lunedì 7 aprile 2025

In che mani siamo

 

Il Dow Jones, nonostante il crollo di questi giorni, negli ultimi cinque anni ha guadagnato il 58 per cento; il Nasdaq 100 è salito nello stesso periodo il 107,5 per cento; il giapponese Nikkei 225 è balzato del 59,6. Ripeto: tenuto conto dei crolli di questi giorni. La finanza speculativa avrebbe ragione di festeggiare, non di piangere. E allora perché allarmarsi per un momentaneo crollo del 10 o 20 per cento delle quotazioni?

Parto dall’esempio delle banche. Tutte le grandi banche si sono trasformate in banche universali, ossia in grandi entità finanziarie che riuniscono ed esercitano le diverse funzioni della banca di deposito e della banca d’investimento. La deregolamentazione ha consentito alle banche di mettere in atto o di amplificare notevolmente vari meccanismi che svolgono un ruolo chiave nella finanza e conseguentemente nello scoppio della crisi.

Uno dei pilastri dell’attività speculativa delle banche è costituito dalla leva finanziaria, ossia l’uso del debito per aumentare il rendimento del proprio capitale. Affinché funzioni, il tasso di rendimento dell’investimento a debito deve essere ovviamente superiore al tasso di interesse da pagare per l’importo preso in prestito. Le banche utilizzano massicciamente la leva finanziaria per indebitarsi di più per guadagnare di più.

Tutto ciò non è privo di problemi. Nella primavera del 2008, le banche d’investimento di Wall Street avevano una leva finanziaria compresa tra 25 e 45 dollari (per un dollaro di capitale, avevano preso in prestito tra 25 e 45 dollari). Quindi, Merrill Lynch aveva una leva finanziaria di 40. Questa situazione era ovviamente esplosiva perché un istituto che ha una leva finanziaria di 40 a 1 vede il suo capitale azzerato con un semplice calo del 2,5% (o 1/40) del valore degli asset acquisiti.

Con la deregolamentazione, le banche hanno potuto sviluppare attività che comportavano volumi giganteschi di finanziamenti (cioè debiti) senza tenerne conto nel loro bilancio. Hanno praticato massicciamente operazioni fuori bilancio, in particolare per nascondere gran parte dei rischi che corrono con le loro ingenti transazioni in derivati e simili.

Cosa si intende per fuori bilancio? Le attività fuori bilancio consistono in attività che non hanno ancora dato luogo a un pagamento (erogazione o incasso) da parte della banca, ma che la espongono a un certo numero di rischi. Di solito si tratta di contratti in fase di esecuzione. Le attività registrate fuori bilancio delle banche sono principalmente operazioni su futures finanziari (derivati), impegni di firma, operazioni in cambi, eccetera.

Dato l’enorme volume di attività fuori bilancio (in modo massiccio le operazioni sui tassi di interesse), qualsiasi incidente finanziario importante può destabilizzare una banca. Tuttavia, le grandi banche non esitano a farne un uso estensivo poiché ne ricavano entrate significative e possono far fronte a rischi che passano inosservati alle autorità di vigilanza.

In tal modo le banche hanno creato e sviluppato un sistema bancario ombra (shadow banking system), legalmente (come nel caso delle predette attività fuori bilancio) e quindi con l’autorizzazione delle autorità di vigilanza. Le attività finanziarie del sistema bancario ombra sono svolte principalmente per conto delle grandi banche da società finanziarie intermediarie da queste create (“esternalizzazione”). Queste società finanziarie (tipo hedge fund, ecc.) non ricevono depositi, il che consente loro di non essere soggette a normative e regolamenti bancari. Vengono quindi utilizzate dalle grandi banche per eludere le normative nazionali o internazionali. Anche le società di gestione patrimoniale come BlackRock e Pimco sono attive nel sistema bancario ombra e mantengono relazioni molto strette con le principali banche.

Il sistema bancario ombra e quello universale sono quindi complementari. L’uso del sistema bancario ombra consente al sistema bancario universale di sfuggire sempre di più alla gestione diretta del rischio. Dai dati del Rapporto di monitoraggio globale sull’intermediazione finanziaria non bancaria 2022, pubblicati nel 2023 dal Financial Stability Board, risulta che tale intermediazione ammontava a circa 63.000 mld. di dollari.

Le autorità di regolamentazione finanziaria non hanno intenzione di ridurre radicalmente le dimensioni del sistema bancario ombra, né tantomeno di eliminarlo. Le grandi banche e i potenti fondi di investimento come BlackRock e Pimco hanno sufficiente influenza sulle autorità per preservare il lato oscuro della speculazione che sfruttano a loro vantaggio per aumentare i loro profitti e il loro peso nell'economia.

Anzi, precisa la Consob, «come evidenziato dalla Commissione Europea, se ed in quanto opportunamente regolamentato, [il sistema bancario ombra] potrebbe rappresentare uno degli strumenti più efficaci (alternativi rispetto al “tradizionale” sistema di finanziamento bancario delle imprese) per promuovere la crescita in Europa».

Compreso in che mani siamo?

7 commenti:

  1. Una buona trattazione. Ignoravo questa faccia della tua poliedrica cultura.

    RispondiElimina
  2. Grazie, molto chiaro, un po' di luce nell'ombra.
    Pietro

    RispondiElimina
  3. Per chi vuole approfondire segnalo il libro Finanzcapitalismo di Luciano Gallino in cui spiega magistralmente il funzionamento della finanza mondiale (https://www.einaudi.it/catalogo-libri/problemi-contemporanei/finanzcapitalismo-luciano-gallino-9788806207014/).
    Gallino dopo averci fatto capire come funzionano i meccanismi economici dei potenti prova a dare qualche suggerimento per ridurre il mostro finanziario che ha inghiottito tutto.
    La titolare ha spiegato molto bene il tutto ma leggendo Gallino si ha un approfondimento maggiore e più consapevolezza di come industria e politica non contino nulla.

    RispondiElimina
  4. Anche giocarsi lo stipendio al bingo 'potrebbe rappresentare uno degli strumenti più efficaci' per sistemare il bilancio famigliare.

    RispondiElimina