Si aggira uno spettro, quello di un uomo deceduto venerdì scorso e fuggito questa mattina all’alba dalla sua tomba lasciando ripiegato il sudario. Pertanto è nudo e senza mascherina. È alto più di tutti, carnagione chiara, occhi azzurri, pelo biondo. Non è un vichingo ma gli assomiglia. Ha le mani bucate, ferite ed ecchimosi in tutto il corpo. Non è vaccinato. Sostiene di essere il re di un regno di un altro mondo. Chi scorga il fuggitivo, contatti direttamente la Tyrell Corporation o telefoni al numero: 06.8262.
Sarà andato a moltiplicare i vaccini.
RispondiEliminaComunque, siamo forse "nati per credere" (Pievani) e tolto l'attuale sistema di culto le masse invocherebbero dell'altro oppio. Questo almeno ha in sé uno spirito universalista dal quale sono germogliati tanti crimini quanto l'afflato di liberazione dell'umanità: come sostiene U. Galimberti, anche l'ebreo secolarizzato Karl Marx è in fondo cristiano nella sua teleologia materialista della liberazione dei lavoratori dalle loro catene. Ciò non toglie che le religioni istituzionalizzate restano un instrumentum regni.
Auguri di buona vita.
(Peppe)
“anche l'ebreo secolarizzato Karl Marx è in fondo cristiano nella sua teleologia materialista della liberazione dei lavoratori dalle loro catene”.
EliminaMarx non era ebreo, nasce cristiano. A meno di non voler connotare l’ebraismo da un punto di vista “biologico”, cioè razziale; ancora: a meno che nei riguardi degli ebrei non vogliamo comportarci in modo teologico.
Definire il materialismo storico una teologia è un grave errore. Del resto Marx criticò fin da subito il socialismo utopico. Nulla di più lontano dall’intento di Marx di “liberare” chicchessia.
Scrivi: “tolto l'attuale sistema di culto le masse invocherebbero dell'altro oppio”. Beppe, nel caso tu fossi ateo, ti sei mai chiesto perché lo sei e perché non lo sono gli altri?
Se spieghiamo la soggezione religiosa con la soggezione terrena, non dobbiamo ritenere che sia necessario sopprimere la limitatezza religiosa per poter sopprimere i limiti terreni, perché in tal caso “le masse invocherebbero dell'altro oppio”. Superare la limitatezza religiosa è un processo storico che potrà compiersi solo sopprimendo i vincoli terreni che inducono tale soggezione.
Non ti lasciar fuorviare da gente come U. Galimberti che è in malafede e ha tutto l’interesse nell’insistere su certe posizioni.
Da quanto ne so la conversione al protestantesimo di Marx padre fu piuttosto tardiva e Karl fu probabilmente circondato da una pletora di parenti ebrei osservanti (non mancavano rabbini in famiglia, nel senso più largo del termine famiglia); dunque penso che Marx avesse origini ebraiche quanto io, che mi considero agnostico, sono cattolico per l'ambiente nel quale ho vissuto (qui c'è un po' di crocianesimo, ma solo perché sono cresciuto in Italia) e non posso farci nulla.
EliminaSu "definire il materialismo storico una teologia è un grave errore" non ho nulla da contestare: ho digitato "teleologia"; vedo nel pensiero marxiano un finalismo (materialista) che richiama quello cristiano delle origini, entrambi annunciavano la liberazione delle masse ed entrambi la ritenevano imminente; certo, a differenza del cristianesimo, Marx non ammetteva la fine della Storia ma prevedeva una necessaria e continua transizione egemonica, dovuta alle contraddizioni emergenti nel capitalismo.
La religiosità è un fenomeno antropologico, abbiamo prove che esista dalla notte dei tempi dell'umanità, ben prima che si cominciasse ad sottrarre plusvalore, dunque ricompare continuamente perché la nostra mente non ammette vuoti di conoscenza e di fronte all'ignoto ed all'inspiegabile, che sempre angosciano qualcuno, si metterà la toppa della religione (formula del "God of gaps").
Ho scritto troppo su cose che conosco forse poco, non l'annoio più.
Ancora saluti e complimenti per il blog.
(Peppe)
Peppe, ho sempre risposto volentieri ai tuoi interessanti commenti, dilungandomi. mi spiace che questa volta tu l'abbia presa così di petto.
EliminaIn onestà, non posso dire che Sabino Acquaviva sia il mio sociologo di riferimento. Nel suo libro più noto sembra confondere la religiosità con l’astinenza sessuale. Tuttavia, se uno ha dei meriti occorre riconoscerglieli. Sabino ne ha almeno due. Il primo è essersi inventato il termine “irreligione”, che consente di dribblare la noiosissima precisazione “io non sono ateo, sono agnostico”. Il secondo è di avere in qualche modo dato sostanza a una verità per me abbastanza ovvia, ma non ovvia per tutti: la religiosità declina all’avanzare del benessere economico, dei beni di consumo, della tecnologia, dei mezzi di comunicazione. Il processo avviene per inaridimento dall’interno, per poi esplodere in un tempo breve.
EliminaCome si può ben comprendere, questo, se vero, inficia la tua affermazione”Superare la limitatezza religiosa è un processo storico che potrà compiersi solo sopprimendo i vincoli terreni che inducono tale soggezione.” Sono proprio i vincoli terreni che, dopo avere creato la religiosità, la distruggono. E, mi sembra parimenti ovvio, questa è opera del capitalismo, non del suo superamento.
No, no, non mi sono offeso. Solo ho notato, scrivendo, alcuni limiti della mia posizione; sul marxismo so poco, non credo sia sufficiente aver letto "Il Manifesto" del 1848 e qualche pagina di Gramsci.
EliminaPreferisco rimettermi in ascolto e leggerla ancora, non voglio perdere per la mia vanità il piacere di dialogare ogni tanto con lei.
(Peppe)
sarai sempre bene accolto
EliminaErasmo, dunque il superamento del politeismo è opera della società antica stessa? In un certo senso posso concordare. Ogni formazione economico-sociale crea le premesse per il suo superamento.
Eliminaper questa volta non ti faccio fucilare, ma occhio alla penna.
Forse è la semplice menzione di Sabino che ti obnubila la facoltà di lettura. Chi ha mai contrapposto una religione all'altra? Io parlo, in armonia col contesto qui sopra, di religiosità contrapposta ad abbandono della religiosità. (Adesso, per favore, non mi citare le conversioni all'islam. In ogni caso, grazie della clemenza: sempre che tu non prepari una decapitazione con coltello).
Elimina«Superare la limitatezza religiosa è un processo storico che potrà compiersi solo sopprimendo i vincoli terreni che inducono tale soggezione».
RispondiEliminaSarà il Prosecco "Jus Naturae" di Bortolomiol 2019, sarà il Chianti Badia a Coltibuono 2018, sarà il Moscato "Lumine" Ca' d'Gal 2020. sarà la Grappa Riserva "Vendemmia" Nonino 2018, chissà. Ma reputo questo passaggio molto illuminante.