giovedì 3 aprile 2025

Ma di che cosa stanno parlando?

 

Si è finalmente scoperto che gli Stati Uniti non sono più disposti a pagare per noi, per la nostra “sicurezza”. Lasciassero libero il Mediterraneo e se ne tornassero a casa; liberassero l’Europa delle loro basi, eccetera. Non lo faranno. Per il semplice motivo che il loro dominio, per essere tale, sottintende una dimensione sia economica che militare che coinvolge tutto il globo e oltre (mare, terra, aria e spazio). È ciò che consente ancora al dollaro di denominare il valore monetario degli scambi e delle riserve (in titoli e biglietti), anche se non più come in passato.

In caso di conflitto che minacci il suo territorio, l’Unione Europea dipende dalla protezione militare americana. La difesa europea non ha quindi nulla di europeo, e realizzare una seria difesa comune comporta la creazione di una adeguata deterrenza nucleare, con non lievi rischi oltre a spese ingenti e protratte nel tempo.

Quindi, davvero e seriamente parlano della messa in comune dei ventisette eserciti europei e della europeizzazione della spesa e della produzione industriale? A fronte di questo, sorrido quando sento parlare di “difesa comune europea”.

Difesa comune non significa semplicemente difesa coordinata. Non si tratta solo dell’organizzazione di un “esercito” sotto un unico comando, che è già tanta roba, ma soprattutto di pianificare su scala europea un apparato industriale bellico a fattore comune, a cominciare degli approvvigionamenti e l’impiego delle risorse.

Chi deciderà sui bilanci e sugli acquisti di gruppo, sulle quote di concorso dei singoli Paesi? In base al PIL, ma solo se vogliamo scherzare (*). I disaccordi da parte dei paesi storicamente neutrali dell’Unione, tipo lo status neutrale di Austria e Malta? Condivideremmo segreti industriali e militari con l’Ungheria? E quando l’Ucraina non sarà più la forza trainante dell’urgenza di costruire questa difesa comune? Quanti mal di pancia si sentiranno! I governi come giustificheranno i tagli alla spesa sociale per sostenere quella militare (fatta eccezione per i tedeschi che hanno sempre in prospettiva una rivincita)?

Tra giugno 2022 e giugno 2023, il 78% della spesa europea per gli appalti è stata effettuata con fornitori extraeuropei, di cui il 63% negli Stati Uniti, secondo il rapporto Draghi.

Il 5 marzo 2024 la Commissione europea ha pubblicato una proposta legislativa per l’istituzione di un programma per l’industria europea della difesa (EDIP), che prevede l’istituzione di quote per l’industria della difesa. Secondo la proposta, i produttori e gli Stati membri dovrebbero effettuare congiuntamente almeno il 40% dei loro acquisti di attrezzature entro il 2030, e almeno il 50% delle attrezzature acquistate dovrebbe essere prodotto in Europa, percentuale che salirebbe al 60% entro il 2035.

Tutto molto aleatorio, e la percentuale del 40% degli acquisti significa che per quasi due terzi si andrà ancora a bischero sciolto. La base industriale e tecnologica della difesa europea non esiste e non è nemmeno in programma. Al momento esiste solo concretamente il programma di riarmo germanico.

Finanziare la creazione di filiere produttive e selezionare progetti di ricerca e sviluppo rimane solo nelle intenzioni. Per non parare del resto. Si tratterebbe di conferirebbe all’Unione europea il controllo sovrano sulla spesa militare. E ciò e fuori discussione.

Ma anche ammesso in pura ipotesi che tutto fili liscio o quasi, bisogna tener conto del fattore tempo, che non controlliamo. Tutto ciò a Washington lo sanno bene. E del resto Trump non ha mai detto che vuole sciogliere la NATO, ma solo che gli europei devono pagare di più, molto di più, per tenerla in piedi. Aumentare gli acquisti e consumare americano.

(*) I bilanci militari dei ventisette Stati membri rappresentavano 312 miliardi di dollari nel 2023, il secondo bilancio militare più grande al mondo dopo quello degli Stati Uniti (916 miliardi di dollari) e davanti a quelli della Cina (296 miliardi di dollari) e della Russia (109 miliardi di dollari).

5 commenti:

  1. I bilanci militari di USA e UE sono i più alti, però noi ci dobbiamo difendere da Cina e Russia che hanno i bilanci più bassi!
    😁😁😁

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    1. Sei il solito disfattista antieuropeo
      💔

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    2. Siamo in mano a una banda di ragazzini allucinati che giocano con le bombe a mano, intrisi di odio e vecchi rancori. Mi manca soltanto l'esercito europeo nelle mani di qualche dottor Stranamore per spingermi definitivamente al suicidio. Saluti, Morvan.

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  2. Non essendoci più minaccia comunista interna non ha più senso agevolare i padroni in eu. Altra cosa il controllo militare sul continente che sarà ancora americano

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    1. È come se Mosca continuasse a dare soldi al pd

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