mercoledì 19 gennaio 2011

La terza guerra mondiale di Grillo



Ogni tanto mi diverte leggere cosa scrive il blog di Grillo (ovviamente quasi mai è lui a scrivere). Ricordo quando già alla fine del 2007 e poi ancora nel 2008 e 2009, quindi anche all’inizio dell’anno scorso dava l’Italia in default, non più in grado di piazzare i suoi titoli di Stato. Naturalmente la situazione del debito è gravissima, ma le fosche e allarmistiche previsioni per un ravvicinato default non si sono avverate, può darsi che succeda qualcosa tra quest’anno e il prossimo, ma negli anni scorsi non è successo nulla di quanto paventato.
Oggi c’è nel sito un post dal titolo La Terza guerra mondiale. A supporto una mappa tratta dal Financial Time (si può scaricare da questo sito) che mette a confronto, dal mero punto di vista quantitativo, le forze aeronavali delle due potenze Usa e Cina.
Le considerazioni espresse sono queste:
«La Cina è ancora lontana dal gigantesco apparato militare USA che conta, ad esempio, 11 portaerei verso nessuna cinese, 900 aerei da combattimento vs 290 e 56 cacciatorpedinieri vs 28. Il tempo è dalla parte della Cina se non viene interrotta prima la sua espansione militare e economica».
Esatto, ma più in là il blog di Grillo non si spinge. Il tempo è dalla parte della Cina, ma la tecnologia e il potenziale produttivo sono ancora e continueranno ad essere dalla parte degli Usa e della Nato. A preoccupare gli Usa semmai sono i missili intercontinentali, la capacità cinese di intervenire nello spettro elettromagnetico e contro-spaziale, nonché nell’àmbito informatico. Altra incognita riguarda il sistema missilistico BF-21B, ovvero la capacità cinese di colpire unità in movimento con una salva di questi missili (data un tempo per altamente improbabile). Ciò che è certo è l’impegno cinese a tutti i livelli per dotarsi di una forza navale d’avanguardia.
Curioso il fatto che uno dei programmi televisivi più popolari in Cina negli ultimi anni è stato, nel dicembre 2006, il documentario a puntate "L'ascesa delle grandi potenze". Ha stimolato e diffuso un dibattito pubblico sulle lezioni della storia e l’attuale emergere della Cina come grande potenza. Secondo il documentario, tutte le grandi potenze di successo hanno posseduto una grande flotta navale (anche il Giappone aveva una grande flotta, ma conosciamo l’esito …).
I leader cinesi hanno sempre usato i media controllati dallo Stato per promuovere l'orgoglio popolare, per rafforzare il loro prestigio con programmi di alto profilo che servono diversi interessi nazionali, ma che sono anche simboli di status di grande potenza. Basti pensare alla realizzazione della diga più grande del mondo (nonostante i numerosi danni ambientali e problemi demografici), il completamento del terminal di Pechino, il più grande del mondo, lo sviluppo della rete ferroviaria ad alta velocità (ne ho parlato in un precedente post), quindi il progetto di un jumbo jet che rivaleggi con il Boeing 747 e l’A380, ecc. Inoltre, il programma spaziale cinese è molto ambizioso, esso comprende piani per una stazione spaziale orbitante e l'esplorazione di Marte.
La Cina invece non ha e non avrà per molto tempo una capacità d’intervento congiunta a livello di scacchiere complessivo. Per quanto riguarda la forza aerea, nonostante il recente J20 cinese, gli F-22 e F-35 sono di un altro pianeta. Insomma, la capacità operativa delle forze cinesi è ancora assai modesta e comunque non bastano le armi per fare una guerra.
(Ho già scritto alcuni post riguardo all'argomento, segnalo questo perché è il più curioso).

1 commento: