giovedì 21 luglio 2022

Spia contro spia


La settimana scorsa, il presidente Vladimir Putin ha firmato una legge che consente di etichettare qualsiasi organizzazione o persona come “agente straniero” sulla base del fatto che ricevono sostegno o sono anche solo influenzati da entità esterne ritenute ostili a Mosca.

La legge “Sul controllo delle attività delle persone sotto influenza straniera” entrerà in vigore il prossimo dicembre. Qualsiasi organizzazione, costituita come persona giuridica o no, con cittadinanza russa o no, può essere considerata come “agente straniero” se riceve finanziamenti, proprietà, supporto organizzativo-metodologico, consulenza scientifica o tecnica o “altra assistenza” da qualsiasi Stato, organizzazione, “struttura” o persona straniera o “persona giuridica russa o cittadino” che siano a loro volta intesi come aiutati dall’esterno.

L’etichetta “agente straniero” si applica quando queste persone o entità sono impegnate in “attività politiche in Russia”, “raccolga intenzionalmente informazioni nei settori delle attività militari, tecnico-militari della Federazione Russa” o “diffonda messaggi e materiali a un pubblico illimitato”.

Le definizioni così ampie comportano che chiunque e qualsiasi organizzazione che le autorità russe decidessero di prendere di mira potrebbe essere classificati come “agente straniero”. Questa fobia per tutto ciò che può essere interpretato come intelligenza con lo “straniero”, riporta la Russia indietro a epoche tragiche, al nazionalismo violento e reazionario della burocrazia sovietica.

In buona sostanza questa legge aumenta il potere repressivo dello Stato, una situazione a cui s’è giunti dopo che la Russia è stata trascinata dagli Stati Uniti e dalla NATO nella guerra in Ucraina.

La stessa cosa accade ormai un po’ dappertutto, inclusa la cosiddetta più grande democrazia del mondo, ossia gli Stati Uniti, laddove lo spionaggio statale è così capillare che nessuna persona entro e fuori i confini può sentirsi sicura di non essere spiata e sorvegliata.

Come si ricorderà, lo spionaggio statunitense sui suoi alleati non si è fermato nemmeno dopo le rivelazioni di Edward Snowden sulle attività della sua agenzia di intelligence di punta, la NSA, tanto che Angela Merkel e Emmanuel Macron avevano protestato con gli Stati Uniti e la Danimarca (i sistemi di spionaggio elettronico danesi a beneficio dell’NSA) per essere essi stessi intercettati. Salvo poi Parigi negare la richiesta di asilo politico a Edward Snowden.

Naturalmente le dichiarazioni dei leader politici sono di una ipocrisia assoluta. Tutti spiano tutti. Per esempio, il New York Times, l’agenzia di stampa Reuters, la BBC e molti altri media internazionali sono oggetto dello spionaggio tedesco, secondo le rivelazioni del settimanale Der Spiegel, e questo almeno dal 1999. A sua volta Berlino ha spiato i funzionari francesi ed europei della NSA (sì esistono funzionari europei al servizio dell’intelligence statunitense!).

La DGSE francese non è da meno, e perfino gli svizzeri con un referendum hanno promosso una legge che autorizza i servizi segreti a monitorare le comunicazioni telefoniche e le attività su Internet.

Il sito fondato da Julian Assange ha pubblicato decine di migliaia di documenti sullo spionaggio sistematico da parte statunitense, e dimostrato che la CIA e la NSA hanno sviluppato più di mille programmi per infiltrarsi e prendere il controllo dei dispositivi elettronici. Può trasformare la tua televisione in un dispositivo di ascolto, bypassare le app di crittografia e persino controllare il tuo veicolo.

Ricordiamoci che tutti i nostri dati sono trasferiti negli Stati Uniti. Così fa Facebook, e tutti gli altri gestori. Perfino in banca, con la scusa dell’antiriciclaggio si firma un modulo con i nostri dati esaudendo specifica richiesta degli ... Stati Uniti.

Il Long Lines Building, in codice Titanpointe, per esempio, è un grattacielo di 29 piani nel mezzo di New York, senza finestre, in grado di resistere a un’esplosione nucleare, ospita uno dei principali centri di spionaggio della NSA, nel cuore di Manhattan. È solo una delle centinaia di strutture di spionaggio statunitense sparse per il mondo.

Yahoo ha creato segretamente un software nel 2015 per spiare le e-mail dei suoi utenti, secondo Reuters. Google non si comporta diversamente “indirizzando” i suoi algoritmi (il mio bloggino negli ultimi mesi ne è un esempio), e persino Wikipedia non è esente da censure e rimozioni di pagine, come dimostrato anche recentemente in occasione della guerra USA-Russia in Ucraina.

E poi ci siamo noi, popolo sovrano, ben disposti ogni giorno a rinunciare alla nostra privacy (inesistente), di nostra spontanea (o estorta) volontà.

4 commenti:

  1. Non me ne voglia, però è "algoritmi".

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    1. com'è potuta scivolarmi una cazzata del genere solo dio lo sa (ma non so se lui era sveglio alle 5 del mattino). grazie, tesoro

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  2. Siamo spiati tutti, guardati a vista, ci è concesso solo ciò che piace in alto o che, perlomeno, non crei troppi danni. Star fuori dai social, compreso questo, può servire secondo te?

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