La difesa contro la minaccia delle pandemie
globali, così come per i cambiamenti climatici e le catastrofi ecologiche,
richiede un livello di pianificazione e cooperazione globale. Domanda: l’azione
politica può prefissare e raggiungere determinati scopi nell’interesse comune,
gli organismi sovranazionali possono aggirare le divisioni arbitrarie che gli
interessi particolari degli Stati impongono al mondo?
Queste emergenze sono in parte prevenibili
ed è possibile limitare i danni: per molti dei vasti incendi, per i danni
causati da tifoni e uragani e la miriade di eventi dovuti ai cambiamenti
climatici. Per quanto riguarda le pandemie, posto che è necessaria un’azione
forte e coordinata di prevenzione, la scienza è arrivata al punto in cui è in
grado di identificare nuovi virus in poche settimane e approntare vaccini in
pochi mesi.
La difesa contro le innumerevoli minacce che
stanno segnando la nostra epoca, così come la risposta ai bisogni sociali più
esistenziali, richiede una pianificazione razionale che è invece assolutamente
preclusa alla cieca dinamica economica capitalistica. Come ha osservato nel
2014 il direttore generale dell’OMS, Margaret Chan, in riferimento all’epidemia
di Ebola, “un'industria orientata al profitto non investe in prodotti per mercati
che non possono pagare”.
Gli schemi di profitto mercenari, che
puntano sul breve termine, non sono in grado di allocare le risorse necessarie
per pianificare in anticipo e prepararsi ai rischi globali. Radicato nel
sistema dello stato-nazione, ogni paese preme per il proprio vantaggio nel
presente, sacrificando il domani, tagliando la collaborazione internazionale
seria e scientificamente necessaria.
In un momento in cui la pianificazione razionale
oltre i confini nazionali sarebbe fondamentale per combattere la diffusione
globale di una malattia virulenta, gli Stati Uniti e la Cina sono alle prese
con un conflitto commerciale che è stato definito come una nuova “guerra
fredda”.
Un’organizzazione come il Centro per la
prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) degli Stati Uniti d’America ha
subito un taglio da 10,8 miliardi di dollari nel 2010 a 6,6 miliardi proposti
nel 2020. Al tempo stesso il Congresso degli Stati Uniti ha appena approvato spese
militari per 738 miliardi di dollari. E questo è nulla se si tiene conto dei 6
trilioni di dollari che gli Stati Uniti hanno speso per la cosiddetta “guerra
al terrore” e i trilioni di dollari consegnati alle banche all’indomani del
crollo del 2008.
Non va meglio su altri fronti, il budget annuale per la difesa cinese è stimato a 250 miliardi di dollari, ma le condizioni sanitarie in Cina sono generalmente ancora da paese in via di sviluppo, ma anche con sprechi paradossali per chi può permettersi la sanità privata (leggi qui), per tacere poi delle quasi inesistenti misure ordinarie di profilassi.
Non va meglio su altri fronti, il budget annuale per la difesa cinese è stimato a 250 miliardi di dollari, ma le condizioni sanitarie in Cina sono generalmente ancora da paese in via di sviluppo, ma anche con sprechi paradossali per chi può permettersi la sanità privata (leggi qui), per tacere poi delle quasi inesistenti misure ordinarie di profilassi.
Cambiano i metodi ma lo scopo è sempre quello di ottundere menti e coscienze:
RispondiEliminaÈ del poeta il fin la meraviglia
(parlo dell'eccellente e non del goffo)
chi non sa far stupir vada alla striglia!
È del capitalismo il fin solo il profitto
(impara l'egoismo non l'altruismo)
se non ti sai arricchir stai triste e zitto?
ho sbagliato: anche il secondo è un punto esclamativo. grazie, saluti.
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