Esattamente il 17 ottobre 1910, i sindacati francesi cessarono uno sciopero paralizzante dei ferrovieri, dopo che il primo ministro Aristide Briand aveva dichiarato lo sciopero una "rivolta" e quindi ordinato una violenta repressione governativa con l’intervento dell’esercito e la militarizzazione dei ferrovieri, l'arresto di decine di capi dello sciopero e di attivisti socialisti.
Lo sciopero aveva avuto inizio l’11 ottobre paralizzando il trasporto di persone e merci in gran parte della Francia, ottenendo il sostegno di altri settori della classe operaia. Aristide Briand aveva correttamente calcolato che i leader sindacali non avrebbero rischiato le implicazioni rivoluzionarie di uno scontro frontale con il governo.
Briand sapeva bene che uno sciopero che puntava solo su questioni di natura economica era destinato al fallimento. Era stato un membro di lunga data del Partito Socialista, un sostenitore del sindacalismo, uno dei fondatori del quotidiano socialista L'Humanité, e compagno del leader socialista francese Jean Jaurès.
Dopo aver accettato un ministero minore in un governo borghese nel 1906, fu espulso dal partito. Quattro anni più tardi, aveva ordinato l'arresto di sostenitori di uno sciopero nella sede de L'Humanité, lo stesso giornale che aveva contribuito a fondare. Il giorno dopo la fine dello sciopero, Briand aveva ordinato una carica della polizia contro una folla di lavoratori che era appena stata ad un comizio di Jaurès.
Briand fu ampiamente elogiato in circoli dominanti per la sua "evoluzione", per es. dal New York Times che lo definì "un vero patriota ". Briand rimase una figura di spicco della politica borghese francese fino alla sua morte nel 1934.
Questa memoria del 1910 dimostra due cose: l’opportunismo e il tradimento sono un tratto comune e costante delle organizzazioni sindacali e politiche della sinistra istituzionale; uno sciopero di rivendicazione meramente economica è destinato a fallire se non è capace di mutarsi in un forte movimento antagonista. Questo fatto è dimostrato anche dalla grande mobilitazione attuale in Francia contro il taglio delle pensioni. Sfilare per le strade non basta, è la tattica dei sindacati e la speranza dei padroni che i salariati limitino la loro protesta a blande passeggiate e a rivendicazioni solo di natura economica. Del resto, nel momento in cui settori della classe operaia prendono iniziative diverse, come in questi giorni con il blocco parziale dei rifornimenti di carburante, queste si rivelano pertinenti dal punto di vista dell’obiettivo tattico, ma insufficienti sotto il profilo strategico, cioè dell’organizzazione (per ora inesistente) e della mobilitazione di massa che deve puntare e predisporsi allo sciopero generale ad oltranza.
un curriculum degno di un Nobel per la Pace!
RispondiEliminaPer tua "delizia" ti segnalo la biografia sul sito Nobelprize.org:
"Briand, the enemy of war, was forced by the irony of events to lead his nation during World War I for eighteen critical months"
Allora fu l'ironia degli eventi a costringerlo, amico degli operai, a reprimere gli scioperi dei lavoratori! Prevedo molti governi di sinistra nel prossimo decennio.
gc
grazie della segnalazione
RispondiEliminale previsioni sono difficili ma quello che prevarrà sarà solo il trasformismo