mercoledì 2 aprile 2025

La pace lontana

 

In una mattina di primavera, due mesi dopo lingresso delle truppe di Vladimir Putin in Ucraina, un convoglio di auto senza insegne si fermò all’angolo di una strada di Kiev e caricò due uomini di mezza età in abiti civili.

Lasciando la città, il convoglio — presidiato da commando britannici, senza uniforme ma pesantemente armati — percorse 400 miglia a ovest fino al confine polacco. L’attraversamento fu senza intoppi, con passaporti diplomatici. Più avanti, giunsero all’aeroporto di Rzeszów-Jasionka, dove attendeva un aereo C-130.

I passeggeri erano generali ucraini di alto rango. La loro destinazione era Clay Kaserne, il quartier generale dell’esercito americano in Europa e Africa a Wiesbaden, in Germania. La loro missione era quella di contribuire a pianificare quello che sarebbe diventato, secondo il New York Times, “uno dei segreti più gelosamente custoditi della guerra in Ucraina”.

L’inchiesta pubblicata la settimana scorsa dal New York Times (The Partnership: The Secret History of the War in Ukraine) ha rivelato che gli Stati Uniti erano coinvolti in quella guerra in modo molto più diretto e ampio di quanto si pensasse in precedenza. “Gli Stati Uniti” sono stati “coinvolti nell’uccisione di soldati russi sul suolo sovrano russo”, afferma il rapporto del Times.

Nei momenti critici, la partnership è stata la spina dorsale delle operazioni militari ucraine. Fianco a fianco nel centro di comando della missione di Wiesbaden, ufficiali americani e ucraini pianificavano le controffensive di Kiev. Un vasto sforzo di raccolta di informazioni da parte degli americani ha guidato la strategia di battaglia generale e ha convogliato informazioni precise sugli obiettivi ai soldati ucraini sul campo.

Inoltre, con lodevole trasparenza, il Pentagono ha reso pubblico l’inventario dei 66,5 miliardi di dollari di armamenti forniti all’Ucraina, tra cui, secondo l’ultimo conteggio, più di mezzo miliardo di proiettili per armi leggere e granate, 10.000 anticarro Javelin, 3.000 sistemi antiaerei Stinger, 272 obici, 76 carri armati, 40 sistemi di razzi di artiglieria ad alta mobilità, 20 elicotteri Mi-17 e tre batterie di difesa aerea Patriot.

A marzo 2022, con il loro assalto a Kiev in stallo, i russi riorientarono il loro piano di guerra, facendo accrescere le loro forze a est e a sud, un’impresa logistica che gli americani pensavano avrebbe richiesto mesi, e invece ci vollero solo due settimane e mezza.

Una prima prova di partenariato tra statunitensi e ucraini è stata una campagna contro uno dei gruppi di battaglia più temuti della Russia, il 58° Combined Arms Army. A metà del 2022, utilizzando informazioni di intelligence e di targeting americane, gli ucraini hanno scatenato una raffica di razzi contro il quartier generale del 58° nella regione di Kherson, uccidendo generali e ufficiali di stato maggiore. Più e più volte, il gruppo si è installato in una diversa posizione; ogni volta, gli americani lo hanno trovato e gli ucraini lo hanno distrutto.

Più a sud, l’obiettivo è stato individuato nel porto di Sebastopoli in Crimea, dove ha sede la flotta russa del Mar Nero. Al culmine della controffensiva ucraina del 2022, uno sciame di droni marittimi prima dell’alba, con il supporto della Central Intelligence Agency, ha attaccato il porto, danneggiando diverse navi da guerra e spingendo i russi a iniziare a ritirarle.

Scrive il NYT, che a volte gli americani non riuscivano a capire perché gli ucraini non accettassero semplicemente dei buoni consigli. Laddove gli americani si concentravano su obiettivi misurati e raggiungibili, vedevano gli ucraini costantemente alla ricerca della grande vittoria, del premio luminoso e splendente. Gli ucraini, da parte loro, spesso vedevano gli americani come un ostacolo e miravano a vincere la guerra. Anche se condividevano quella speranza, gli americani volevano assicurarsi che gli ucraini non la perdessero.

Man mano che gli ucraini conquistavano una maggiore autonomia nella partnership, mantenevano sempre più segrete le loro intenzioni. Erano perennemente arrabbiati perché gli americani non potevano, o non volevano, dare loro tutte le armi e le altre attrezzature che desideravano. Gli americani, a loro volta, erano arrabbiati per quelle che vedevano come le richieste irragionevoli degli ucraini.

Nel momento probabilmente cruciale della guerra, a metà del 2023, quando gli ucraini hanno lanciato una controffensiva, la strategia ideata a Wiesbaden è caduta vittima della lotta politica interna tra fazioni ucraine: tra il generale Syrsky, appoggiato da Zelenskij, e il suo capo, il comandante delle forze armate, il generale Valery Zaluzhny. A complicare ulteriormente la situazione c’erano i difficili rapporti tra il generale Zaluzhny e il suo omologo americano, il generale Mark A. Milley, presidente dello Stato maggiore congiunto.

Gli ucraini riversarono vasti complementi di truppe e risorse in una campagna alla fine inutile per riconquistare la città devastata di Bakhmut. Nel giro di pochi mesi, l’intera controffensiva si è conclusa con un fallimento.

Queste e altre notizie si possono ricavare dal NYT solo ora che a Washington è cambiato il vento. L’articolo è un’ammissione che gli Stati Uniti hanno condotto, e stanno conducendo, una guerra non dichiarata e non autorizzata contro la Russia. Chiarisce che ufficiali americani, alcuni dispiegati all’interno dell’Ucraina, hanno selezionato e autorizzato obiettivi per degli attacchi, rendendoli, a tutti gli effetti, dei combattenti.

L’articolo documenta inoltre come, nel corso della guerra, l’amministrazione Biden abbia sistematicamente violato le sue stesse restrizioni alla condotta della guerra, fino al punto di autorizzare attacchi sul territorio russo, utilizzando armi americane, su ordine dei comandanti americani.

Vedo una tregua e la pace in Ucraina molto lontane.

9 commenti:

  1. Si potrebbe avere un link dell'articolo del NYT?

    Grazie

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    1. https://www.nytimes.com/interactive/2025/03/29/world/europe/us-ukraine-military-war-wiesbaden.html

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  2. Se è cambiato il vento a Washington, perché vede la tregua e la pace molto lontane?

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    1. la cricca di Kiev non vuole la pace. la cricca di Bruxelles non vuole la pace. la cricca degli armamenti, transnazionale, non vuole la pace.
      L'odio che è stato fomentato durerà secoli.
      Ma queste sono cose che avevo già scritto, non le pare?

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    2. Salvo che la cricca di Kiev non conta un c...o, e la cricca di Bruxelles non è nuova ai fallimenti.

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    3. Giusto!
      Cordialità!

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    4. @ Erasmo.
      Non proprio un cazzo. Lo dimostra, da ultimo, proprio quell'articolo del NYT.
      Non perderti stasera il mio post sul Piano Marshall, una luce anche sull'oggi.

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  3. Io ammetto di essere un ingenuo, ma se nel 2022 mi avessero detto che gli 'aiuti' USA agli ukronazi in realtà erano dei prestiti a strozzo non ci avrei creduto. Pensare che ne avevo già una pessima opinione. Di sicuro non si possono più definire 'aiuti' ma 'protezione', malgrado il fatto che fossero loro stessi a spingerli a provocare il vicino grosso.

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