C’erano segnali analoghi già da moltissimo tempo.
Attaccare l’avversario e costringerlo a negoziare, non ammettere mai i torti, cantare sempre vittoria. Berlusconi? No, Donald.
Secondo la CNBC, un canale americano di notizie economiche, il volume degli scambi di mercoledì è stato il più alto della storia. Solo poche ore prima, Trump aveva incoraggiato gli investitori ad acquistare più azioni sulla sua piattaforma Truth Social.
Di conseguenza, l’indice S&P ha raggiunto il livello più alto dal 2008 e anche il Nasdaq Composite Index ha registrato un rialzo che non si vedeva da 24 anni. Tra le 500 persone più ricche del mondo, Elon Musk ha registrato il maggiore incremento di ricchezza, con quasi 36 miliardi di dollari USA. Mark Zuckerberg un aumento complessivo di 26 miliardi di dollari USA. Quanto ha guadagnato la famiglia Trump e la banda di fascisti che opera all’interno e intorno all’amministrazione?
Mentre tutto ciò accade, alcuni miliardi di persone s’alzano di buon mattino per andare a guadagnarsi la mera sopravvivenza (e l’abbonamento a Netflix, of course).
Donald Trump durerà altri 1.379 giorni e continuerà a giocare con l’azoto liquido. Tuttavia le sue evoluzioni sul trapezio finanziario non sono segni di forza; egli è solo l’espressione di un intero sistema in crisi, di un sistema che non sa trovare soluzioni ed è sull’orlo di una potenziale guerra civile.
Il debito pubblico ammonta a 36.000 miliardi di dollari e aumenta ogni giorno, seguendo una traiettoria universalmente riconosciuta come insostenibile. Il solo pagamento degli interessi si avvicina a 1.000 miliardi di dollari all’anno, con un aumento del 17% negli ultimi 12 mesi, e sta rapidamente diventando la spesa più consistente del bilancio statunitense.
L’idea che paesi come Vietnam, Thailandia e Cambogia – così come diverse nazioni africane impoverite – possano intraprendere qualsiasi azione in grado di risolvere il deficit commerciale degli Stati Uniti, prima ancora di essere inefficace, è ridicola. In realtà le minacce economiche rivolte ai questi paesi mirano a dissuaderli dall’avvicinarsi a Pechino.
Anche le grandi potenze economiche, come il Giappone e l’Unione Europea, non hanno una soluzione. E nessuno, Trump compreso, ha idea di cosa succederà dopo la “pausa”. Una pausa di 90 giorni per decine di paesi colpiti dai cosiddetti dazi reciproci non servirà a invertire questo crollo. La recessione (e anche qualcosa di peggio) è all’orizzonte.
In conclusione: il 2 aprile, il “giorno della liberazione” di Trump, segna la data della distruzione definitiva di ciò che restava dell’ordine commerciale internazionale del dopoguerra. Un ordine che non può essere ricostruito. Tutte le misure messe in atto dopo il 1945 per prevenire il tipo di crisi che esplose negli anni 1930 e portò alla guerra, non esistono più.
La maggiore responsabilità di ciò che sta accadendo e di ciò che dovrà ancora accadere va addossata non solo e non tanto al cretinismo grottesco e criminale della destra fascistoide, bensì all’ignavia di quella borghesia che passa per essere di sinistra (o non destra) liberale.
L’idea che paesi come Vietnam, Thailandia e Cambogia – così come diverse nazioni africane impoverite – possano intraprendere qualsiasi azione in grado di risolvere il deficit commerciale degli Stati Uniti,...
RispondiEliminaQuesta non l'ho capita. In che senso quelle nazioni dovrebbero risolvere il deficit degli USA e perché proprio loro?
Non lo so, bisognerebbe chiedere a Trump. Mi limito a dire che è un'idea ridicola.
EliminaChe poi basterebbe mettere un'imposta una tantum sui trilionari che non mancano negli USA, sarebbe pure un atto patriottico da parte di quelli, potrebbero chiamarla Liberty Patriot Freedom Tax. Ma sarebbe ideologicamente inconcepibile.
RispondiEliminaPietro
Appunto
EliminaQualche occhiuto commentatore sui giornali e sui social sostiene che l'interesse per la visita dei reali inglesi discende dai sentimenti monarchici degli italiani. Poche volte ho letto commenti più stupidi. Non si spiegherebbe, allora, l'indifferenza per i reali spagnoli, olandesi, scandinavi, giordani, thailandesi, giapponesi e via zebedeando. La spiegazione è invece semplice: gli italiani sono pettegoli e anglofili. Potrei dire "le italiane", ma temo reazioni.
RispondiElimina😄😇
Elimina