Negli alberghi della costa abruzzese sono alloggiati, dopo un anno e mezzo, ancora dei terremotati. E chissà fino a quando l’Aquila potrà godersi le sue macerie.
In Campania c’è guerriglia urbana, nel vero senso del termine, per la solita, già annunciata come risolta, questione dei rifiuti.
I vari monopoli italiani, dalle banche alle società di telefonia e diservizi vari (pensiamo all’acqua) fanno quel cazzo che gli pare.
In Francia è guerra nelle strade per la cosiddetta “riforma “ delle pensioni. Il governo a messo la fiducia al senato. In Inghilterra il governo ha tagliato 480.000 posti di lavoro nel pubblico impiego. Ad Haiti c’è il colera. In Asia la tensione è altissima per questioni commerciali.
Nell’Italia televisiva, invece, i problemi sono altri. Non da oggi, a causa di un individuo loschissimo eletto democraticamente grazie alla manipolazione mediatica e alla rappresentanza di interessi diffusi quali l’evasione fiscale, la corruzione e la frode.
Poi c’è chi sostiene che il merito va pagato. Soprattutto in televisione. Con milioni di euro, secondo i “valori” del mercato. Lo dice e lo ripete senza vergogna, senza chiedersi quale valore di “mercato” ha la vita di un operaio che muore di lavoro o di disperazione. Per esempio.
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