martedì 15 aprile 2025

Un capitolo inedito dei Vangeli

 

Fuori piove, già da ieri e pioverà anche nei prossimi giorni. Piove che dio la manda e a “stravento”, cioè da nord-est verso sud ovest. Come gli Alisei che portarono Colombo e Tolomeo alle Bahamas e poi a Cuba. Avrei da finire, ma non ne ho voglia, i diari e le agende di un aristocratico romano che leccò per lustri Ciano e il nazionalismo fascista, nel dopoguerra inevitabilmente riabilitato e nominato ambasciatore della repubblica ad Ankara e a Mosca. E allora sogno.

Dopo aver superato la tristezza e la paura, avevo intenzione nei giorni di pasqua di recarmi a Gaza, in un resort con piscina e beauty free “Fassino”, ma mi dicono che è già tutto prenotato. Pace. Andrò allora a Gerusalemme e nei suoi sobborghi per vedere se Dio è lì da qualche parte, come sostengono gli ebrei e tanti altri. Il racconto di un viaggio in “terra santa”, dove millenni fa sgorgava la fonte del culto monoteistico, nel grande ospedale psichiatrico a cielo aperto che è diventata la Palestina, ora terra esclusiva del sionismo.

È giunto per me il momento di andare alla ricerca di ciò che è all’origine di tre diverse dimensioni metafisiche. Visitare il Golgota, la Grotta della Natività (a Betlemme), il Monte del Tempio, la Cupola della Roccia, la Tomba dei Patriarchi (a Hebron), nonché due luoghi diversi in cui si dice abbia avuto luogo l’Ultima Cena, il che solleva il velo su un capitolo inedito dei Vangeli: quella sera, Gesù cenò due volte, ma con chi la prima volta?

Forse con Massimo Cacciari, uno che “non si è sposato né ha avuto figli perché ha letto Nietzsche”, come dichiarava egli stesso nel 2019. Anch’io ho letto qualcosa, per esempio il meglio e il peggio di Louis-Ferdinand, ma non per questo ho preso la tessera di CasaPound. Distanze filosofiche e letterarie. Su un punto però siamo d’accordo io e il Filosofo televisivo: con la vecchiaia abbiamo un rapporto tremendo. Per via degli acciacchi per quanto mi riguarda. Cacciari invece non so, forse per via della prostatite, oppure di Seneca: se la morte è fine o passaggio. Bel viatico.

«La fede è un dono – sostiene oggi il veneziano di Castello –, il mio ragionamento dà spazio alla fede solo sul piano logico». Devo aver perso qualche lezione. Dice: «Ciò che so è che per me pensare così la morte è l’unico modo per vivere autenticamente». Poi precisa: «Non me ne frega nulla della morte in quanto scomparsa. Nulla muore, tutto si trasforma. Viene meno la mia consistenza fisica, il mio corpo diventa altre cose. Perché dovrei stare attaccato spasmodicamente a questi processi? È normale, la natura si trasforma continuamente, ma niente si distrugge». Ottimo, qui siamo in territorio Antoine-Laurent, mio pane quotidiano per tanti anni.

E però Cacciari aumenta la dose: «La mia realtà non si annichilisce». Piano, chiarisca in che senso. «[...] noi non ci annulliamo. Ognuno di noi produce costantemente informazioni e pensieri: perché mai dovrebbero annullarsi? La luce che produciamo non si esaurisce. Scompare, certo, non si vede più. Ma procede. Può darsi che io venga visto tra qualche millennio in qualche altra galassia».

Dio buono, finalmente qualcuno che mi dà speranza, secondo “logica” e non secondo “fede”. Qualcosa del genere l’aveva ipotizzato anche Engels, nei suoi ultimi anni, ma non “luce che scompare ma non si esaurisce”, “galassie” e simili. C’est la différence entre un matérialiste et un levantin. Crede Cacciari che la memoria possa essere una forma di immortalità? «Se è memoria attiva, sì; memoria vivente che renda possibile sperare». Eh, così mi ha tagliato fuori. Mi spegnerò su questo cazzo di pianeta. Addio galassie, addio bastioni di Orione, addio per sempre dottor Tyrell, addio Cavallo in f6.

Continuo la visita palestinese senza dimenticare il Muro del Pianto, naturalmente, dove non mancherò di infilare il foglietto rituale su cui scrivere la mia preghiera: “Signore, replica da par Tuo come quella volta con Sodoma e Gomorra”. Davanti alla chiesa del santo sepolcro, potrei incontrare persino Gesù. Perché è lì che si suppone sia stata piantata la vera Croce con inchiodato il vero Cristo. Come bonus verità, sembra che sotto, sepolto, ci sia il cranio di Adamo ...

Ma, potreste dire, non è masochista addentrarsi in territorio ostile e avere sotto il naso la causa delle nostre e soprattutto loro sfortune, e di molte delle tragedie che per millenni hanno colpito l’umanità? Per giudicare e combattere qualcosa, bisogna conoscerla e capirla bene, rispondo in tono pontificio. Quindi dovrei esplorare la scena del crimine originale, incontrare i rappresentanti delle tre “grandi” fiabe monoteiste, sempre se costoro saranno disposti a parlare con un non credente della mia specie. Vorrei dibattere con loro sul tema: “vivere senza Dio e in libertà”.

Passando da monaco a rabbino, da rabbino a imam, da imam a prete, da prete a colono, da colono a sceicco. Temo che i miei interlocutori troveranno un po’, solo un poco, provocatoria la mia presenza e le mie domande, a dimostrazione che questi individui apparentemente integerrimi, grossi, grassi e buoni a nulla possono essere anche dei veri e propri ipocriti subdoli a cui è meglio non voltare mai le spalle. Avranno letto Nietzsche?

5 commenti:

  1. Il motivo principale per cui noi miscredenti continuiamo a esserlo, anche all'approssimarsi della zona Cesarini, è un'apertura di credito fatta alla Divinità e ai suoi incaricati: "siamo stati buoni, non vorrai tirare somme da burocrate, ossia fare scherzi da prete, vero?". Ecco, mi sentirei di argomentare così a San Pietro. Sono convinto che non vorrebbe sentirsi dare del prete.

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  2. Cara Olympe, probabilmente ho più anni di te, e certamente non meno acciacchi. E personalmente mi sento afflitto da sentimenti di vergogna e orrore per tutto quello che di religioso e metafisico affligge la mia vecchiaia. Però oggi si è aperto un raggio di speranza. A pranzo la mia nipotina di sette anni, probabilmente annoiata dai miei racconti, mi ha chiesto: "Nonno, ma quando sei nato tu era già stato inventato il Parmigiano?" E' stato come quando in un museo polveroso e buio si apre una finestra e entra un raggio di sole.
    Buona Pasqua.

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  3. Madame, in ipotetico caso andasse a Gerusalemme, occhio che dalle finestre tirano vasi di piscio sui cristiani che percorrono gli stretti vicoli, è una specie di benvenuto.Buona Pasqua a lei e famiglia.
    Mauro.

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