sabato 30 gennaio 2010
L'utile strage
Sto leggendo il libro di Mark Thompson, La guerra bianca, il Saggiatore, 2009. Per quanto schematicamente, traggo la considerazione che il conflitto 1914-’18 si presentò, al di là delle dispute di carattere imperialistico e delle verbose giustificazioni nazionalistiche e patriottarde, come una formidabile occasione per regolare i conti con i movimenti politici e sociali che minacciavano ovunque l’ordine costituito. Le circostanze e i mod in cui si compironono le immani stragi sui campi di battaglia, dimostrano senza dubbio che nessuna motivazione d’ordine tattico o strategico risulta sufficiente a nascondere la volontà, presente a diversi livelli di coscienza, di trarre partito da tale situazione.
Ovvio che per conseguire tale risultato ci vollero generali “la cui studiata imbecillità fosse fuori discussione”, sopportati dalla solita schiera di bendisposti prìncipi della falsificazione.
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