti contingenti alla lotta per la emancipazione rivoluzionaria del proletariato; esso ha il compito di diffondere nelle masse la coscienza rivoluzionaria, di organizzare i mezzi materiali di azione e di dirigere nello svolgimento della lotta il proletariato.

    5. La guerra mondiale, causata dalle intime insanabili contraddizioni del sistema capitalistico che produssero l’imperialismo moderno, ha aperto la crisi di disgregazione del capitalismo in cui la lotta di classe non può che risolversi in conflitto armato fra le masse lavoratrici ed il potere degli Stati borghesi.

    6. Dopo l’abbattimento del potere borghese, il proletariato non può organizzarsi in classe dominante che con la distruzione dell’apparato sociale borghese e con la instaurazione della propria dittatura, ossia basando le rappresentanze elettive dello Stato sulla sola classe produttiva ed escludendo da ogni diritto politico la classe borghese.

    7. La forma di rappresentanza politica dello Stato proletario è il sistema dei consigli dei lavoratori (operai e contadini), già in atto nella rivoluzione russa, inizio della rivoluzione proletaria mondiale e prima stabile realizzazione della dittatura proletaria.

    8. La necessaria difesa dello Stato proletario contro tutti i tentativi contro-rivoluzionari può essere assicurata solo col togliere alla borghesia ed ai partiti avversi alla dittatura proletaria ogni mezzo di agitazione e di propaganda politica, e con la organizzazione armata del proletariato per respingere gli attacchi interni ed esterni.

    9. Solo lo Stato proletario potrà sistematicamente attuare tutte quelle successive misure di intervento nei rapporti dell’economia sociale con le quali si effettuerà la sostituzione del sistema capitalistico con la gestione collettiva della produzione e della distribuzione.

    10. Per effetto di questa trasformazione economica e delle conseguenti trasformazioni di tutte le attività della vita sociale, eliminandosi la divisione della società in classi andrà anche eliminandosi la necessità dello Stato politico, il cui ingranaggio si ridurrà progressivamente a quello della razionale amministrazione delle attività umane.

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  2. Probabilmente non pubblicherà questa risposta.
    Quelli sono i 10 punti costitutivi del Pci 1921 come ben saprai.
    Altro che Mosè, quello è il futuro!
    Da lì non si scappa, e puoi fare tutta l'ironia che vuoi al riguardo, ma è da lì che si deve partire... di nuovo!

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    1. Stato proletario, consigli dei lavoratori (operai e contadini),instaurazione della dittatura, escludendo da ogni diritto politico la classe borghese.

      un po' di realismo storico, nient'altro. le forme politiche e sociali attraverso le quali si organizzerà una nuova società, non possono essere quelle della vulgata di un tempo.

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    2. Questo il punto 4

      4. L’organo indispensabile della lotta rivoluzionaria del proletariato è il partito politico di classe. Il Partito Comunista, riunendo in sé la parte più avanzata e cosciente del proletariato, unifica gli sforzi delle masse lavoratrici, volgendosi dalle lotte per gli interessi di gruppi e per risultanti contingenti alla lotta per la emancipazione rivoluzionaria del proletariato; esso ha il compito di diffondere nelle masse la coscienza rivoluzionaria, di organizzare i mezzi materiali di azione e di dirigere nello svolgimento della lotta il proletariato.

      P. S: un po di realismo cara signora Olympe.
      O pensa che la rivoluzione verrà dai blog tipo diciottobrumaio per caso?

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