lunedì 27 gennaio 2020

Da Wolfsburg a Stalingrado


Il 2019 s’è concluso con l’annuncio della perdita di decine di migliaia di posti di lavoro nell’industria automobilistica tedesca. Il 2020 è iniziato con un discorso infuocato del CEO della più grande azienda automobilistica del mondo, la Volkswagen, in cui ha annunciato una “ristrutturazione radicale del gruppo” e il “massacro delle vacche sacre”.

Herbert Diess ha aperto il “Global Board Meeting” di VW, un raduno di 120 manager e dirigenti, la scorsa settimana con le parole: “Una svolta è in vista, equivalente alla rivoluzione industriale”. La Volkswagen deve passare dall’essere un produttore di veicoli a produttore di dispositivi mobili: “L’era delle case automobilistiche classiche è finita”.

L’elettromobilità, ha affermato, volta a ridurre le emissioni dei veicoli entro il limite legale, ha aumentato la pressione per innovare, mentre la digitalizzazione ha radicalmente cambiato l’auto come prodotto. Anche se l’anno scorso le vendite, il fatturato e i profitti sono stati accettabili – e ha potuto citare i commenti positivi degli analisti finanziari – ha voluto parlare chiaro: “La tempesta è appena iniziata”.

Tutto ciò avviene mentre qui da noi ci balocchiamo con sardine e citofoni, o con i soliti idioti del primo banco che ancora negano che l’elettromobilità si tradurrà inevitabilmente in un’ecatombe di posti di lavoro nell’industria automobilistica così come nel suo enorme indotto.

Il mondo guarda avanti, noi al passato remoto: “Stalingrado non è caduta” (Repubblica).


5 commenti:

  1. Credo che sarà un'ecatombe, e in special modo per l'indotto e le industrie che girano a loro volta intorno all'auto, perché l'auto elettrica è costituita da molte parti di meno rispetto all'auto a combustione.
    Quindi, un bene per l'ambiente, meno produzione di materiali, e un male per i lavoratori, perché ne servono di meno.
    Molto meno.

    Buona giornata

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  2. "la seconda cosa fastidiosa dopo gli imbecilli, sono i sostenitori degli imbecilli"

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  3. Bel post, ma naturalmente la cosa non riguarda solo la produzione di automobili. Stiamo andando verso un mondo profondamente diverso, nel quale non ci sarà più bisogno del lavoro umano, se non in forme non pienamente definibili come "lavoro". Difficile prevedere i dettagli. Le stesse cosiddette "élites" sono ancora un po' confuse. Una cosa gli è abbastanza chiara: la platea popolare deve essere una massa indistinta di uguali. Non è chiaro neanche a loro (le élites) come farà questa massa a mantenerle, visto che il modello produzione-salario-consumo dovrà essere superato. E' anche possibile che le élites non abbiano veramente bisogno della massa per mantenersi, e questo è uno scenario inquietante.

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  4. ''Herbert Diess La Volkswagen deve passare dall’essere un produttore di veicoli a produttore di dispositivi mobili.''
    mi chiedo quanti milioni lo paghino questo tizio..
    saranno dieci anni almeno che l'automobile è diventata un'elettrodomestico: l'ultima cosa da sostituire era appunto il motore, che in quanto a centraline stava messo peggio di un aeroplano...

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  5. e quanto alla famosa guida autonoma, se iniziassero a copiare il sistema ERTMS farebbero anche prima...

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