lunedì 6 gennaio 2020

Sorry, we missed you


Oltre agli avverbi di dubbio, gli ex Pci sono maestri nelluso della litote. Una scuola, la loro. Ad ogni modo bisogna leggerla questa lettera per comprendere quanta confusione c’è attorno al nome di Marx, arruolato paladino del femminismo, dell’ambientalismo e addirittura del lavoro (senza sfruttamento, per carità). 

“Il limite delle associazioni ambientaliste, femministe, del lavoro, eccetera, è la cultura parcellizzata, ovvero rimanere culturalmente relegati nel proprio settore. E risultano inevitabilmente perdenti. Riscoprire le teorie e le culture che studiano e programmano una nuova società, una nuova economia, è quindi necessario. Partendo dalla cultura marxista. Basandosi su essa il primo passo è un progetto culturale, e politico, di respiro mondiale. Un progetto per Ambiente e Socialismo nel Mondo”.

Questo è parlare chiaro!

Che cosa s’intende per “nuova economia”? Non c’è nulla di più nuovo di un capitalismo in continua trasformazione.

“Riscoprire le teorie e le culture che studiano e programmano una nuova società”. Quali teorie, quali culture? Marx non ha studiato e tantomeno programmato “una nuova società”.

Che facciamo, un misto di capitalismo e di “sana programmazione”? Torniamo ad Amendola-Napoleoni-Napolitano, al Pci? Oppure Latouche, Piketty, ecc.?

“Un progetto per Ambiente e Socialismo nel Mondo” (tutto con capolettera in maiuscolo, ovviamente). Eh già, Marx proprio di questo si occupava, dei capolettera. E di culture “bio”, a tempo perso.

Chi decide il progetto, siamo sicuri che ci metteremo d’accordo su quale ambiente (termine ambiguo) e su quale socialismo? Le risorse energetiche e minerarie come le spartiamo? Per lo scambio tecnologico, instituiamo una commissione Onu? E, tanto per dire, degli Stati nazionali che ne facciamo, basterà un tratto di penna in sede di programmazione?

Sono molto d’accordo su ripartire da Marx, caro signor Angelo, ma teorie, pur indispensabili, e culture, e qui il discorso si complica assai, non bastano. Quale Marx, quello della vulgata? Non dimentichiamo che anche tale Fusaro è pro Marx, e se facessimo un’indagine in certi ambienti si scoverebbero frotte di anticapitalisti.

Marx invece, e do una notizia, non era anticapitalista. E nemmeno antifeudale, tanto per rendere comprensibile il concetto (e qui il forse ci sta tutto). E non era nemmeno anti-borghese, perché lui stesso un borghese, ed Engels un industriale. Oh, Angelo mio, come si complicano le cose strada facendo verso la programmazione del socialismo ambientalista alla luce di Marx.

Il superamento di un’economia basata sulla legge del valore, sulla dicotomia valore d’uso – valore, non è un fatto culturale e ancor meno etico. Altra questione non marginale: chi detiene il potere, nelle sue variegate forme, non lo molla con le buone maniere. Tuttavia immagino che il signor Angelo Bini aborra la violenza, salvo poi dolersene perché la subiamo.

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