martedì 26 gennaio 2010

L'Angelo Azzurro


Luciano Massaferro, parroco di Alassio, è stato rinchiuso nel carcere di Chiavari con l’accusa di aver usato violenza sessuale a una chierichetta di undici anni. Giorgio Panini, parroco di Bridano, Pratomaggiore e Formica, frazioni di Vignola, nemmeno si ricorda di aver accoltellato il pensionato che lo ospitava in casa come un fratello. Italo Panizza, rettore della basilica santuario di San Luigi Gonzaga a Castiglione delle Stiviere, ha raccomandato ai parrocchiani: «Smettetela di fare l’elemosina ai clochard e insegnategli piuttosto a lavorare».
Da ultimo, scrive Il Giornale, il parroco di un paese del bellunese, secondo denuncia circostanziata, avrebbe sottratto ad un ragazzo disabile, orfano e senza nessun altro al mondo, la cifra di centomila euro. Il magliaro, tra un miserere e un'estrema unzione, era «sempre riuscito a scampare al caos inesauribile del desiderio umano, ma da qualche tempo in qualche angolino della sua anima c’era nascosta una segreta verità. C’era che ha incontrato un angelo», non un angelo del focolare, ma un angelo «arrivato diritto dall’inferno», una donna che «lo ha liberato dagli scrupoli e dai rimorsi come la Lola Lola dell’Angelo Azzurro con il professor Rath. E anche di un bel po’ di soldi, che nemmeno erano del don. In un colpo solo gli ha fatto infrangere i comandamenti numero sei, sette, otto, nove e dieci. Non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non desiderare la donna d’altri, non desiderare la roba d’altri» (*). La spudorata istigatrice, la zoccola oscena, «la Maddalena o la strega Bacheca» si è approfittata delle debolezze fin troppo umane del povero parroco (ma chi si credeva di essere, un cardinale?).
Ecco un reato particolarmente odioso, un’infame ruberia ai danni di un ragazzo disabile, derubricato a mero peccato, trasformato in nota di colore, in uno scherzetto da prete.
Scriveva Salvemini nel 1947:
«Tutti in Italia sembrano aver dimenticato che la libertà non è la mia libertà, ma è la libertà di chi non la pensa come me. Un clericale non capirà mai questo punto né in Italia né in nessun paese del mondo. Il clericale non arriverà mai a capire la distinzione tra peccato – quello che lui crede peccato – e delitto – quello che la legge secolare ha il compito di condannare come delitto. Punisce il peccato come se fosse delitto, e perdona il delitto come se fosse peccato. Non è mai uscito dall’atmosfera dei dieci comandamenti, nei quali il rubare e l’uccidere (delitto) sono messi sullo stesso livello del desiderare la donna altrui (peccato). Perciò è necessario tener lontano i clericali dai governi dei paesi civili.»
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(*) Prescindendo dal fatto scontato che secondo la Bibbia "è preferibile un uomo che nuoce, a una donna che fa de' benefizi, e che porta vergogna e ignominia" (Siracide 42, 14), l’adulterio presuppone che l’adultero sia sposato; la falsa testimonianza è commessa dal teste in tribunale e il desiderare la donna d’altri implica che la donna sia legata o maritata a un altro, cosa nella fattispecie non appurata. Per quel che resta, basta un atto di contrizione e non se ne parli più.

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