sabato 16 gennaio 2010

L’8 per mille secondo David Hume e la causa della mancata manumissione dei servi secondo Ludovico Antonio Muratori.


And, in the end, the civil magistrate will find, that he has dearly paid for his pretended frugality, in saving a fixed establishment for the priests; and that in reality the most decent and advantageous composition which he can make with the spiritual guides is to bribe their indolence, by assigning stated salaries to their profession, and rendering it superfluous for them to be further active than merely to prevent their flock from straying in quest of new pastures. And in this manner ecclesiastical establishments, though commonly they arose at first from religious views, prove in the end advantageous to the political interests of society. David Hume, History of England, Cap. XXIX, p. 128, Boston, 1858.

E, alla fine, il magistrato civile troverà, che ha pagato a caro prezzo per la sua finta frugalità nell’aver risparmiato una stabile retribuzione per i preti, e che, in realtà, più dignitoso e vantaggiosa composizione che egli può fare con le guide spirituali è di corrompere la loro indolenza, assegnando stipendi fissi alla loro professione, e rendere superflua ogni ulteriore loro attività tranne quella di impedire al loro gregge di cercarsi nuovi pascoli. E in questo modo gli istituti ecclesiastici, anche se comunemente sono nati dapprima per scopi religiosi, alla fine si riveleranno vantaggiosi per gli interessi politici [dei proprietari, of course] della società.

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Non v’era anticamente signore secolare, vescovo, abbate, capitolo di canonici e monistero, che non avesse al suo servigio molti servi. Molto frequentemente solevano i secolari manometterli. Non così le chiese e i monisteri, non per altra cagione, a mio credere, se non perché la manumissione è una spezie di alienazione, ed era dai Canoni proibito l’alienare i beni delle chiese. Vedi il can. Abbati, dist. 54, e cap. Episcopi, et de rebus Eccles. non alienandis.
Ludovico Antonio Muratori, Dissertazioni sopra le antichità italiane, Dissertazione XV, Delle Manumissioni de’ Servi e de’ Liberti, Aldii ed Aìdiane, p. 243.

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