mercoledì 20 gennaio 2010

Signorsì



(Adnkronos) - "Il Dis ha 10 archivi e 3 raccolte elettroniche di dati; l’Aise ha 22 archivi non ancora informatizzati; l’Aisi ha 33 archivi centrali, 17 decentrati e 30 raccolte elettroniche di dati con parziale digitalizzazione". Lo ha comunicato il presidente uscente del Copasir, Francesco Rutelli, nel corso di un incontro con i giornalisti, nel quale ha tracciato un bilancio della sua presidenza del Comitato, sottolineando come su questo tema, "si è inziato, dopo moltissimi anni, a fare trasparenza".


I dati, ha detto Rutelli, sono stati forniti al Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica dal governo, che "ci ha comunicato che gli archivi esistenti, storicamente costruiti, sono numerosi, e ne ha definito denominazioni, uffici, ubicazione, tipologia di documentazione e tipologia di archivio, nonché le eventuali rappresentazioni digitali". Per Rutelli, quello degli archivi degli apparati di intelligence nazionali è "Un tema sul quale si è iniziato, dopo moltissimi anni a fare trasparenza. Non è mai accaduto che il Parlamento venisse informato di questi dati. È giusto – ha concluso – che l'opinione pubblica sappia che qui si esercita il controllo su questo".


Ci sentiamo tutti più tranquilli ora che il Copasir è stato messo al corrente delle tipologie, cioè delle targhette apposte negli archivi.
A cosa serviranno all’Agenzia informazioni e sicurezza interna 50 archivi e 30 raccolte elettroniche, più altri 10 archivi e 3 raccolte elettroniche di dati del Dipartimento informazioni per la sicurezza (DIS)? Nel sito c’è scritto che rispondono tutti al Presidente del Consiglio dei ministri, cioè rispondono signorsì al più grande proprietario privato italiano e imputato in diversi processi.


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