L’altra sera, il dottor Michele Santoro, dopo lunghissima assenza, s’è affacciato in televisione per presentare un suo libro. Tutto di nero come Zenone Ligre, dapprima si mostrava incerto nel dichiarare i suoi propositi, ma subito riconquistava l’antico spirito di certezza e il piglio di pedagogo.
Ha manifestato i sensi della sua insoddisfazione e frustrante impotenza per lo stato di cose presenti, lo stesso sentimento diffuso nella stragrande maggioranza della popolazione, soprattutto nelle famiglie con reddito scarso e/o discontinuo e con un domani che si prospetta più che dubbio.
C’era d’aspettarsi che anticipasse, dopo anni di riflessione, un qualcosa sul tipo del Rapporto Veridico sulle ultime possibilità di salvare il capitalismo in Italia. Invece ha dato la stura al suo sconsolato stato d’animo, puntando deciso sulle lentezze della vaccinazione in Calabria, suggerendo al ministro della Salute di recarsi stabile sul posto fino a quando l’ultima goccia del siero non sarà stata inoculata.
Ha suggerito interventi diretti di ministri, piuttosto che di commissari, prefetti, generali e proconsoli vari per rimettere in sesto certe situazioni. Nel caso della vaccinazione, Santoro potrebbe anche essere nel giusto, e però c’e da far seppellire i morti in tempi decenti, e non solo data la situazione attuale. Non parliamo poi dello smaltimento dei rifiuti, e via lagnando. Non basterebbe inviare tutti i ministri e i sottosegretari per ogni situazione di crisi.
Per quanto riguarda la situazione più generale in cui versa l’Italia e in particolare certe regioni, con il loro strascico di problemi atavici, questo tipo d’interventi ministeriali o proconsolari infine si risolverebbe in un nulla di fatto: campioni mondiali del “facite ammuina”.
Il dottor Santoro è stato per decenni un giornalista televisivo di punta, perciò non può ignorare, peraltro al pari di molti altri, come stanno effettivamente le cose in questo meraviglioso Paese. Non può credere seriamente che senza un sovvertimento di certi assetti economici, vi sia reale possibilità di uscire dallo stallo, di realizzare un effettivo miglioramento della struttura organizzativa dello Stato e a cascata dar ossigeno anche al resto.
Troppi e molto intrecciati interessi di ceti, gruppi sociali e clan famigliari lo impediscono di fatto. Quali schieramenti politici avrebbero reale motivo per intraprendere una simile e pericolosa missione? Sono decenni che si parla e si scrive della riforma delle riforme, che di volta in volta è quella dell’ordinamento istituzionale, della pubblica amministrazione, del fisco, della magistratura, e più in dettaglio degli enti, del catasto nazionale, delle concessioni demaniali, degli ordini professionali, eccetera, eccetera, eccetera.
Sono stati pubblicati saggi che riempiono intere biblioteche, un profluvio di disegni di legge (ogni parlamentare eletto ne firma almeno uno), e quando finalmente s’è legiferato su qualcosa è stato spesso in senso peggiorativo, soppesando le convenienze politiche, ossia elettorali e clientelari, ossequienti alla perifrasi “colà dove si puote ciò che si vuole”.
E proprio in tema di sanità abbiamo avuto contezza, in modo drammatico, di qual è stato viepiù il risultato, ossia rispondente a un deliberato piano politico di affossamento di quella pubblica, rendendo strutturali le inefficienze, dove più dove meno, per privilegiare le strutture sanitarie private nei rami più redditizi.
E anche su tutto il resto non c’è da farsi illusioni, tenuto conto dell’ambiente sociale e politico e restando immutate le teorie economiche di chi decide le misure di politica economica e la conseguente scelta degli strumenti destinati a perseguire gli obiettivi. E già su questi ultimi ci sarebbe molto da ridire visto ciò che è destinato alla ricerca e innovazione, affidata ancora in gran parte alla creatività e l’intraprendenza personale.
Nonostante riconosca tutto vero ciò che Lei dice sull'intervento di Santoro non mi vergogno a dire che mi ha fatto piacere sentire non tanto l'invito ai governanti che so bene verrà cestinato, bensì lo sprone veemente diretto ai giovani a svegliarsi dal torpore.....
RispondiEliminaNon servirà a niente ma non l'ho mai sentito ultimamente, ci sono capitata per caso ....in TV seguo solo Report, propaganda live e Crozza....
Non c'è nessun motivo di vergogna, ognuno guarda ciò che vuole. Anch'io ho apprezzato, nonostante tutto, quell'invito.
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