Chi sul groppone ha un discreto
numero d’anni, ricorderà come la domenica mattina non si potesse fare colazione
se non dopo essersi recati a messa e aver fatto la comunione. Poi, con il
tempo, questa usanza è diventata ridicola e non manca ormai molto che le cialde
con l’idolo di farina siano distribuite in self-service previa introduzione di
monetine, magari con opzione di vari gusti. Ed è perciò tanto più ridibile vedere circa duecento anziani maschi, vestiti in modo stravagante, fingere di
discutere se le suddette cialde di farina possano essere somministrate anche ai
divorziati-risposati.
Roma, Santa Sabina
Altra questione su cui hanno finto di discutere è stata l’ammissibilità del matrimonio tra persone dello stesso sesso, come se gay e lesbiche avessero bisogno del placet del Vaticano per sposarsi, posto che perfino le coppie eterosessuali in maggioranza non si sposano più in chiesa. Impossibile per i preti, in tonaca e senza, trattare la sessualità per ciò che essa è e non secondo le mitologie e le fobie neolitiche. Non gli viene nemmeno in mente di sospettare, nell’unità umana in cui si radica la diversità, un’evoluzione il cui senso differisca dall’orientamento sociale di epoche remote.
Dopo millenni in cui la religione
cattolica ha esaltato presso la massa laboriosa la privazione e il sacrificio,
in cui i preti hanno visto la sessualità nella prospettiva del peccato e di ciò
che si poteva reprimere e sfogare, questi vecchi disillusi ma tenaci non si
sognano, nonostante l’incalzare della circostanze e i mutamenti sociali di senso, di rimuovere il minimo divieto imposto al godimento della vita, e
considerano ancora un’eresia la vita vissuta come puro godimento.
Dell’unica questione importante
e che li riguardava dappresso, il consesso degli anziani preti non ha discusso,
non almeno ufficialmente. Ossia se debbano continuare a molestare i ragazzini
oppure in un sussulto di dignità prendere atto che lo spirito che si vergogna
della propria materialità ha ben altre e reali ragioni che una fittizia
elevatezza. E dunque la difficoltà non consiste nello scovare nelle pieghe
delle scritture la pezza giustificativa per rendere finalmente libera e
trasparente la vita sessuale dei preti, bensì nel rimuovere quelle prosaiche
ragioni che da secoli vi si oppongono e che sono ancora troppo forti. Anche in
tal caso ci penserà il movimento storico a fare tabula rasa.
O.T.
RispondiEliminaLetta l'intervista di Landini a il Fatto Quotidiano?
Nel caso che no, quì il link: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/19/landini-facevo-il-saldatore-8-ore-al-freddo-li-comincio-la-battaglia-per-i-diritti/1160660/
Saluti
grazie
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