Nel suo articolo scrive che se il povero lettore vuole capire davvero perché Copenhagen è fallito, cioè perché non si è trovato un accordo soddisfacente, bisognerebbe chiedere al vecchio Bush, il quale si era accorto di quanto difficile fosse mettere d’accordo i vari particolarismi.
Questo è un modo caricaturale per descrivere il tema specifico del conflitto strategico tra gruppi dominanti nella formazione sociale capitalistica. È questo il modo classico in cui l’idealismo supera con nonchalance l’essenza delle “relazioni economiche” celate dall’apparenza dei rapporti mercantili di superficie. Ma so che a lei questo non cale, avendo, da tempo (anzi, da sempre), superato teoricamente e praticamente le “antinomie” marxiane. Una convinzione onesta come la sua, però, per provare di essere intelligente e colta, non può fare a meno dei giusti appoggi.
Quindi osserva:
1. che sarebbe bene trovare un accordo se non vogliamo essere invasi da turbe di disperati;
2. che la scienza è birichina, cioè al servizio di qualcheduno;
3. che i cinesi fanno battute assai sciocche (e perciò improbabili);
4. che c’è bisogno del nucleare soft. Soft?
5. che “occorre continuare a lavorare per lo sviluppo, l'ambiente e un pianeta dove ci siano cibo, lavoro e ricchezza per tutti”.
Capperi, è un pensiero faticoso il suo! Immagino quanti saranno sbalorditi in redazione: non sono molti i saccenti capaci di ridurre così facilmente la vita reale ad una successione di figurazioni vuote. E sono certo che avrà ricevuto dei complimenti!
(firma)
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Risposta:
Non da lei e mi dispiace. Mi dispiace di più' ke resti abbarbicato all'idea ke ki non la pensa come lei e' venduto o scemo. Marx ragionava meglio. gr
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