mercoledì 12 novembre 2025

Alla ricerca del silenzio perduto

 

Diffido dei lettori onnivori, di quelli che ingoiano un libro dopo l’altro. Vedendo i libri che si sono accumulati intorno a me nel corso di una vita, si potrebbe pensare che lo sia anch’io, ma non è vero. Anche se ho letto libri abitualmente tutti i giorni, li ho letti lentamente. Alcuni li ho centellinati, riletti più volte, integralmente e di più ancora a pezzi e brandelli. E dalla mia lista mancano autori altrimenti famosissimi presso il piccolo mondo culturale del XXI secolo, e che però non leggerò mai.

Dopo decenni, ho acquistato una copia del quotidiano la Repubblica, perché mi aveva catturato la réclame del suo inserto: dedicato a Marcel Proust. Ma non è vero, non c’è nessuna cattura, men che meno qualcosa che possa bruciare il mio torpore autunnale. Ci sono solo due articoli, il primo di Daria Galateria, che non dice niente sull’amore per un’epoca di cui monsieur Proust custodiva con tanta cura meticolosa il ricordo e i sogni, che divennero più importanti della sua vita stessa. Anzi, trovo l’articolo reticente per quanto riguarda il ruolo di André Gide e di Gaston Gallimard in relazione alla vicenda della pubblicazione del primo volume della Recherche.

Il secondo articolo, a firma di Melania Mazzucco, merita ancor meno considerazione. Prova a darci l’idea delle scintille di colore e di gioia che nascono dalla lettura di un buon libro, ma senza riuscirci poiché balbetta frasi predigerite e la sua prosa si trasforma in un inutile elenco telefonico di ciò che lei ha letto o sostiene di aver letto.

Concludo che in questi decenni, non avendo acquistato Repubblica, non ho perso nulla non leggendo gli articoli di tanti intermediari e prestanome.

2 commenti:

  1. Se uno volesse applicare ai giornali il concetto di ricerca del tempo perduto, credo che Repubblica figurerebbe al primo posto nei ricordi. Scalfari non mi stava molto simpatico, ma fece un miracolo di giornalismo. Vedere come lo hanno ridotto prima la famiglia DeBenedetti, e poi l'altra famiglia, fa male al cuore e ad altro. Pare che adesso sia di nuovo in vendita, quindi magari rimpiangeremo le condizioni attuali.

    RispondiElimina
  2. Al chiosco, i giornali del mattino pendono flosci e già un po' gialli, formidabile carciofo di notizie in via di marcescenza. Un cane, sopra, fa pipì, svelto, ...
    (in francese viene meglio)
    Scriveva Destouches, nel suo "Voyage au bout de la nuit"
    Grazie Olympe
    bonste

    RispondiElimina